.25. i rebels e i soul Hunters...

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Selene.

Quando entrammo in auto nessuno dei due proferì parola ed io mi voltai verso il finestrino trattenendo le lacrime.
«Selene» Non risposi.
Sentivo il cuore battere più forte del solito, le gambe tremavano e sentivo un groppo in gola.
«Non vorrai parlarmi per tutto il viaggio?» Continuai ad ignorarlo.
«Ok» Continuai a guardare le stelle senza degnarlo di uno sguardo.
Fanculo.
Chiusi lentamente gli occhi e quando li riaprì era mattina ed io ero sdraiata sul letto di Thomas con la coperta addosso, di lui nessuna traccia.
Sospirai uscendo dal letto e infilandomi le pantofole.
Mi aveva davvero portata a casa sua, dopo aver limonato una certa "Elly"?!
Però forse lo avevo baciato dopo...
Buco nero. Che cavolo avevo fatto dopo averlo visto baciare quella?
Scesi piano le scale e trovarlo con un sorriso smagliante mi fece rabbrividire.
Mi infilai le scarpe e presi il borsone.
«Dove vai?» Davvero?
«Via da qui, non aspettarmi.» Lui posò il libro che aveva in mano e si diresse verso di me.
«Perché?»
«Se vuoi ti chiamo Elly, cos'è? Ci sei andato a letto o te la sei solo baciata?» Lui sospirò alzando gli occhi verso il cielo.
«Diamine Selene!» Diamine? Dovrei essere io a dirlo.
«Non posso dirti il perché io abbia baciato Elly ma amo solo te!» Certo.
«Infatti, mi amavi anche quando la baciavi e mi sorridevi come uno stronzo di merda!» Lui si avvicinò a me e mi prese il viso.
«Lasciami»
«Parliamone» Abbassò il tono.
«Scordatelo, parlane ad Elly e ai tuoi stupidi piani per farmi ingelosire, suppongo sia così.» Scosse la testa.
«Sbagli Selene» Certo, sono io quella che sbaglia, quella ingenua, quella stupida e quella dannatamente infantile.
Io.
«Va' al diavolo Thomas»
«Fammi spiegare cazzo!» Tuonò in mezzo alla stanza.
Mi voltai di scatto e lui deglutì espirando nervosa.
«Ho esagerato, scusa. Però...fammi spiegare il perché» Arricciai il naso facendo una smorfia di disgusto.
«Non devi spiegarmi niente»
«Io non sono quello che tu pensi che io sia Selene» Ma dai? Davvero?
«Lo avevo capito Thomas, lo avevano capito tutti» Affondò una mano nei suoi capelli e si scompiglió il ciuffo.
«Ci possiamo sedere?» Scossi la testa.
«Tanto me ne vado comunque» Lui alzò lo sguardo su di me e mi seguì con lo sguardo.
«Quando sei salita sul parapetto ed io ti ho salvata, non è stato casuale Selene.» Non è stato casuale? Mi abbandonai sul divano e lui fece lo stesso.
«Io, Denise, Cole, Nick, Joe, Elly, Aaron, Addison, avevamo progettato tutto. Io ero la mente del piano e...» Chi è Addison, la sua altra ragazza?
«Cosa Thomas» Lui si scrocchiò le dita nervosamente.
«Io non dovevo innamorarmi di te Selene, non potevo» Cosa sta dicendo...
«Perché Thomas?» Inspiró a lungo.
«Perché sei una Rebel Selene» Cosa c'entra adesso?
«E quindi?»
«Quindi da sempre, i Soul Hunters e le Rebels non possono stare insieme.» Mi tremarono le labbra e cercai di trattenere le lacrime.
«Soul...» Mi tappai la bocca. Mi alzai di scatto dal divano.
«Hai ucciso mio padre, hai...» Lui si alzò e mi prese tra le sue braccia.
«Non ho ucciso nessuno Selene, non sai tutta la storia.» Lo staccai da me.
«Non toccarmi» Lui alzò le mani e poi raccolse le mie.
«Perché?» farfugliai tra i singhiozzi.
«Non sai la storia Selene, non la sai» Serrai le labbra.
«Raccontamela, illuminami con la tua straordinaria intelligenza da assassino, ladro, aggressore e se non bastasse Soul Hunter.»
«Selene non sai un cazzo di niente» Sbuffai asciugandomi una lacrima che era scivolata via.
«Ho detto: spiegami allora» Lui annuì e sospirò.
«Non posso» Mi allontanai da lui e presi il mio borsone.
«Vaffanculo Thomas» Uscì sbattendomi la porta alle spalle.
«Selene!» Aprì la porta e mi corse dietro.
Trattenni le lacrime.
Thomas Murphy...
Era uno di quegli assassini che avevano ucciso mio padre e che adesso volevano uccidere anche me?
Bene, benissimo.
«Selene fermati un attimo!» Mi voltai verso di lui che rimase a distanza da me.
«Non ho ucciso tuo padre, ok?» Risi nervosamente.
«Certo, e allora di che cazzo di piano stavi parlando prima?!» In quel momento eravamo solo io, lui e due farfalle.
Una farfalla rossa gli si era avvicinata alla testa e lui non faceva nulla per farla andare via.
Io ne avevo una blu sopra la mia.
Poi quella rossa venne da me e quella blu andò da lui poggiandosi sul suo naso.
«Che stai facendo?» Chiesi.
«Niente, proprio niente» Mi asciugai un'altra lacrima.
«Non cercarmi Thomas, stavolta dico sul serio.» Mi voltai e sentì i suoi occhi come due chiodi fissi su di me.
La farfalla rossa non sembrava andarsene e quando entrai in casa mia era ancora lì, sopra la mia testa.
«Vuoi andartene?» Ovviamente non ricevetti risposta così la lasciai stare e con il cuore in gola chiamai Sophia.
«Vieni, aiutami a sistemare...» Sapevo già che avrebbe iniziato con le domande, mi conosceva troppo bene.

«Che ha fatto quel pezzo di merda?» Mi disse non appena arrivò.
Avevo due linee di mascara colato sulle guance e lei me le asciugò con la mano.
La farfalla non sembrava andarsene così la lasciai svolazzare sulla mia testa tra le braccia di Sophia.
«Ti ha lasciata?» Scossi la testa.
«L'ho lasciato io» Lei si staccò da me.
«Di cosa ti lamenti allora?! Sei libera!» Non sembrava accorgersi della farfalla.
«È un Soul Hunter, Sophia» Lei serrò la mascella e fece un lungo sospiro. Il suo viso cambiò.
«Ha detto di non aver ucciso mio padre, di aver baciato Elly per un valido motivo e...» Lei mi fermò prima di poter concludere.
«Prova ad ascoltarlo, Selene» Ascoltarlo? Ascoltare un assassino? Probabilmente il racconto dei suoi genitori era una grande e grossa balla. Quelle rapine erano programmate o peggio, quei baci erano tutti finti.
«Ha detto che non doveva innamorarsi di me» La farfalla mi si poggiò sul naso.
«Non sai tutta la storia» Anche lei con questa storia?
«La sai anche tu e nessuno vuole dirmela?!» Sbottai.
«Selene è per il tuo bene, stanno cercando di proteggerti» Proteggermi? Che bella battuta.
Peccato che io non stia ridendo.
«Sophia, basta.» Lei chiuse gli occhi e quando li riaprì mi prese fra le sue braccia.
«Non sono loro i mostri» No? Non sono loro gli assassini? E chi dovrebbero essere?
Noi, i Rebels? Questa è davvero, davvero bellissima.
«Ah no?» Lei scosse la testa,
«Non sono mai stati loro.» Sentimmo bussare alla porta e sobbalzammo.
«Chi è?» Mi chiese.
«Non lo so» Andai verso la porta e guardai dall'occhiello.
Un ragazzo dal viso familiare, capelli scuri che gli ricadevano sul viso e con un cappuccio che gli copriva il viso era davanti la porta.
Sbloccai la serratura di poco così da chiedere chi fosse.
«Selene, sono Nick» Nick? Ah...Nick, il ragazzo di ieri.
«Che c'è» chiesi senza aprire la porta più di quella piccola fessura.
«Sai dove abita Thomas Murphy? Quello che ritieni il tuo ragazzo?» Solo sentendo il suo nome mi sentì soffocare.
«Si» Lui annuì.
«Dove?» Aprì la porta.
«Te lo dico solo se tu mi dici una cosa.» Lui fece spallucce.
«Ok, cosa?»
«Chi siete davvero tu e tutti i Soul Hunters.»

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