Immagino che questo capitolo sia stato molto atteso. Ammetto che è stato uno dei capitoli più difficili da scrivere. Mi ha davvero straziato l'anima.
Posso solo rassicurarvi dicendo che dopo questo capitolo le cose andranno meglio.
Avvertimento: scene forti, tematiche delicate e presenza di sangue.
Buona lettura.
Grandi baci,
Himes
105.
Stiles si sentì sul punto di vomitare. Si guardò attorno disorientato. Che stava succedendo? Osservò confuso i due ragazzi che si fronteggiavano minacciosi, con gli occhi rossi e le zanne tese. Le loro mani erano rigide, le dita arcuate sembravano un prolungamento dei lunghi artigli scuri che emergevano dai polpastrelli.
Lo sconcerto lo sopraffece e surclassò persino la paura.
Scott esibì un ghigno di denti lustri e brillanti, affilati come una tagliola, e osservò con sommo compiacimento la sua mano artigliata.
Poi puntò gli occhi rosso fuoco sullo strano tipo dai capelli scuri.
"Adesso che sono un Alpha porterò Stiles via con me e lo morderò", ruggì, feroce, tra le zanne esposte. Si chinò leggermente in avanti, in posizione d'attacco, come un predatore che si acquatta prima di balzare. "E una volta che lo avrò salvato lui ti odierà. Ti odierà per tutto il dolore che lo hai costretto a patire. Guardalo bene perché è l'ultima volta che lo vedi".
Gli occhi del moro si sgranarono, terrorizzati, sembrava sul punto di impazzire. Il colore delle sue iridi si ombrò in preda alla paura e alla confusione, il respiro era affannoso come il rantolo di una bestia morente.
"Non osare separarmi dal mio Compagno!", lo ammonì, con il tono fermo ma stridulo. "Sei Alpha da meno di cinque minuti, non vali niente".
Scott strinse le palpebre. "Valgo più di te! Sei uno schifoso vigliacco. Mi fai pena".
"Attento a come parli, McCall", ringhiò il tizio strano, quello che affermava di essere il suo ragazzo. Come si chiamava? Ah, Derek!
All'improvviso gettò la testa indietro e il suo corpo iniziò a tremare forte, incontrollato. Un grido disumano rotolò fuori dalla sua bocca spalancata mentre una folta pelliccia fuoriusciva dai pori della pelle, ricoprendo rapida metà del suo viso. I tratti si distorsero in una maschera bestiale, le orecchie si allungarono, facendosi a punta, il naso si schiacciò e le narici si allargarono come quelle di un toro inferocito.
Scott lo imitò, ringhiò in maniera raccapricciante e una peluria simile a quella dell'altro si diffuse veloce su tutto il suo viso. La sua pelliccia era rossiccia, color bronzo.
"Non mi fai paura, Hale. Se mi ostacolerai ti ucciderò. Non mi sei mai piaciuto".
Stiles trasalì e si strinse forte le braccia al petto, il braccio destro tremava in maniera incontrollabile. Guardò la mano ferita, la fasciatura si era allentata e il sangue macchiava pigramente le bende bianche. Come un papavero che sboccia in una distesa di neve.
"No... no... per favore, basta...", pigolò, con la gola chiusa, senza fiato. Senza respiro.
I suoi occhi confusi dalla paura si poggiarono sui due esseri bestiali, che si fronteggiavano minacciosi e rigidi, senza temersi.
"Il sentimento è reciproco. Mi ucciderai, davvero Scotty?", il moro aggrottò le sopracciglia e nel suo viso deformato queste sembrarono unirsi, congiungendosi con la folta pelliccia nera che discendeva dalla fronte. "Sai almeno come si uccide qualcuno? L'hai mai fatto? Io sì", lo sbeffeggiò, con una risata latrata ricca di scherno.
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Baratto - STEREK
FanfictionSterek AU. Stiles e Derek non si conosco. Il primo ha bisogno di soldi per curare il padre in coma farmacologico. Il secondo glieli offre, ma a una condizione. Il suo corpo in cambio dei soldi. Dal capitolo I: "Comunque, come le stavo dicendo, so c...