.34. il colpo.

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Selene

Thomas entrò in cucina dandomi una tovaglia per apparecchiare la tavola.
«Prepara la tavola, dopo cena vi devo parlare.» questo voleva dire solo una cosa,casini.
Afferrai la tovaglia e la feci aderire perfettamente al tavolo, poi posizionai i bicchieri e le posate.
Chiamai gli altri e ci sedemmo a tavola.
«Ok, ci servono gli ultimi due milioni. Ho fatto tutto da solo con Selene ma adesso ci serve il vostro aiuto.» iniziò quando ci sedemmo tutti a tavola.
Diretto lui.
Nathan spalancò gli occhi e si girò verso Aaron.
«Due...milioni?»
«Taci» rispose lui zittendolo.
Non lo capisco...
«Dobbiamo derubare degli uomini molto importanti.» Nathan scattò in piedi.
«Ma siete pazzi? Rubare?» Aaron gli afferrò il polso facendolo gemere.
«Ahia!» lo fulminò con lo sguardo e lo fece sedere.
«Ti spiegherá tutto Aaron, ok?» disse Thomas prendendo un foglio e mettendolo al centro del tavolo mentre addentavo un pezzo di pizza.
Dei punti della struttura erano segnati con delle x e altri evidenziati in giallo.
«Quando Carlos ci ha traditi insieme ad Addison disse a Chuck Humphrey ogni nostra futura mossa così da poterci ricattare. Ora dobbiamo rubare, chiaro ragazzino?» ringhiò Aaron spingendo via il piatto con un trancio di pizza che aveva davanti.
«Dobbiamo entrare da qui. Io, Nick ed Aaron entreremo da qui e ci occuperemo del denaro nel Caveau. Cole e Denise delle telecamere all'entrata e di tutta la struttura. Elly dovrà preparare l'auto per fuggire fuori dalla porta sul retro. Chiaro? Prenderemo il denaro e ce ne andremo qui. Dopodichè io andrò da Humphrey a consegnargli il denaro e a liberare i Rebels.» non mi aveva citato. Non aveva citato la sua "Jigen"? Voglio dire, ha fatto le prime rapine con me.
Guardai Thomas trucidandolo con lo sguardo.
Poi aprì bocca.
«Ed io che faccio?» lui sorrise sistemandosi il ciuffo.
«Tu? mi aspetterai in macchina» scherziamo?!
«Ti ricordo che l'ultima rapina l'ho praticamente fatta da sola!»
«Lo so, ma non questa, è troppo pericoloso» posai la pizza sul tavolo.
«Ma stiamo scherzando?!» mi alzai di scatto e mi diressi verso di lui.
Gli altri mi guardavano sereni mentre mangiavano la loro pizza ai funghi.
«Calmati Selene»
«Si tratta di mio padre, vengo con te.» mi afferrò gli avambracci e mi avvicinò a lui.
«Ne parliamo dopo, ma ti dico già da ora che la tua partecipazione è fuori discussione» bisbigliò per poi allontanandosi da me.
Ah! Che originale, lo aiuto con le rapine e poi quando arriva "il colpo" la mia partecipazione è fuori discussione.
«Il colpo si fará tra una settimana, abbiamo tutto il tempo per prepararci.»
«Prepararvi» borbottai.
«Cosa?» chiese Thomas sedendosi al tavolo.
Mi sedetti avanti a lui a braccia conserte, accanto avevo Nick che continuava a guardarmi la scollatura della maglietta che indossavo.
«Niente, indovinalo da solo dato che sai fare tutto.» Thomas spostò lo sguardo su Nick stringendo i pugni e si alzò facendo strisciare la sedia per per terra.
Prese Nick per la maglietta e iniziò a sbatterlo contro la porta.
«Devo cavarti gli occhi oppure riesci a scollarli di dosso a Selene, mh?» gli altri si girarono rimanendo con la pizza in mano ed io mi alzai sfiorando Thomas con il mio fianco per poi salire per le scale.
«Vuoi ridurlo come uno straccio? Fallo, poi però salterá un posto per il piano ed io sicuramente non verrò con voi.» Thomas chiuse gli occhi e lasciò andare Nick.
Poi si diresse verso il primo gradino.
«Selene, dai!» sospirò ed io mi chiusi in camera di Thomas e Cole.
Mi sdraiai sul letto e guardai il tetto con delle stelline fosforescenti che illuminavano la stanza.
Ogni parete era occupata da disegni di girasoli macchiati di sangue oppure di stelle e costellazioni.
Poi mi voltai verso l'armadio ed il comodino dov'era presente una foto del piccolo Thomas.
Sentì bussare alla porta e misi la testa fra due cuscini.
«Fottiti Thomas!» urlai, poi la porta si spalancò.
Sentì qualcuno sdraiarsi accanto a me nel letto.
Poi un sospiro.
«Thomas ti chiede scusa ma non vuole dirtelo di persona perché sa che molto probabilmente gli staccheresti la testa» Cole...
«Cole» mi voltai a guardarlo e lui mi sorrise.
«Ti faremo partecipare, ma non fare danni. Ti terrò sotto controllo.» ridacchiai istintivamente.
«Io dovrei tenere sotto controllo te!» lui si sciolse in una risata e poi scattò in piedi.
«Mi sono messo con Denise» mi misi a sedere. Cosa?!
«Stai scherzando, vero?» lui non scherza mai.
«Non so se stiamo insieme ma...ci siamo baciati, sotto la pioggia, correndo, senza ombrello...»
«Finalmente!» lui inclinò la testa alzando un sopracciglio.
«Come?»
«Finalmente, non vedevo l'ora.» aprì l'armadio e prese un giubbotto.
«Thomas dice che dovete uscire, vestiti.» mi alzai.
«Dove?»
«Calipso» oh no, al calipso no! Era più brutto perfino di "car in love"
«Dannazione!» presi una felpa un po più coprente ed andai in macchina con Thomas.
Prima parlava del piano, mi tagliava fuori,quasi picchiava Nick e poi andavamo al "Calipso"
«No, non stiamo andando al Calipso» disse non appena chiusi lo sportello.
«Ah no? E dove?»
«Al mare» a dicembre?

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