Selene
Andai di sopra seguendolo dentro l'armadio.
Entrammo nel suo "Nascondiglio" e cercammo qualcosa di adatto.
Mi infilai la solita tuta nera aderente e cercai un vestito striminzito.
«Scherzi vero? Wendy è svergognata ma così farai impazzire Frederick ed io sarò costretto a picchiarlo» Alzai lo sguardo verso di lui che faceva passare lo sguardo su tutte le mie curve e per un attimo mi sentii a disagio.
Avrà avuto a che fare con ragazza bellissime, snelle, bionde, alte. Io non ero come loro...io avevo le smagliature, i rotolini.«Poi non sei geloso...Non esagerare, non dovrò usare parrucche, vero?» Scosse la testa ed io presi il vestito dorato che avevo poggiato sulla sedia.
Mi tolsi la tuta nera, poiché se dovevo essere credibile dovevo vestirmi praticamente da stripper...
Indossai il vestito che mi scivolò addosso molto facilmente e Thomas mi passò un dito sulla schiena nuda.
«Sei uno schianto Occhioni» Si, certo.
Mi infilai i tacchi e mi voltai verso di lui per vederlo nei panni del mio migliore amico.
«Poi io e te ci sposeremo, a Parigi, con tanti gobbini di Notre-dame» Dissi sorridendo.
Lui mi bloccò e si sistemò la camicia.
«Non credo nel matrimonio, è una cosa superficiale, Selene. Io posso amare chiunque quanto vuoi, ma da compagni è più passionale. Una volta sposati devi abituarti a quella persona come moglie, la scegli in chiesa, la sceglie la chiesa. Invece da compagni ci scegliamo ogni singolo giorno, ogni ora, ogni secondo. Capisci che intendo?» Mi allontanai con il broncio e lui mi diede un bacio. La vera domanda era...ma chi glielo aveva chiesto? Di certo non io. Da quel momento però sapevo che di sicuro non potevo sposarmi con lui, non che io volessi farlo, certo.
Si sistemò i capelli mettendosi una parrucca bionda e poi venne verso di me porgendomi una borsetta.
«C'è una pistola e fidati, ti servirà Occhioni» Amavo i suoi soprannomi e quello in particolare mi faceva girare la testa. E pensare che fino a poco fa lo chiamavo 'criceto'
Presi la borsetta e vi guardai dentro. La richiusi subito dopo in preda al panico.
«Si Thomas, ma io non posso usare una di queste schifezze!» Urlai uscendo un sacchetto con della cocaina o chi sa che cosa.
«Non è droga Occhioni, rilassati»
«Cos'é allora?!»
«Gesso o qualcosa di simile, dovrai darlo a Frederick, voleva la coca ed io non sono così stupido da dargliela.» Cioè lui pensa di poter fregare Frederick con del...gesso?Abbassai la borsa e mi spazzolai i capelli.
Ad un certo punto sentì una presa salda sui miei fianchi che mi fece rabbrividire e lui mi sfiorò il lobo dell'orecchio con le labbra carnose e lisce. «Non preoccuparti, ce la farai e poi...» si fermò e per lasciarmi un bacio sul collo.
«...diamine sei perfetta» perfetta?
Non riuscì a dire niente, rimasi ferma a guardare il mio riflesso allo specchio fino a che lui mi prese per mano e uscimmo.
«Che auto hanno stavolta?» chiesi per levarmi dalla testa quel 'sei perfetta'.
«Una BMW» Prese delle chiavi ed aprì una BMW nera entrandoci.
Mi sentì un attimo una donna ricca, straricca. «Comportati da donna d'affari, io e te abbiamo un' azienda vinicola che fa affaroni. Abbiamo guadagnato più di un milione» Non appena parlò dell'azienda ricordai del mio di futuro mestiere e sicuramente non era la ladra.
Il giornalino aspettava un mio articolo da circa un mese ed io mi ero messa con Thomas solo per quello...All'inizio.
Potevo ancora fare l'articolo ma mi sarei sentita uno schifo.
Lui si voltò a guardarmi non appena si accorse del silenzio imbarazzante che girava nell'auto.
«Ehi? Che hai?» Scossi la testa tornando alla realtà.
Mi mise una mano sulla coscia e sussultai sorridendo dimenticandomi del giornale.
«Non sarà facile come la volta scorsa, voglio che ti ricordi solo questo. Ci sono guardie quasi ovunque, tu cerca o di spaventarle o di sedurle. Meglio usare la seconda opzione.» strinse la presa ed io abbassai lo sguardo sulla sua mano stracolma di piccole lentiggini.
«Anche se per me sarà difficile...» sentì uno sfarfallio nel ventre e provai a distrarmi.
«Dimmi che almeno le telecamere sono staccate.» Lui annuì ed io mi ammorbidì sul sedile.
Avrei dovuto stare appiccicata a un uomo molto più grande e con più "Esperienza" di me. Ma la cosa che mi fece rabbrividire ancor di più fu il fatto che il mio "Ex marito mafioso" fosse presente e fosse soprattutto in punto di ammazzarmi.
Sospirai ansiosa e buttai il capo all'indietro temendo di poter tornare mezza morta o addirittura temendo di non tornare.
«Tornerai a casa, rilassati.» Mi voltai spaventata. Come diavolo faceva a sapere quello che pensavo ogni singola volta?Arrivammo prima del previsto e già il buio si faceva scuro su Manhattan.
«Togliti quel broncio, io e te siamo l'anima del gruppo» Lo presi per mano e feci un lungo sospiro seguito da un brivido per tutta la schiena nuda.
Non appena entrammo mi stupì lo spirito natalizio di quella gente.
Le pareti color crema erano addobbate da lunghi striscioni bianchi e brillanti, il pavimento era pieno di elfi e addobbi natalizi, un grande camino riscaldava l'intera villa e un enorme albero di Natale con della neve finta brillava in mezzo alla sala facendo spiccare di più l'esagerazione di quella gentaglia.
Lasciai la mano a Thomas abituandomi mentalmente a diventare Wendy e notai il dispiacere nel suo volto quando lo feci.
Thomas mi lasciò osservare ogni singolo particolare della casa, poi però mi afferrò la spalla.
«Cole e Denise ti aiuteranno, Denise ed io abbiamo disattivato le telecamere, Cole dovrà aiutarti ad entrare e a rubare i soldi, io sarò pronto a farti uscire inosservata. Se Cole allunga le mani dagli un colpo di pistola nel cazzo.» Alle sue ultime parole mi portai una mano sul capo sorridendo.
Mi staccai di nuovo da lui e ci incamminammo verso la sala da pranzo con aria decisa ed entrambi sorridendo.
Un uomo alto, muscoloso, con guance scavate, un filo di barba sul mento e capelli corvini mi scrutò dall'alto in basso con uno sguardo serio e cupo che mi fece quasi paura. Mi ha sgamata.
Poi si addolcì in un largo sorriso e senza guardare Thomas si avvicinò a me stringendomi in un forte abbraccio.
«Wendy!» Tirai un sospiro di sollievo fino a quando non mi afferrò il fondoschiena facendomi sussultare.
Thomas scattò in avanti ma poi si trattenne tossendo per far notare all'uomo della sua esistenza. Era nervoso, irritato e...geloso? Stringeva i pugni macchiati dalle lentiggini sbiadite e guardava Frederick in cagnesco come pronto a sbranarlo da un momento all'altro.
«Frederick» Disse Thomas stringendogli la mano.
«Omar!» Lasciò stare la mia chiappa dolorante e si concentrò su Thomas che a modo suo mi aveva salvata.
«Accomodatevi, Salvatore non aspettava altro» Non appena sentì il suo nome mi toccai la borsa tremante.
Avevo una pistola, non poteva farmi nulla.
Ci accomodammo in quella grande sala calda e piena di ospiti. Anche lì gli addobbi erano ovunque. Elfetti erano sopra i mobili e decorazioni dorate erano appese e poggiate dovunque.
Un tappeto di orso mi fece rabbrividire e mi fece rimpiangere di non essere vegana per salvare altri animali come lui, uccisi per andare a vivere a casa di un energumeno.
«Wendy» Disse Salvatore con il suo accento italiano.
Mi limitai a fargli una smorfia e a sedermi vicino a Thomas e Frederick.
Altre donne si erano avvicinate a Thomas, in particolare una bionda.
Una bionda del cazzo con un seno enorme ed una scollatura pronta a farlo vedere.
«Ehi Omar» Thomas sorrise e le baciò la mano. Stronzo.
Parte del piano che non mi aveva assolutamente detto, lo stronzo, criceto.
Io chiamai il cameriere con un gesto della mano e incastrai il braccialetto con i capelli della bionda.
Non appena abbassai il braccio le tirai i capelli provocandole un gridolino. Così impari a toccare quei capelli rossi, solo io posso toccargli i capelli.
«Sei impazzita Wendy?!» urlò lei stremata.
«Scusa biondina» Le risposi bevendo tutto d'un sorso il mio champagne e fulminando con lo sguardo Thomas che mi fece un piccolo sorriso divertito allungando la mano verso la mia coscia, ma prima che potesse stringermela gli tirai uno schiaffetto sulla mano.
La bionda prese per il viso Thomas e prima che potesse baciarlo mi alzai e - accidentalmente - Caddi tra loro facendola cadere in terra.
«Wendy ma che ti prende?» Urlò lei alzandosi da terra.
Thomas mi guardò preoccupato e arrabbiato, si avvicinò al mio orecchio aiutandomi ad alzarmi da terra e mi disse.
«Farai saltare la copertura, va in bagno» Poi alzò il tono della voce.
«Wendy, ti gira la testa per caso?» Frederick scattò in piedi ed io mi misi una mano sulle tempie sospirando.
«Vado in bagno a sciacquarmi, torno subito, continuate.» Presi la mia borsetta e salì per le scale.
«E ora dove cazzo vado?» Mi trovavo in un corridoio immenso e, disorientata mi guardai attorno.
Stavo per andare avanti quando qualcuno mi prese il polso e mi scaraventò dentro una stanza anch'essa addobbata come si deve.
Non potei urlare a causa della mano dello sconosciuto sulla mia bocca.
Di sicuro era un uomo, nel buio della stanza potevo intravedere la muscolatura del suo braccio e di sicuro quelli che avevo poggiati sulla schiena erano addominali ben scolpiti.
Presi la borsa e piano uscì la pistola.
La alzai e diedi un colpo all'indietro all'uomo dandogli un colpo con canna dell'arma in testa.
«Selene, sei impazzita?!» Quando mi girai tirai un sospiro di sollievo.
«Cole!»
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STORM dangerous
RomancePrimo libro della saga delle farfalle🦋🌻 Due anime tormentate. Un passato oscuro. Un amore indissolubile che è invidiato dall'intero universo. Due farfalle che cercano il loro girasole e una costellazione che da vita al loro amore. Selene ha 20 ann...