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Capitolo lunghissimo e smut sul finale 🔞 fatevelo bastare per un paio di giorni perché sono indietro con la scrittura e ho finito quasi tutte le parti già pronte 😅🥲

Grandi baci, Himes

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Stiles sobbalzò, teso, e fece lo stesso. Uscì dall'auto con tutte le membra intirizzite e lo stomaco aggrovigliato. Perché lo aveva portato in quel posto? Si sentì a disagio, come se stesse profanando la tomba di uno sconosciuto. Come se non meritasse di calpestare quel luogo, avvertendone quasi l'aura sacrale.

Il moro si allontanò dall'auto, muovendosi in direzione dello scheletro della casa, e il ragazzino fece lo stesso, schiacciando sotto la suola delle proprie scarpe le foglie accartocciate, fino a farle scricchiolare.

"Erano nove persone. I miei zii. I miei cugini. I miei genitori. Le mie sorelle, Laura e Cora. Sono morti tutti. Tranne mio zio Peter. E me", sibilò Derek, lapidario, con lo sguardo opaco e la voce gravida di senso di colpa, come se sentisse di non meritarsi di essere sopravvissuto a quel tragico evento. "Io ero a scuola e mi sono salvato. Peter, invece, è sopravvissuto ma è rimasto in coma sei anni. I miei genitori, le mie sorelle, i miei cugini. Sono morti tutti. Arsi vivi. È successo dopo Paige. Mi ha devastato, da allora non sono più stato lo stesso. Ho vissuto qui nella speranza che Peter si riprendesse e quando è accaduto siamo andati via, a San Francisco", spiegò, con la morte nel cuore e non solo nelle parole. Stiles gli si fece istintivamente più vicino, come se volesse confortarlo con il semplice tepore del suo corpo, con la sua semplice presenza. E nel mentre un'emozione inedita, sconosciuta, quasi rinvigorente, germogliava sotto il suo cuore e lo faceva espandere.

Quella storia, per quanto terribile, gli diede un briciolo di speranza. E se anche suo padre si fosse ripreso? Peter era rimasto in coma per sei anni dopo aver riportato delle gravi ustioni, eppure era guarito. Perché per suo padre non avrebbe potuto essere lo stesso? Era in coma da appena tre mesi.

Il suo cuore si gonfiò di speranza, almeno un poco.

Guardò Derek e lo vide così fragile. Come qualcuno che aveva sofferto pene indicibili che lo avevano cambiato e toccato dentro. Gli si avvicinò, toccandogli pigramente una spalla, piano, incerto, come se non sapesse quanto potesse spingersi oltre. Il moro sembrò rilassarsi impercettibilmente sotto il suo tocco e il cuore di Stiles esultò soddisfatto.

"Non vengo qui da allora. Sono passati quasi quindici anni", rantolò l'uomo, sofferente, con gli occhi lucidi e appannati dalle lacrime. Prima di avvolgerlo in un caldo e intimo abbraccio.

"Perché hai portato me qui?", chiese Stiles, esitante, con un filo di voce. Il suo tono era tremulo e il suo corpo pure. Le sue membra furono attraversate da una scossa elettrica mentre avvertiva il corpo tonico dell'uomo premuto contro il proprio.

Gli rievocò ricordi della loro ultima volta insieme. Pensò al modo bisognoso e urgente in cui avevano scopato, ai suoi no sussurrati a tratti, tra i denti, mentre l'uomo spingeva più forte a ogni diniego. Pensò che avrebbe dovuto odiarlo, ma non ci riusciva. Pensò solo a come il suo corpo rispondeva naturalmente a quello di Derek e le loro membra si allineavano come se fossero state create per formare un incastro perfetto. Pensò che non avrebbe mai potuto odiarlo, perché forse già lo amava in un modo contorto, malato, corrotto che lo avrebbe condotto solo sulla via della più torbida perdizione. Aveva venduto la sua anima a un diavolo tentatore, non avrebbe dovuto stupirsi nel sentire le fiamme dell'inferno lambire le piante dei suoi piedi.

Poi abbassò le palpebre in attesa della risposta e cercò di immaginare il fuoco, tutto intorno e sopra di lui. Pensò alle sorelle di Derek che si sporgevano dagli infissi delle finestre. Ai loro visi bambini specchiati tra le fiamme amarantine. Pensò alle grida che nessuno era lì ad ascoltare e agli abiti incandescenti, già inceneriti, che seppellivano le carni ustionate. Ai loro capelli che si squagliavano e alle unghie che saltavano dalle dita prima di accartocciarsi e rinsecchirsi come foglie per il calore.

Baratto - STEREKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora