Prologo

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Buongiorno amici e benvenuti in Storm Damgerous.
Allacciate le cinture e si comincia!

5 dicembre 2022.

Quando ero piccola avevo un giocattolo bellissimo che usavo sempre per estraniarmi dalla realtà.
Erano cinque vasetti colorati e una biglia.
Quando mettevo la biglia dentro il primo vasetto esso si capovolgeva facendo cadere la biglia nel vasetto successivo.
Quando però la sfera arrivava a terra ricominciavo a giocare.
Ecco, per me la vita è esattamente come quel gioco.
Quando la biglia arriva per terra, si muore e non per forza in età avanzata.

Lo dico perché sono su un tetto tra la vita e la morte e non ho mai smesso di pensare a quel piccolo e innocuo giocattolo che è arrivato a farmi pensare questo.
In ogni vasetto c'erano le persone che la vita me l'avevano peggiorata.
L'orfanotrofio nel primo vasetto.
Nel secondo invece mio padre e la sua morte.
Nel terzo la scuola.
Nel quarto le amicizie scomode e nell'ultimo, il più drastico, Carlos, il mio ex ragazzo tossico.

Sopra il parapetto pensavo solo una cosa.
Devo farlo o è una cretinata? Guardai il cielo farsi sempre più scuro e le stelle che man mano si facevano note attorno ad un immensa oscuritá.
Per me non c'era nessuna stella.
Chiusi gli occhi e sussurrando dissi «Scusate» Pronta a lanciarmi qualcuno mi afferrò dalla maglietta e mi buttò violentemente in terra.

«Cosa pensavi di fare?» Rimasi immobilizzata per terra ed incredula sgranai gli occhi, dannazione!
«Perché lo hai fatto?» Chiesi alzandomi da terra confusa.

L'uomo mi aiutò ad alzarmi, aveva dei capelli rossi e degli occhi verdi, sembravano finti. Delle guance scavate e un fisico muscoloso. Indossava un maglione dolcevita e un jeans semplice.
Io ero ricoperta da un tubino bianco a maniche lunghe e avevo il viso sporco di mascara.
«Una bella ragazza come te non si merita una fine di questa» Rimasi spiazzata, più di prima.
«Perché sei ridotta così?» Continuò prendendo una sigaretta. Hai appena salvato una ragazza dal suicidio e fumi una sigaretta senza consolarla nemmeno un po'?
Mi venne per un attimo voglia di prenderne una ma mi bloccai sul chiedere.
Mi sentivo un nodo in gola e non riuscivo neanche a parlare.

«Vuoi andare di sotto?» Riuscì solo ad annuire sbadatamente e appoggiandomi sulla sua spalla scendemmo per le scale.
«Perché proprio qui?» Riuscì a dire una piccola cosa.
«Le stelle» Lui allora si voltò a guardarmi.
«Beh, potevi semplicemente guardarle invece di raggiungerle, non credi?» Stavo davvero con uno sconosciuto, in un appartamento a parlare del mio tentato suicidio?
Mi porse un bicchiere d'acqua e dopo averlo bevuto ripresi a parlare.
«Si può sapere chi diavolo sei?» Chiesi non appena ripresi del tutto conoscienza.
«Thomas, Thomas Murphy, tu?»
«Sei uno sconosciuto, non vado di certo a dirti il mio nome.» Lui allora mi diede le spalle. Antipatico.
«Uno sconosciuto che ti ha appena salvato la vita»
«Una vita che non voleva essere salvata!»
«Diamine ragazzina, come ti chiami? Devo chiamarti così?!» Sbuffai stufata.
«Mi chiamo Selene.»
«Selenia?»
«Selene.» Lui mi venne incontro.
«Okay, Selene come?»
«Selene e basta.»
«Quanti anni hai?»
«Venti» risposi alzandomi dalla sedia dove mi ero seduta un istante.
«Venti?»
«Qualche problema?» Chiesi di conseguenza mettendomi a braccia conserte davanti a lui.
«No, solo...Sembri più piccola.»
«Tu quanti anni hai?» Alla mia domanda impallidì e si voltò a guardarmi. Notai una cicatrice sulla sua guancia, sembrava un graffio inciso in passato che che aveva avuto segno permanente.
Notò che mi accorsi della cicatrice e si rivoltò verso il lavandino.
«Io? Io ne ho ventitré .» Mi spiazzò quella risposta e senza aggiungere altro chiesi di portarmi a casa.
«Non mi hai detto perché eri lassú.»
«Non ti riguarda, accompagnami a casa» Allora mi portò in macchina e si diresse dove indicato.

«Grazie.» gli dissi poi aprendo la portiera.
Si limitò a farmi l'occhiolino ed io scendendo mi voltai un'ultima volta a guardare la sua auto.
Lo avrei mai più rivisto? Sembrava simpatico.
Entrai in casa e mi buttai sul letto.
"Thomas Murphy" pensavo ricoperta dal piumone in pieno inverno.
Nevicava da un po' e decisi di andare al piano di sotto a prendere la borsa con il mio smartphone.
Non c'era traccia della mia borsa.
Diamine! L'ho dimenticata in casa sua!
Sará un'occasione per rivederlo? Sorrisi nella disperazione. Mi aveva salvato la vita da una cretinata.



Spazio autrice 🎀
Buongiorno amici e benvenuti in questa nuova avventura, che ve ne pare?
Già l'inizio è molto movimentato e non vi immaginerete la fine... ma chi me lo ha fatto fare?
La nostra Selene è stata salvata da Thomas e sappiamo già che si rivedranno perchè a quest'ora non saremo qui.
Quindi ci vediamo alla prossima, fatemi sapere cosa ne pensate, mi piace ricevere ogni tipo di commento anche qualche critica costruttiva ma non scordate di essere sempre cordiali anche in critiche.
Vi voglio bene.
Livia.

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