85. 🔞

834 44 30
                                    


Ebbene, rieccomi dopo un giorno. Piaciuta la sorpresa?

Ho finito in fretta il capitolo e non ho resistito alla tentazione di pubblicarlo. Sì, ritorna il 🔞 ma sarà una cosa dolcina, delicata rispetto allo Smut che sono abituata a scrivere. È collaudato con il momento particolare.

Grazie a tutte le persone meravigliose che lasciano commenti alla storia. Vi adoro ❤️

Buona lettura!

Grandi baci,

Himes


85.

Per un po' rimasero in quella posizione, sdraiati, silenziosi, quasi timidi, stretti l'uno contro l'altro.

"Come hai fatto?", se ne uscì Derek, d'un tratto, mormorando contro la pelle del suo collo.

Il fiato caldo solleticò la gola di Stiles e lo fece rabbrividire.

"Mmh?", mugugnò languido, con le labbra strette. Anche il tocco del respiro umido dell'uomo sembrava una carezza piacevole.

Sarebbe stato sempre così con lui? Si sarebbe sciolto sotto le sue carezze, i suoi baci, i suoi respiri? Si sarebbe sempre sottomesso alla forza incontrastata dell'amore che lo legava a lui?

Il ragazzino si rigirò nell'abbraccio, strofinando la testa contro il braccio del maggiore, usandolo come cuscino. Si voltò per immergere gli occhi nei suoi e ritrovarsi senza fiato da quanto era bello. Ci avrebbe mai fatto l'abitudine?

Era bellissimo, ma tormentato. Gli occhi erano ancora sgranati, quasi spauriti, la pupilla non si era ristretta del tutto e c'era la barba sfatta di un paio di giorni che gli sporcava le guance.

La luce nelle sue iridi si fece cauta, circospetta, poi si schiarì la gola con enfasi. "Ethan mi ha detto che quando è arrivato... quel bastardo era già per terra. Agonizzante", sibilò, con evidente sforzo, digrignando i denti. "Come hai fatto a togliertelo di dosso?", borbottò poi, più sereno, sollevato, prendendo un grosso respiro.

Stiles arricciò le labbra in un ghigno perfido e compiaciuto. "Gli ho dato un calcio nelle palle".

Derek inarcò un sopracciglio, scettico. "Oh...".

"Sorpreso?", mormorò il ragazzino, con l'animo più leggero. Allungò una mano verso il viso dell'altro e gli sfiorò la linea mascolina della mascella con i polpastrelli. La barba grattò sotto le dita.

Mr Hale chiuse gli occhi e sospirò di apprezzamento. "Un po'...".

Il castano fece una smorfia, storcendo il naso. "Sono pur sempre il figlio dello sceriffo", sibilò, offeso.

Derek lo credeva così patetico e indifeso? Forse sì, dato che gli aveva affibbiato una guardia del corpo grande come un armadio a due ante.

Sbuffò rumoroso, per la stizza. Che si esaurì in fretta quando l'uomo dischiuse le palpebre e lo travolse con il suo sguardo verde muschio, illuminato da una luce quasi adorante.

"Sono fiero di te, piccolo. Molto fiero", sussurrò, la voce morbida e carezzevole. Sospirò profondo, sembrava sollevato.

Poi si sporse piano e lo baciò, succhiando le sue labbra con devozione. Stiles rispose al bacio, gemendo nella bocca dell'altro, "Mmh" e si abbandonò alle sue carezze corrispondendole.

Il calore lo infiammò nelle viscere. Derek Hale era fiero di lui. L'uomo che amava era fiero di lui. Per il risentimento non c'era più posto, ora.

Si separarono dopo un'eternità, con gli occhi languidi e liquidi, le labbra gonfie dai baci, dal desiderio intimo che li scuoteva dall'interno.

Baratto - STEREKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora