.6. misterioso

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Selene

«Ehi?» iniziai a sentire Thomas avvicinarsi quindi chiusi il biglietto e lo misi in tasca.
«Tutto ok?» Mi voltai a guardarlo e mi limitai ad annuire.
«Andiamo di la?» Mi chiese indicando il corridoio con la scopa
«Si, andiamo» Presi uno straccio e lo seguì nel corridoio. Se scopriva anche quel biglietto invece di goblin, diventava un gigante mutante pronto ad uccidere.
Lui si passò una mano sulla cicatrice che aveva sul petto ed io non potei fare a meno di guardarlo imbambolata.
Sono come ipnotizzata dal criceto, sono zoofila...ok questa potevo risparmiarmela.
Però per quanto fosse attraente avevo i miei dubbi.
Automobilista...a vent'anni.
Guida come un professionista ma di solito gli automobilisti di F1 non partecipano alle corse clandestine, ne va della loro reputazione.
Magari lo era stato ma secondo me era anche qualcos'altro.
«Dimmi un po' Murphy...» Lui si fermò e si voltò a guardarmi.
«Che c'è?» 
«Che lavoro fai»
«Scusa?!» Posò quel che aveva in mano e si avvicinò a me con un ghigno in viso.
«Non sei più un automobilista, hai armi senza il porto d'armi e partecipi a corse clandestine.» Mi bloccò al muro con il suo braccio accanto a me appoggiato alla parete e percepì il respiro farsi affannato quando sentì il suo profumo di menta.
Ma che cavolo...
«Stai insinuando che io sia un poco di buono?»Non lo sto insinuando, lui lo sta urlando.
«Forse...» Lui finì a un centimetro dal mio viso ed io mantenni il contatto visivo.
«Beh Selene...Diciamo che sono un guaio »
«Guaio?» In che senso Guaio? È sicuramente un poco di buono...
Lui si avvicinò ancor di più a me e mi sussurrò all'orecchio.
«Ti fidi di me Occhioni?» Quell'occhioni mi uccideva ogni volta, anche se a dirlo era uno come lui. Ora che ci penso, a maggior ragione se a dirlo, era lui.
«Forse» Mi prese in braccio stringendomi a sé e iniziò a baciarmi. La nota amara del caffè si mischiò a quella dolce della frutta e quando ci staccammo lui sorrise facendo spuntare di nuovo quelle adorabili fossette.
Inutile dire che ricambiai il bacio volentieri.
Sentì un vuoto allo stomaco che mi uccise.
Iniziò a indietreggiare verso la mia camera da letto chiudendosi la porta alle spalle. Sono ufficialmente spacciata.
Tra un bacio e l'altro mi diceva quanto fossi bella ed io ad un certo punto mi staccai da lui sorridendo. Avevo l'occasione di toccargli quei capelli che tanto desideravo toccare, così mi presi di coraggio e affondai le mani nei suo capelli soffici beandomi del loro profumo.
«Murphy se sei un guaio...Diamine sono una gran cretina» Da dove mi è uscita questa battutina di merda?
Ripresi a baciarlo e sentivo che fosse la cosa più pericolosa e sbagliata che avessi mai fatto, ma dopotutto era quello che volevo.
«Lo sai che è pericoloso questo, giusto?»
«Può essere quello che vuoi Murphy ma non mi interessa.» 

Mi trovai sdraiata accanto a lui avvolto solo dal lenzuolo bianco e la morbidezza della coperta faceva risaltare i suoi capelli rosso fuoco sparsi per il cuscino.
«Baci bene Selene...» Farfugliò.
Mi voltai a guardarlo.
«Hai detto che tra noi è pericoloso...Cosa intendevi?» Lui sbuffò come se volesse non ricevere questa domanda.
«Selene sono una cattiva persona.» Ma dai? Mi misi su un fianco e lo abbracciai.
«Non sei una cattiva persona, Murphy» Mi sentì pinocchio, il mio naso arrivava fino alle Hawaii per la cretinata che avevo appena detto.
Lui si voltò verso di me serio più di prima.
«Non ci sei arrivata vero?» Scossi la testa.
«Ho semplicemente avuto un passato difficilmente intenso...Forse arriverá il momento di dirtelo Occhioni» Prima voleva farmi la confessione del secolo e poi se ne usciva con il passato. Non lo capirò mai.
Mi misi a sedere e lui fece lo stesso.
«Si sta avvicinando il nostro secondo appuntamento, preparati. A meno che io non ti abbia già fatta innamorare» Scossi la stessa imbarazzata.
«Non ce l'hai fatta Murphy, rimani pur sempre un energumeno con il QI di un criceto» Lui si passò la lingua tra i denti. No, non fare così...
«Ah no?» trovava "sexy" Il mio chiamarlo criceto?
«No.» Gli risposi con aria di sfida.
«Allora mettiti il vestitino più carino che hai. La festa è tra poco.»
«Tra poco?»
«Esatto.» Detto ciò si alzò dal letto e si infilò i pantaloni che stavano adagiati in terra.
«Vado, continuiamo a sistemare domani.» Ah certo, e io dove dormo? Sotto un ponte insieme ai ratti? Anche no.
Mi alzai dal letto tenendomi il lenzuolo addosso.
«Scusami?! Io dovrei dormire con questo casino?»
«No, dormirai da me» Dal criceto? Arrossì e presi i miei indumenti da terra.
«Vattene, devo cambiarmi.»
«Certo. A dopo Occhioni» Chiuse la porta e lo sentì uscire da casa mia. Mi stavo innamorando di lui? No...Non potevo.
Mi tratterá male come tutti gli altri. Non posso provare di nuovo queste maledette sensazioni.

Presi un tubino rosso senza maniche e un copri spalle.
Un tacco rosso e la mia vecchia collana con una farfalla blu al collo, era la mia preferita ma si stava arrugginendo piano piano.
Alle otto in punto sentì suonare al campanello e pronta andai ad aprire.
«Eccomi Sel...Wow, sei uno schianto» Farfugliò scrutandomi dalla testa ai piedi.
Lui indossava un jeans e una t-shirt bianca.
Abbassai lo sguardo e notai una specie di fazzoletto colorato attaccato alla sua caviglia.
«Cos'è?»
«Una bandana, del mio "Clan" Sono dei gruppi. Nelle feste ci sono»
Scossi la testa sorridendo. Il suo viso era tinto di rosso, era felice...per me?
«Me lo dirai che non sei solo un automobilista, vero?»
«Non so di cosa parli Occhioni, andiamo.» Che cretino.
Mi fece salire in macchina e si diresse deciso verso la festa.
In auto con lui mi sentivo al sicuro e quando fummo arrivati non pensai minimamente di  scendere, ero troppo presa a guardarlo guidare.
«Siamo arrivati, andiamo» Sbuffando aprì la portiera e la musica mi stonò le orecchie, come le luci mi accecarono.
«Seguimi!» Disse urlando per farsi sentire. Come prova a farmi bere io giuro che gli do un pugno, se lo merita anche se...dopo il pugno gli bacerei il livido.
Lo seguì un po' intimorita.
«Questo è il nostro "Clan" e loro sono: Mary, Jonathan, Cole e Denise.» Salutai con la mano sorridendo. Cole aveva qualcosa di familiare, i suoi capelli castani e i suoi occhi blu mi ricordavano qualcosa del mio passato che mi era rimasta ben impressa. Denise e gli altri non mi dicevano nulla.

«Ci hai portato la fidanzata Thomas?» Scossi la testa.
«Non siamo fidanzati!» Urlai per farmi sentire, odio le feste.
«La farò innamorare» Rispose lui prendendomi la mano che iniziò a bruciare.
Quello fu un colpo bassissimo.
Mi prese una fitta allo stomaco e gli strinsi la mano.
«Gareggerai Tommy?» Tommy? Davvero?
«Si!» Rispose deciso lui senza staccarsi dalla mia mano.
«Se gareggi tu Occhioni, vinceremo sicuramente.» Sorrisi felice e un pò imbarazzata. Io non lo chiamavo criceto davanti agli altri però...
Ci allontanammo dalla folla.
«Stai attenta qui.»
«Starò attenta Murphy, non ho tredici anni.»
«Lo so Occhioni. Ma se solo qualcuno ti dovesse anche sfiorare io lo faccio a pezzi e oggi non vorrei uccidere nessuno»  Magari mi amava anche lui? Ma io non lo amavo mica.
«Andiamo a gareggiare Occhioni miei» Occhioni che?
«Aspetta» Gli dissi prendendolo per mano.
«Che c'è?» Gli presi il viso con una mano.
«Con me ti caccerai nei guai Occhioni.» L'ho capito ma chi se ne frega! Ormai ho fatto la cazzata.
Lo baciai e andammo verso le auto.
«Chi gareggerà prima?» Chiese uno del gruppo.
Mi feci avanti e senza dubbio mi proposi.
Mi infilai in macchina e mi ritoccai il trucco.

«E chi diavolo sei tu?!» Chiese l'uomo dell'altra macchina.
«Selene Humphrey.»
«Io aspettavo Thomas,  non puoi stare quì.» Un uomo con una pistola si avvicinò chiedendo.
«Siete pronti?» Annuì convinta e misi le mani al volante.
«Ti farò il culo» Disse lui a bassa voce. Quando l'uomo sparò partimmo velocemente.
Schiacciai il piede sull'acceleratore e curvai di colpo con il mio "Clan" che urlava il mio nome a squarciagola. Continuai a schiacciare andando sempre più velocemente avanti. Ricordi quando papà e Robert mi avevano fatto uscire dalla struttura e mi avevano insegnato a guidare. Poi papà era morto e Robert anche... Ma ricorderò per sempre le sue poesie.

L'uomo dietro di me iniziò a sorpassarmi e io continuai a premere.
«Che problema hai?» Chiesi vedendolo arrabbiato e vedendo che soprattutto iniziava a sbattere il suo cofano con il mio portabagagli.
«Che cavolo fai?!» Urlai io continuando ad accelerare.
Vidi il traguardo avvicinarsi e la musica continuava a stonarmi le orecchie.
Tagliai il traguardo con le urla dei miei nuovi "Compagni" e uscendo dall'auto mi finirono tutti addosso.
Quando si staccarono urlai «Humphrey è tornata whoo!» E Thomas si avvicinò a me. Cedo di star perdendo il senno, non vado all'università da circa tre giorni e sono ad una festa, con corse clandestine e per di più ne ho appena vinta una!
«Humphrey, Selene Humphrey...» Disse felice di aver scoperto il mio cognome ma il suo viso diceva tutt'altro, era preoccupato.
Io sorrisi soddisfatta e mi buttai tra le sue braccia.
«Sei stata forte Occhioni» L'uomo furioso scese dalla macchina e staccò Thomas da me con il viso cupo.
«La prossima volta che devi portare qualcuno per gareggiare al posto tuo, non portare una di queste troiette» Thomas si voltò a guardarlo e i suoi occhi cambiarono, divenne nero in viso e con una rabbia mia vista prima gli tirò un pugno sul naso facendolo barcollare.
Da lì si scatenò un vero inferno e vedere Thomas fare a pugni con una rabbia tale mi diede la conferma che non poteva essere solo un automobilista e che quello in cui mi ero cacciata non era un guaio, ma un casino.

Spazio autrice 🎀
EHILA'
Sono tornata... finalmente il nostro Thomas sa il cognome di Selene ma questo complicherà delle cose non dette...
NO SPOILER SCUSATE.
Che dire se non vi voglio bene e grazie per il sostegno.
Livia 💓

STORM dangerousDove le storie prendono vita. Scoprilo ora