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Buon venerdì e buon finesettimana a tutti!

Credevo di riuscire a inserire lo smut in questo capito ma, purtroppo, è slittato al prossimo. I confronti sono stati più lunghi di quanto avrei immaginato e non volevo rovinare l'atmosfera sentimentale con una serie di losche porcate.

Adoro Stiles in versione licantropo, non vedevo l'ora di arrivare a questa parte della storia. Che, purtroppo, si avvicina alla fine...

Il viaggio di Stiles e Mr Hale è stato davvero lungo e gli è successo di tutto. Credo che manchino una decina di capitoli per concludere in bellezza questa storia infinita.

Immagino che questa notizia sarà un colpo al cuore per molti. Credetemi. È così anche per me.

Adesso non voglio deprimere nessuno, ci sono ancora un paio di colpi di scena (positivi!!!) in arrivo.

Buona lettura.

Grandi baci,

Himes

P.S. Continuate a commentare perché i vostri commenti mi sono d'ispirazione!


108.

Stiles uscì dalla doccia con i capelli umidi e gocciolanti. Sentiva il fruscio di ogni singola goccia che sferzava l'aria e si abbatteva sulla superficie della sua pelle.

Cling. Cling. Cling.

Ogni. Singola. Goccia.

Era una sensazione strana, doveva imparare a isolare tutti quegli stimoli se non voleva rischiare di impazzire. I suoi sensi riuscivano a percepire ogni cosa ma non riuscivano a catalogarla. Le percezioni si accavallavano tra loro, mandando in tilt i suoi sensi.

Forse era uscito come un licantropo difettoso. Anche gli altri avevano lo stesso problema? Forse era colpa del suo cervello marcio al momento della trasformazione. Forse il veleno non era riuscito a risanarlo del tutto.

Rischiò un attacco di panico sottoforma di licantropo e quello sarebbe stato un problema, perché avrebbe potuto spaccare tutto senza rendersene conto.

Così si appoggiò al lavandino, con entrambe le mani, e respirò profondo. Abbassò le palpebre e gonfiò il torace, riempiendolo d'aria, i pulviscoli e gli odori della stanza si mescolarono in un turbinio nelle sue vie aeree.

L'odore di muschio bianco del bagnoschiuma, il profumo di detersivo alla fresia dell'accappatoio, il retrogusto della foresta che penetrava dalla finestra socchiusa, l'aroma di pino, abeti e terra umida. Forse era piovuto quel pomeriggio.

Con gli occhi chiusi sembrava più facile riuscire a discernere le altre percezioni. Isolando un senso riusciva a prestare maggiore attenzione agli stimoli e a distinguerli tra loro.

Si sbilanciò troppo in avanti con il peso del corpo, senza rendersene conto tanto era preso nelle sue riflessioni, e pigiò sul lavandino con troppa forza. Lo sentì stridere, in maniera quasi soffocata, mentre si staccava dal muro come scollandosi. Guardò la scena al rallentatore, il lavabo di marmo si staccò dal suo supporto dalla parete e cominciò a pendere sul davanti.

Sicuramente la scena doveva aver impiegato meno di una frazione di secondo per svolgersi, ma lui ne aveva seguito ogni attimo, i suoi occhi non più miopi avevano potuto cogliere con facilità ogni attimo.

"Mer-da!", smozzicò, a denti stretti, per non farsi udire da Derek che era oltre la porta. Forse si stava vestendo in camera da letto. Avrebbe potuto sentirlo da quella distanza?

Baratto - STEREKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora