"Mi dispiace, Stiles", esordì il vicesceriffo, con voce calda e due lucenti occhi blu. Anziché affascinarlo quelle parole, quel tono, quello sguardo, gli fecero stringere lo stomaco in maniera fastidiosa. "Mio padre non è ancora morto. Tieni per te il tuo dispiacere, Jordan", sibilò Stiles, schioccando la lingua contro il palato. In realtà, tutti in quel distretto erano avvoltoi travestiti da colombi, avrebbero spolpato il cadavere di suo padre senza prima aspettare che diventasse freddo. Parrish si mordicchiò l'interno di una guancia e sollevò entrambe le mani, in segno di resa. In segno di pace. Lui, invece, si mosse nervosamente sulla sedia, era così tremendamente doloroso rimanere seduto in quell'ufficio...
"Perché sei qui?", incalzò Jordan, sinceramente curioso, si poggiò entrambe le mani sullo stomaco ed intrecciò le dita tra loro. In attesa.
"Derek Hale", disse semplice Stiles, con tono monocorde. In realtà gli costò molta fatica non far trasparire nessuna delle sue emozioni. Voleva mantenere la calma. Voleva impedire che Jordan potesse far leva su quelle e giostrare la situazione a proprio piacimento.
Parrish inarcò un sopracciglio, quasi scettico. Le sue dita strette si contrassero, fu un movimento fulmineo, impercettibile, ma non sfuggì agli occhi di Stiles che lo fissavano attenti.
"Derek Hale, cosa?", chiese il vicesceriffo, cautamente. Abbandonò la sua posizione rilassata e si sedette con la schiena dritta come la lama di un fioretto. Era evidentemente nervoso e Stiles se ne sentì responsabile e ne ebbe molta grande soddisfazione. Jordan si stava comportando esattamente come voleva lui. Così, Stiles continuò a condurre la conversazione e decise di dire la verità, una mezza verità: "Casualmente mi è giunta voce che sia coinvolto nella scomparsa del mio migliore amico: Scott McCall. Voglio sapere in che modo è coinvolto e perché".
Jordan storse la bocca in una smorfia e lo scrutò con due occhi indecifrabili: "Tu cosa c'entri con Derek Hale?", gli domandò di rimando, senza rispondere alla sua domanda. Comunque, Stiles gli fu grato che Parrish non avesse infierito su come "casualmente" gli fossero giunte all'orecchio quelle informazioni così confidenziali. In fondo, forse, potevano essere utili l'uno all'altro. Anche il vicesceriffo sembrava essere di quel parere perché non si dimostrò ostile nei confronti della sua inappropriato curiosità. Fu quello, tuttavia, il momento di mentire: "Devo sostenere un tirocinio nell'azienda di Mr. Hale, per via dell'università. Prima di cominciare mi piacerebbe sapere se il mio futuro datore di lavoro è anche il responsabile della scomparsa del mio migliore amico", tirò fuori una bugia dopo l'altra, in maniera così spontanea da risultare credibile. Parrish lo guardava con il suo sguardo da "zelante agente in servizio" e Stiles sembrava cavarsela piuttosto bene.
Il motivo per cui Stiles aveva mentito riguardo il suo rapporto con Derek, non consisteva nel proteggere Mr. Hale da una sicura denuncia per "incitazione alla prostituzione", semplicemente lui non voleva che Derek venisse perseguito per quel reato. Lui, in definitiva, non ci avrebbe guadagnato nulla. Quel che Stiles voleva non era semplicemente distruggere Derek, come quello aveva distrutto ogni possibile speranza di sopravvivenza per suo padre; Stiles voleva distruggere Derek, ma anche riuscire a salvare suo padre. In un modo o nell'altro...
A quel punto, vedendo in lui un alleato, il vicesceriffo si rilassò sulla sua poltrona – che era la poltrona in pelle color mogano di suo padre – e raccontò tutto ciò che sapeva sulle indagini: "Purtroppo non c'è nessuna pista sicura. A dire il vero, non c'è nessuna pista. L'unico elemento che collega Derek Hale ai soggetti scomparsi è un tabulato telefonico, che risulta insignificante se non corroborato da prove schiaccianti. Probabilmente Mr. Hale ed i soggetti non si sono mai incontrati, il contenuto delle telefonate ovviamente è criptato. Abbiamo portato Hale in centrale ma si è rifiutato di parlare persino in presenza del suo avvocato, ha fatto decorrere le consuete 24 ore successive all'arresto ed in mancanza di un'accusa formale è uscito da questa centrale da fottuto uomo libero!". Le parole di Parrish erano intrise di tutto il suo rammarico per l'esito sconfortante di quel resoconto, forse Stiles ed il vicesceriffo condividevano qualcosa: la volontà di incastrare Derek. Era evidente che Jordan non fosse soddisfatto del punto morto cui avevano condotto le indagini. E forse Stiles avrebbe potuto far leva su quello, per portare dalla propria parte il favore del vicesceriffo.
"Posso... Avvicinarmi a lui...", sussurrò Stiles, con un filo di voce, ma non per questo il suo tono si dimostrò indeciso. Il modo soffuso con il quale aveva pronunciato quelle parole non le fece sembrare deboli, ma... Allusive. Anche se non troppo. Come già detto, Stiles non voleva che Parrish venisse a conoscenza della natura del suo rapporto con Derek. A patto che tra loro, in quel momento, ci fosse davvero un qualsiasi tipo di rapporto. "Posso riuscire a farlo incriminare", continuò, con vivace determinazione.
La sicurezza con la quale pronunciò quelle parole fece inarcare un sopracciglio del vicesceriffo per lo scetticismo. "Tu, entrando lì come tirocinante, riusciresti a far sbottonare Derek Hale... Uno dei dieci figli di puttana più ricchi d'America...", Stiles rischiò di strozzarsi con la propria saliva quando Parrish accostò la parola "sbottonare" con il nome di Derek, e mettendoci lui in mezzo. Ovviamente l'uomo aveva utilizzato quel termine con un'accezione del tutto differente a quella distorta che gli aveva fornito la sua mente, in un moto di improvvisa perversione. Lui che sbottonava i pantaloni di Derek... Oh sì, Stiles sarebbe riuscito a farlo sbottonare più di quanto Parrish potesse immaginare! La sua determinazione era spinta da un miriade di emozioni: rabbia, frustrazione, desiderio di rivalsa...
"Pensi di riuscire in una missione dove i migliori agenti infiltrati hanno fallito?", aggiunse il vicesceriffo, inarcando entrambe le sopracciglia ed arricciando le labbra sottili in un ghigno sarcastico. Evidentemente non credeva in lui, ma Stiles lo avrebbe fatto ricredere. Quella era la sua unica possibilità...
"Derek è un pesce molto grosso, non si farà prendere all'amo facilmente!", sentenziò Jordan, poco dopo. E Stiles rischiò di strozzarsi per una seconda volta, pensando a Derek ed al suo pesce molto grosso... senza rendersene conto Jordan stava intavolando una conversazione piena di doppi sensi, ma forse erano solo le orecchie di Stiles ad avvertirli come tali, se tra lui e Derek non ci fossero stati particolari trascorsi probabilmente non ci avrebbe nemmeno fatto caso.
"Ogni pesce può essere preso all'amo, la differenza la fa... l'esca", Stiles proseguì il discorso dell'altro, utilizzando le sue stesse metafore ed i suoi doppi sensi. Questa volta, però, le sue parole erano sincere. La differenza tra i metodi accademici degli agenti di polizia ed i suoi metodi "maccheronici" era evidente. Ma ciò che avrebbe fatto davvero la differenza, come aveva appena detto, sarebbe stata l'esca. Ed in quel caso l'esca era lui. Era Stiles.
A quel punto Parrish si rilassò di nuovo sulla poltrona e lo guardò intensamente negli occhi: "La centrale ha un fondo per le emergenze, quei soldi potrebbe essere investiti nelle cure mediche di tuo padre, se tu ti dimostrassi particolarmente meritevole e portassi a compimento una missione tanto difficile... Portami delle prove schiaccianti su Derek Hale ed il nostro distretto si occuperà di tutto ciò di cui John ha bisogno, tu non dovrai preoccuparti più di nulla".
Parlare del suo compenso non fece sentire Stiles entusiasta come avrebbe dovuto, non si esaltò come forse era normale che facesse. Perché si era recato in quel luogo per non essere la puttana di Derek, ed ora era diventato la puttana della polizia. O forse la puttana di entrambi, perché per fottere Derek prima Derek avrebbe dovuto fottere lui. Ma ne valeva davvero la pena? Forse sì, perché avrebbe contribuito nel salvare suo padre e nel salvare il suo migliore amico. Lui doveva sapere cosa gli fosse accaduto e perché ed in che modo e quanto Derek fosse coinvolto in tutto ciò. Ormai era deciso: l'avrebbe fatto.
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Baratto - STEREK
FanfictionSterek AU. Stiles e Derek non si conosco. Il primo ha bisogno di soldi per curare il padre in coma farmacologico. Il secondo glieli offre, ma a una condizione. Il suo corpo in cambio dei soldi. Dal capitolo I: "Comunque, come le stavo dicendo, so c...