80. 🔞

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Buon lunedì e buon inizio settimana.

Capitolo intenso, abbastanza caldo, diciamo che ci saranno un po' di preliminari bollenti 🔞. È un capitolo scritto senza nessuna premeditazione dietro, mi è venuto spontaneo e mi sono lasciata guidare dall'istinto.

Spero di aver fatto bene.

Il capitolo lo dedico a una persona a cui rivolgo uno sguardo adorante con gli occhi a mucca (lei sa) per farmi "perdonare" di averle proposto una smut con Peter.

Avvertimenti: daddy kink. Il rapporto trattato coinvolge due persone MAGGIORENNI e sarà trattato il rapporto sessuale basato sul daddy issues. Il maggiore sarà chiamato "daddy" ma NON CI SONO legami di parentela o di sangue. È solo un kink sessuale.

Mi sento idiota a specificarlo, ma la prudenza non è mai troppa (ormai sto in fissa con questo daddy, mi spiace per voi).

Che dire? Altro smut in arrivo nei prossimi capitoli, abbuffatevi ora perché poi non ce ne sarà per un po'...

Buona lettura.

Grandi baci, Himes


80.

"Mmh", mugugnò Derek, con le labbra contratte e un'espressione tirata e seriosa in volto. Sembrava soprappensiero, mentre annuiva piano e finiva di allacciare gli ultimi bottoni della sua camicia. Come se nulla fosse. Come se non si fossero appena dichiarati reciprocamente di provare qualcosa.

Stiles lo guardava sconvolto, allibito, forse sollevato – in un certo senso – ma anche molto deluso.

Era sollevato che l'uomo non avesse infierito sulla sua confessione, non voleva esporsi per primo, non senza sapere cosa effettivamente l'altro provasse per lui. Però il suo sollievo precipitava nella delusione nel vedere l'atteggiamento distaccato del maggiore.

Credeva che sentirsi dire da Mr Hale di provare qualcosa nei suoi confronti avrebbe significato un salto in alto nel loro rapporto. Credeva che avrebbe indagato su quel qualcosa insistendo nel voler sapere cosa fosse. E, invece, così non era stato. Anzi, il moro sembrava addirittura... seccato. Infastidito?

Che cosa pensavi, idiota? Che ti avrebbe professato il suo amore incondizionato?, infierì la voce malefica nella sua testa, contribuendo ad avvilirlo maggiormente.

Stiles si morse forte un labbro, trattenendolo tra i denti mentre cercava di trattenere anche la propria mortificazione.

"Hai fame?", chiese Derek, d'un tratto, vestito di tutto punto e pettinato in maniera impeccabile dopo essersi semplicemente passato una mano tra i capelli. "È quasi ora di pranzo", borbottò, spostandosi verso la coda dell'elicottero, dove era situato un piccolo mobile bar, il più piccolo immaginò che dentro ci fossero i viveri come sul jet.

"N-No", mugugnò lui, con l'umore a terra, sollevato che l'uomo fosse alle sue spalle e non potesse scorgere la sua espressione devastata.

Il suo stomaco si era ristretto, diventando delle dimensioni di un acino d'uva, dubitava che ci sarebbe mai entrato qualcosa. La saliva che faceva persino fatica a deglutire sembrava essere già abbastanza.

"Dovresti mangiare", lo rimproverò Mr Hale, con voce severa, leggermente apprensiva. "Sai dopo quello che abbiamo fatto... hai bisogno di nutrirti e riprendere le forze", ammiccò, porgendogli un vassoio di tramezzini.

Stiles lo osservò scettico, inarcando un sopracciglio. Si erano appena confessati qualcosa e Derek oltre a fare il vago si metteva a interpretare una balia. Neanche suo padre era mai stato così categorico sui suoi pasti.

Baratto - STEREKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora