.26. nessuno, tranne lei.

14 2 0
                                    

Thomas.

Quando Selene si voltò e non tornò correndo da me mi sentì morire.
Una farfalla azzurra mi si posò sul naso e non la allontanai, forse era un pezzo di lei, dei suoi occhioni, delle sue paure, delle sue mani tremolanti, delle sue labbra candide, della sua storia tormentata, che mi era rimasto.
Qualcosa di Selene.
Quel luccichio nei suoi occhi quando mi guardava, quel suo battito accelerato.
Avrà pensato che ogni cosa, la storia dei miei genitori, la storia delle auto, la storia delle rapine.
Tutto, che fosse tutta finzione.
Ho fatto una cazzata, una cazzata enorme.
Il trillo del cellulare mi fece sussultare facendomi tornare alla realtà, alla realtà di un Thomas scosso e in crisi sotto la pioggia con le mani tremolanti e il cuore in frantumi.
Nessuno mi aveva messo in crisi.
Nessuno tranne lei.
Guardai la schermata ed il nome "Addison" Mi fece chiudere le palpebre.
Cosa voleva ancora? Cosa voleva dopo aver quasi ucciso Denise?
Spensi il cellulare rientrando in casa.
Sul tavolo giacevano i girasoli che le avevo comprato, la colazione che le avevo preparato e vedendoli mi abbandonai sulla sedia appoggiando i gomiti sulle ginocchia e prendendomi la testa fra le mani.
Dannazione!
Selene mi aveva portato quel pezzettino di umanità che i miei genitori e suo padre mi avevano strappato via.
Mi aveva ricordato di avere un animo, non solo una corazza.
Mi aveva mostrato come il suo aspetto forte e prepotente, conteneva un animo di cristallo pronto ad infrangersi.
Ed io, come un emerito coglione, avevo spazzato tutto via.
Non dovevo coinvolgerla in tutto il casino delle rapine, delle corse, e soprattutto non dovevo coinvolgerla in questo piano.
Non posso dirle tutta la verità ma...non posso neanche tenerla all'oscuro della merda che suo padre ha fatto.
         
Se solo non l'avessi portata nella mia vecchia casa, lei sarebbe ancora quì con me.
Iniziai a sentire dei rumori.
Mi voltai verso la porta e i miei pensieri si dissolsero nell'aria.
Sospirai alzandomi dalla sedia e raggiungendo la porta d'entrata.
Sbirciai dall'occhiello e lì trovai un volto familiare.
Addison.
La sua chioma bionda,così lucente e pura mi fece salire un conato.
Apparenza, dannata apparenza.
Ogni singolo muscolo di quella donna è macchiato di sangue e di soldi, soldi sporchi ricavati da cadaveri su cadaveri.
Aprì di poco la porta e questo bastò per farla tremare.
«Cosa vuoi, soldi? Fatteli dare da tutte le persone che hai ucciso.» Lei nascose le mani dietro la schiena.
«Cos'è, nascondi un coltello?» Anche senza ferite visibili la intimorivo.
Scosse la testa e portò le mani alla mia vista.
«Volevo parlarti Thomas. Cole e Denise sono venuti da me ieri.» Cole e Denise erano tornati dalla loro carnefice? Scherziamo?!
«Addison, non dovresti essere qui.» Borbottai guardandola dritto negli occhi.
Stronza manipolatrice.
«Sono venuti davvero» Mh mh.
«Addison sono stanco delle tue cretinate. Dovresti essere in carcere e invece sei qui davanti a me a parlarmi delle tue stupidaggini» Lei sospirò.
«Anche tu dovresti essere in carcere "Lupin"» Io rubo, lei uccide. La differenza è molto grande.
Mi guardò con uno sguardo preoccupato ed io distolsi lo sguardo.
Non cascarci di nuovo
«Cosa volevano?» Lei si prese una mano e la torturò togliendo le pellicine del pollice.
«Volevano che io venissi da te per...» Per?
«Per?»
«Per farti cambiare idea su quella stronza della Humphrey, Thomas! Devo proprio dirti tutto?!» Sentì una rabbia ribbollirmi dentro senza fermarsi.
Il sangue nelle vene scorreva  più velocemente del solito e per un attimo chiusi le palpebre per elaborare quel che aveva detto.
«Com'è che l'hai chiamata?» Alzai le sopracciglia e serrai la mascella.
Lei deglutì e puntò gli occhi su di me.
«L'ho chiamata stronza ma se vuoi ho vocaboli molto più volgari per lei, per una come lei.» Serrai i pugni,
«Che c'è Murphy, ho trovato il tuo punto debole? Lei è diventata il tuo tallone d'Achille?» Aprì gli occhi e lì puntai su di lei.
Poi la spinsi al muro e la guardai da più vicino.
«Osa toccarla, sfiorarla, nominarla e te lo giuro che se non ti ho ucciso quando avevo la pistola in mano quel trenta gennaio, ti uccido adesso, a mani nude. Sono stato abbastanza chiaro?» Mi allontanai da lei e la osservai da capo a piede.
«Sono un uomo di parola Addison, ricordatelo.» La  guardai un'ultima volta, aveva le mani tremanti ed il suo petto si alzava e abbassava in continuazione.
Mi ricordò l'attacco di panico, di pianto e terrore che aveva avuto Selene, quando tra le mie braccia sembrava come calmarsi.
Entrai in casa e sbattendo la porta mi diressi verso il piano di sopra.
Addison non deve storcere neanche un capello a Selene.

Addison

Chiusi gli occhi nel tentativo di ritirare le lacrime che stavano per scendere giù dai miei occhi.
Thomas mi faceva paura e non l'avevo mai visto così scosso da quando Denise stava per morire per merito mio.
Mi merito ogni cosa, mi merito l'odio nei loro sguardi, mi merito ogni singola pugnalata, mi merito tutto l'odio di questo pianeta dopo quel che ho fatto.
Thomas mi avrebbe ucciso sul serio.
Non dovevo toccare Selene o almeno non adesso.
Presi il cellulare e mi allontanai dall'abitazione sotto il diluvio.
Thomas mi avrebbe protetto da ogni singola goccia di pioggia se non avessi fatto quella cazzata.
Digitai il numero di Aaron e squillò per poco meno di cinque secondi.
«Addison, che succede?» Sentivo un groppo in gola c'è non osava scendere e non risposi alla sua domanda.
«Addison?»
«S-si, volevo solo chiederti dove sei.»
«Sono a casa mia, stavo guardando un film. Cosa c'è? Non ci sentiamo da molto non mi aspettavo una tua chiamata...soprattutto dopo quello che hai fatto» Mi infilai in macchina.
«Voglio delle informazioni su Selene Humphrey» Lui sbuffò e scoppiò a ridere.
«Vuoi mandare a monte anche questo? Ciao Addison»
«No, no, no, non voglio mandare a monte proprio nulla. Di che parli?»
«Addison, lascia perdere. Hai già fatto troppi casini.» Ringhiò dalla parte opposta dello schermo.
«Volete farle del male? Thomas non lo permetterebbe.» Lui rise nuovamente.
«Senti, Addison,non vogliamo fare del male a Selene e poi...perchè Thomas non dovrebbe permetterlo?» Chiese tra una risata e l'altra.
«Perché è innamorato, Aaron.»

STORM dangerousDove le storie prendono vita. Scoprilo ora