Aaron
Mi grattai la testa con la mano ornata da anelli, impigliando un ciuffo di capelli in uno di essi.
Mi diressi verso casa di Denise per raggiungere gli altri.
Non ci andavo da tempo dopo il fatto di Harry...Era un mio amico, un amico d'oro, decisamente e la sua morte mi aveva destabilizzato più del dovuto.
Quando arrivai le auto erano parcheggiate una a fianco all'altra.
Sorrisi nel ricordo delle biciclette che c'erano una volta al posto delle auto.
Quando Addison mi aveva chiamato ero piuttosto confuso, perché me?
Non l'avrei aiutata, non più, avevo già sbagliato una volta.
Bussai alla porta torturandomi il ciuffo bruno che mi ricadeva sulla fronte, poi passai a torturarmi le mani, mettendo e togliendo gli anelli.
Denise aprì la porta e il suo sguardo disse più di mille parole.
«Aaron...» farfugliò accennando un sorriso.
«Cosa dici Denise?» Thomas giunse alla porta e lo riconobbi subito per la sua chioma ramata che lasciava a desiderare.
Le sue iridi verdi mi trafissero mettendomi in soggezione, poi si sciolse in un sorriso.
«Aaron!» tirai un sospiro di sollievo e sorrisi insieme a lui.
Mi era mancato, mancato è poco.
Entrando vidi due facce nuove, una ragazza dai capelli neri e lunghi fino alla vita, con dei grandi e profondi occhi azzurri, con una carnagione candida e un sorriso smagliante. Thomas le cinse un braccio intorno alla vita e la baciò in modo dolce.
Poi mi voltai su un altro volto ignoto, un ragazzo dai capelli color nocciola e gli occhi come due pozzi scuri, era seduto sul divano a testa bassa, nessuno gli rivolgeva la parola e aveva dei graffi profondi sulle mani.
Il suo sguardo si alzò su di me ed io mi avvicinai prendendo un pacchetto di sigarette dalla mensola che avevo a fianco.
«Vuoi?» mi sedetti vicino a lui che serrò la mascella scuotendo la testa.
«Ok...come ti chiami? Io sono Aaron» gli porsi la mano e lui la guardò per un pò, poi la strinse accennando un sorriso.
«M-mi chiamo Nathan» sorrisi nel notare il suo imbarazzo. Quando alzó di nuovo lo sguardo su di me notai che i suoi occhi in realtà erano un verde scuro...Non erano così brutti.
«Come ti sei fatto questi brutti tagli, Nathan?» lui ritrasse la mano e la mise sotto la coscia per non farmela guardare.
«Scusa, non volevo essere...Sei, sei un Rebel?» maledetto Aaron, tu e le tue dannatissime domande!
«Si, sono riuscito a fuggire e...Il ragazzo dai capelli rossi mi ha aiutato a venire qui. Poi sono rimasto qui, sulla poltrona» mi sentì morire, anche lui ha passato quello che abbiamo passato noi.
«Il ragazzo dai capelli rossi si chiama Thomas e tutti noi siamo Soul Hunters» si alzò di scatto dalla sedia ed io lo afferrai per il polso.
«Non avere paura, Nathan. Non è come credi.» cercò di divincolarsi dalla mia presa ma io strinsi ancora di più provocandogli un gemito.
«Lasciami!» disse poi.
«Se fossimo stati noi i cattivi saresti già morto, non credi Nathan?» si ammorbidí alla mia presa e si sedette sul divano accanto a me.
«Grazie» bisbigliai guardandolo.
«Quanti anni hai?» chiesi con un sorriso sul volto.
«Diciannove, tu?»
«io? Io ne ho ventuno.» lui deglutí e sospirando mi guardò dritto negli occhi.
«Anche noi abbiamo passato quello che hai passato tu, vogliamo aiutarti, credimi» lui annuì e distolse lo sguardo.
«Noi certe volte, quando non sappiamo dove andare stiamo qui, se vuoi ti mostro una camera dove potresti dormire» lui annuì nuovamente e si alzò seguito da me.
«Sto accompagnando Nathan a fare un giro»
Certe volte mi voltavo a guardarlo meglio, i suoi capelli erano castani e arruffati, i graffi sulle mani erano profondi e sul viso aveva un livido sullo zigomo molto evidente.
Avvisai gli altri ed Elly mi fece un occhiolino malizioso che solo io e lei potevamo capire.
La fulminai con lo sguardo.
Non deve sapere nessuno che non mi piacciono le ragazze, mi prenderanno in giro per l'eternitá, soprattutto quello struzzo storto di Nick e il suo compagno struzzo di Cole.
Accompagnai Nathan al piano di sopra e mi fermai davanti ad una porta con scritto "Aaron".
«Questa era camera mia, ma sta tranquillo, io ho una casa...se non verrò sfrattato di nuovo.» cercai di alleggerire la tensione ma questo non bastò per farlo ridere.
Come faccio a far ridere un pezzo di ghiaccio, dannatamente bello, senza dare di matto?
«Potrai dormire qui.» lui alzò lo sguardo verso di me e i nostri sguardi si incrociarono.
«Dici...dici sul serio?» annuì e lui si tuffò tra le mie braccia facendomi irrigidire.
Cosa gli salta in mente?
«Scusa...Non volevo, comunque, emh...gra-grazie» le sue guance si tinsero di rosso e questo mi fece sorridere.
Mi aveva abbracciato? Davvero?
Aprì la porta della camera.
Era tutto esattamente come l'avevo lasciato, chitarre elettriche appese al muro, persiane abbassate, una postazione con il pc e dei compiti da svolgere che mi aveva dato Thomas...rompi palle per com'è.
Andai vicino ad una chitarra e la presi sedendomi sul letto accuratamente fatto.
«Sai suonarla?» chiese lui guardandomi ancora alzato.
Chissà che profumo aveva...
Annuì e gli feci segno di sedersi accanto a me.
«No, no, resto così, stai tranquillo» lo afferrai per il polso e lo feci sedere con la forza accanto a me.
Contegno, Aaron sai cos'è?
«Insisto» bisbigliai e quando notai che il suo viso era ad un soffio dal mio mi allontanai bruscamente da lui.
Mi guardò e poi abbassò lo sguardo serrando la mascella.
«Vuoi sentire qualcosa?» annuí ed io accordai le corde.
Iniziai a suonare "The night we met" una delle poche che sapevo.
Non siano da molto ma la musica era la mia cura, quella cosa che quando stavo male mi dava sollievo e riusciva a farmi uscire dalla realtà.
«Non canti?» chiese sorridendo.
«I had all and then most of you Some and now none of you» stonato.
Alzai lo sguardo su di lui che mi guardava incantato.
«Take me back to the night we met» cretino.
Abbassai lo sguardo sulle corde e quando alzai il capo la sua vicinanza mi fece ribollire lo stomaco.
Mi faceva un effetto strano e lo conoscevo da due minuti. Fa lo stronzo Aaron.
«I don't know what I'm supposed to...» mi fermai quando i nostri nasi arrivarono a sfiorarsi.
«Do...» bisbigliò.
«Haunted by the ghost of you» continuai in affanno.
«Oh take me back to the night we met...» con una mano gli afferrai il collo spingendolo verso di me.
Lui fece lo stesso ma prima che le nostre labbra potessero toccarsi, la porta si spalancò facendoci balzare all'in piedi.
Lui era rosso come un peperone, io avevo i capelli scompigliati e le guance arrossate.
Ma che cazzo! Contegno.
"Fa lo stronzo" che coerenza.«Aaron, ceni qui?» Thomas...
«La porta esiste per bussare, struzzo» lui sospirò.
«Giá Selene mi chiama "criceto" da lei lo accetto perché la amo, ma struzzo da te...anche no.» Nathan batteva il piede in terra nervosamente ed io risposi subito alla domanda di Thomas.
«Si, dormirò qui approfittando della tua assenza, mi hanno sfrattato, di nuovo» vidi il piede di Nathan fermarsi.
«Ciao» gli chiusi la porta in faccia e mi voltai verso Nathan che faceva avanti e indietro per la stanza.
Mi toccai nervosamente il ciuffo.
Dannazione! Ho fatto un casino, non dovevo cercare di baciarlo.
«Scusa...» bisbigliò lui voltandosi a guardarmi.
«Cosa?»
«Per prima, intendo» si sta prendendo la colpa? La cazzata l'ho fatta io, mica lui.
«Non è colpa tua...hai fame?» lui annuì e si diresse verso la porta.
«Prima hai detto... "Se non mi sfratteranno di nuovo" Quindi non capisco il motivo del tuo soggiorno qui se hai una casa» ha ascoltato quello che ho detto?
«Sei ingenuo Nathan, certe cose come te le spiego...» lui voltò il capo verso di me ed io feci lo stesso piantandomi davanti alla porta.
«Vale a dire?» disse.
«Vale a dire che non so spiegarti il motivo del mio soggiorno» schiuse le labbra ed io le osservai chinandomi verso il suo viso.
Mi chinai verso di lui come per baciarlo ma prima di farlo gli soffiai in viso. Lo so, sono un gran stronzo ma mi piace troppo giocare con i sentimenti delle persone.
«Per te, sciocco. Non posso lasciarti in mezzo a questo delirio il primo giorno, non credi?» il suo viso si tinse di rosso facendomi sorridere.
Avevo fatto una gran cazzata, ma una cazzata che mi aveva fatto sorridere e che mi aveva fatto pensare al suo volto per tutta la notte.
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STORM dangerous
RomancePrimo libro della saga delle farfalle🦋🌻 Due anime tormentate. Un passato oscuro. Un amore indissolubile che è invidiato dall'intero universo. Due farfalle che cercano il loro girasole e una costellazione che da vita al loro amore. Selene ha 20 ann...