104. 🔞

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Ringrazio tutti coloro che stanno seguendo la storia, so che questi capitoli non sono facili ma l'agonia sta per finire. Credo due massimo tre capitoli ancora.

Grazie per la pazienza ❤️. Buona lettura.

Grandi baci, Himes


104.

Erano trascorsi quindici giorni.

Quindici giorni di sguardi pietosi e compassionevoli da parte di ogni membro del branco. Adesso Erica e Isaac erano più gentili con lui. Di quella gentilezza che si conviene ai malati, soprattutto quelli che stanno per morire. Persino Boyd gli aveva borbottato un pigro Mi dispiace con lo sguardo basso e le mascelle contratte.

Stiles ingollò due dense sorsate di vodka e strizzò le palpebre quando le sentì bruciare in gola. Fu come se avesse ingoiato un arricciacapelli acceso, si concentrò su quel tipo di dolore e per un momento ignorò il suo braccio difettoso.

Si era ripromesso di non bere mai più della vodka, dopo essersi ubriacato in quella maniera pietosa con la Caipiroska. Ma ora le cose erano cambiate. Stava morendo. Aveva tutto il diritto di ubriacarsi. Anche se non era del tutto sicuro che fosse la cosa più saggia da fare assumendo quotidianamente degli antipsicotici.

Scott gli passò lo spinello e lui se lo portò alle labbra, inspirando intenso fino a sentire i pulviscoli di polvere misti a fumo vorticargli nella gola. Gli fecero quasi il solletico.

"Che palle, non riesco più a sballarmi con questa roba", sbuffò Isaac, frustrato, sollevando gli occhi verso il soffitto. Ingoiò della vodka e storse il naso. "È come se stessi bevendo acqua fresca, non fa più effetto".

Stiles lo guardò rammaricato, avrebbe voluto avere la loro stessa immunità all'alcol e alle droghe. Invece, era solo un miserabile umano. Moribondo.

"Mmh dovresti mescolarlo con un po' di distillato di Strozzalupo, ti farebbe andare su di giri", consigliò Ethan e allungò una mano verso l'umano per farsi passare la canna. "Avanti, non essere avido. Te l'ho procurato io", borbottò poi, contrariato, quando vide che il ragazzino esitava a passargli lo spinello.

Stiles corrucciò le labbra in un cipiglio stizzito.

"A te non fa effetto, non ne hai bisogno", grugnì, irritato, cedendogli controvoglia la sigaretta rollata alla perfezione. Aveva trovato un valido supporto nell'alcol e nella marijuana. Gli annebbiavano il cervello impedendogli di pensare al suo tragico epilogo.

"Mi piace il sapore", brontolò la guardia del corpo, con tono risoluto, senza abbassare la mano.

Il ragazzino sbuffò seccato e gli passò la canna. Appena se ne separò ne sentì la mancanza, dilatò le narici per lasciarsi invadere dalla zaffata dolciastra che lasciò la scia dell'erba.

Si abbandonò contro il divano, rovesciando la testa indietro con la bocca semi aperta. Si trovava stretto tra Scott e Liam che lo seguivano ovunque andasse come due ombre. Adesso che la malattia si era manifestata in quello stato così avanzato la sua capacità come ancora era più debole e i due giovani licantropi avevano bisogno di un contatto diretto per poter beneficiare della sua influenza e poter mantenere il controllo.

Avevano lasciato San Francisco per trasferirsi da Melissa, anche Isaac li aveva seguiti, non accettando di separarsi dal suo Compagno.

"Gli umani hanno la precedenza, babe", cinguettò Danny, con tono frivolo, strafatto e già brillo, salendo a cavalcioni sul bacino di Ethan per strappargli di mano lo spinello. Si scambiarono un bacio bagnato, con la bocca aperta, e Stiles si fissò un attimo di troppo sull'intreccio delle loro lingue.

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