Buon venerdì.
Capitolo lunghissssssimo e intenso. Credo sia il più lungo mai pubblicato, purtroppo (?!) lo smut si è prolungato più di quanto pensassi!
Rivelazioni in arrivo già dal prossimo capitolo. Il tempo stringe e il segreto di Mr Hale sta per essere scoperto...
Buona lettura!
Grandi baci, Himes
82.
"Come ti senti?", chiese Derek, esitante, con voce quasi tremula mentre sorseggiava pigramente il suo caffè.
Erano sulla terrazza e stavano facendo colazione. Era una bellissima giornata, calda ma non afosa, non ancora perlomeno. Era abbastanza presto.
Stiles succhiò il suo succo d'arancia, rumoroso, giocando con la cannuccia e rinvigorendosi nel vedere le pupille dell'altro dilatarsi nel seguire i movimenti della sua lingua.
Ultimamente Mr Hale gli poneva spesso quella domanda. Era premuroso, certo, ma ora che sapeva della questione vaniglia temeva che lo facesse per saggiare quale fossero i suoi limiti. E quanto rimanesse effettivamente segnato, mentalmente e fisicamente, dalle loro pratiche sessuali.
Tossicchiò e poi si schiarì la gola.
"Ehm, strano... strano?", farfugliò, con la cannuccia ancora incastrata tra le labbra, contorcendosi piano sulla sedia. Gli sfuggì un ansito quando le palline sprofondarono maggiormente dentro di lui, sfiorando la sua prostata.
Il moro corrucciò le sopracciglia, pensoso. "Sì, ma... strano strano o...", esordì, con una strana urgenza nella voce, prima di afferrare una brioche e allungarla nella sua direzione. "...o strano strano?", aggiunse, con voce roca, sollevando allusivamente le sopracciglia nel pronunciare l'ultima parola.
Stiles aggrottò la fronte e socchiuse appena le palpebre, contraendo il viso in un'espressione confusa. "Non credo di riuscire a cogliere la differenza. Dipende dalle sopracciglia?", ridacchiò, occhieggiando in maniera contrariata la brioche, non aveva fame, non con sei palline di silicone su per il culo.
Tuttavia, le sopracciglia di Mr Hale erano piuttosto categoriche e sembravano volergli dire anche mangia.
L'uomo sbuffò e roteò gli occhi, esasperato. "Uff, mi riferisco proprio a questo quando intendo la vaniglia", commentò, in maniera leggermente inacidita. "Tu sei così... tu".
Il ragazzino percepì un brivido, davvero spiacevole, e si intirizzì. Contrasse tutti i muscoli, anche quelli interni, e la collana di palline ondeggiò nelle sue viscere. Gemette piano. Con le guance arrossate dal calore che provava dentro e dal sole caldo che gli baciava la pelle.
"Uhm beh, scusami se io sono così... io! Sai non mi sembrava ti dispiacesse quando poco fa mi stavi fottendo il culo con le dita", sbottò, oltraggiato, strizzando così forte la brioche da sfaldarne la sfoglia.
Derek esibì un sorrisino colpevole e uno sguardo contrito, quasi a volersi scusare. "Infatti, non mi dispiace. Amo come sei".
Aspeeetta. Mayday. Mayday.
Amo come sei vuol dire implicitamente amo te. Ti amo. Giusto?!
"Uhpmfr", grugnì, impacciato, ficcandosi mezza brioche in bocca e masticando a bocca aperta per evitare di soffocare.
Il tutto per impedirsi di dire qualcosa di osceno e altamente inappropriato come Anch'io ti amo. Perché quella di Derek Hale non sembrava proprio una dichiarazione a tutti gli effetti. Forse non si era neanche reso conto di esserselo lasciato sfuggire.
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Baratto - STEREK
FanfictionSterek AU. Stiles e Derek non si conosco. Il primo ha bisogno di soldi per curare il padre in coma farmacologico. Il secondo glieli offre, ma a una condizione. Il suo corpo in cambio dei soldi. Dal capitolo I: "Comunque, come le stavo dicendo, so c...