Selene
Elly mi guardava in cagnesco mentre si teneva il naso sanguinante con la mano.
Per un attimo mi sentii Rocky Balboa o qualcosa di simile, ma che stavo facendo? Ero ridicola.
Calmatemi santo cielo.
Respirai profondamente per non dare di matto, non mi era mai piaciuto fare a botte,specialmente dopo Carlos.
Tolsi le fasce e le buttai per terra allontanandomi in fretta.
Acciuffai la felpa che prima avevo indosso e iniziai a salire su per le scale respirando a fatica.
«Selene!» sentii la voce di Thomas farsi sempre più vicina e quando mi prese la spalla per farmi voltare vidi che era ancora a petto nudo.
Cavolo, cavolo, cavolo. Sono tutta rossa!
«È tutto okay» disse poi portando le nocche sul mio mento alzandolo.
Quando i nostri sguardi si scontrarono un brivido mi percorse tutta la schiena.
«No che non lo è!» mi portai le mani ai capelli iniziando a tremare.
Non mi era mai successo di sentirmi così.
«Cioè...fino a poco tempo fa ero una ragazza normale, non facevo rapine, non facevo a botte con nessuno, con vedevo più Carlos e adesso...» non riuscì più a respirare.
«Stai tranquilla, è colpa mia. Non dovevo coinvolgerti.» no, non era colpa sua.
«Perché ti dai la colpa?» allargò le braccia ed io mi ci tuffai dentro beandomi delle sue carezze sulla schiena.
Appoggiai la testa nell'incavo del suo collo incontrando il suo profumo che a modo suo iniziava a calmarmi.
Le sue braccia mi calmavano.
Lui mi calmava.
Ogni cosa di lui.
«Scusa Selene, hai completamente ragione. Sono stato egoista e stupido e non dovevo coin...» gli presi il viso tra le mani.
«Non darti la colpa, Thomas» appoggiò la fronte alla mia tenendomi la testa tra le mani.
Eravamo solo io e lui.
Senza i problemi, mio padre, Addison, Carlos, le rapine.
«Lo sappiamo entrambi che è colpa mia» disse poi.
Appoggiai il naso al suo.
«Basta, non è colpa tua. Non voglio ripeterlo.» bisbigliai.
Lui sorrise staccando il naso dal mio, non mi ha baciato? Me lo ricorderò...
Mi afferrò per i fianchi facendomi girare dandogli le spalle, poi appoggiò la testa sulla mia spalla per avvicinarsi al lobo del mio orecchio.
«Le vedi quelle scale? Portano al piano di sopra...» pensa solo a quello...pervertito.
«Sei un pervertito»
«Chi ha detto che io voglia baciarti?»
«Ti si legge in faccia»
«Dici?»
«Dico, criceto»
«Ok Occhioni, se tanto insisti» mi prese in braccio mettendomi sulla sua spalla, come un sacco stracolmo di patate, di nuovo.
«Thomas!» poi non fiatai più poichè arrivati al piano di sopra mi fece scendere bloccandomi contro il muro con una mano nella porta letteralmente ad un centimetro dal mio viso.
«Ma che stai facendo...» chiesi quando lo vidi avvicinarsi al mio collo e riempirlo di baci.
«Zitta» anche? Io non credo proprio.
«Se no? Che fai?» alzò il capo rivolgendomi uno sguardo agghiacciante.
«Se no vedrai» poi con un sorriso malizioso mi spinse dentro la stanza chiudendola a chiave.
Cosa ha appena fatto?!
Lo uccido, lo uccido seriamente.
«Thomas!» picchiai i pugni contro la porta.
«Thomas apri o ti stacco le dita a morsi!» continuai fino a che la porta non si aprì facendomi cadere di tutto peso addosso a lui.
«Adesso starai zitta o devo rinchiuderti lì dentro?»
«Va sotto ad allenarti e non fare il cretino» un angolo della sua bocca si alzò in un piccolo sorriso.
«Posso andarci dopo» disse poi poggiando una mano a lato del mio viso bloccandomi ogni via d'uscita.
«Dai, sono seria. Se dovesse succedere qualcosa?» lui alzò gli occhi al cielo e si allontanò sbuffando.
«Non succederá nulla Selene, nulla. Stai tranquilla»
«Ma...»
«Senza ma, ti fidi di me?» io annuì con il cuore in gola.
«Si»
«Allora ti prometto che usciremo da là dentro in due.»
«Come fai a promettere una cosa del genere?»
«Te lo giuro Occhioni» ho comunque paura.
Ma questo non lo dissi, aspettai solo che mi baciasse e quando lo fece mi dimenticai di cosa mi disse prima.
A dire il vero mi dimenticai proprio di tutto.
Se qualcuno mi avrebbe chiesto "Ehi, come ti chiami?" io gli avrei risposto "Barbara"
«Oddio lo sta facendo davvero?» mi beai poco di quel bacio, infatti si staccò e mi guardò divertito.
«Mi sa che hai pensato a voce alta» o Gesù...
«Oddio no! Cioè si, l'ho pensato ma...» lui iniziò a ridere lasciandomi senza parole.
Stronzo.
Sì, era uno stronzo ma quelle fossette...non le scordo nemmeno se ci provo.
«Sei così sciocca»
«Io?»
«Si, tu» mi afferrò i fianchi e senza preavviso mi baciò.
«Adesso andiamo davvero giù ad allenarci» scossi la testa, non voglio più fare del male a nessuno.
«Non voglio venire ma tu vai, non voglio trattenerti»
«Se non vai non vado neanche io, chiaro?» sorrisi abbracciandolo e lui mi sollevò da terra senza il minimo sforzo.
«Sei la mia principessa, Selene. Se tu soffri soffro anche io, se sei felice lo sono anche io e se mi ami rassegnati.
Perchè io ti amo di più.» era così dolce...almeno con me.
«Infatti, perché io ti detesto criceto del cavolo»
«Sei sicura?»
«Certa come non mai»
«In cinque minuti ti faccio cambiare idea, scommetti?» non potei neanche rispondere che lui mi prese in braccio e mi gettò sul letto chiudendo la porta.
In un secondo lo ritrovai su di me con la catenina che portava al collo che mi pendeva sul naso ed il suo petto ansante che per poco non mi sfiorava.
«Ah tu intendevi...»
«Parlo la tua stessa lingua? Si, allora zitta Selene, zitta per una santissima, sacrosanta volta»
Sacrosanta?
Mi baciò facendomi arrossire.
Ok, sto zitta.
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STORM dangerous
RomancePrimo libro della saga delle farfalle🦋🌻 Due anime tormentate. Un passato oscuro. Un amore indissolubile che è invidiato dall'intero universo. Due farfalle che cercano il loro girasole e una costellazione che da vita al loro amore. Selene ha 20 ann...