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Buongiorno e buona domenica! Eccomi qua, come promesso. E poi non si dica che non sono una donna di parola.

Sono curiosa di conoscere le vostre reazioni alla fine del capitolo 🤭🤭

Per chi sta seguendo anche Legame aggiornerò forse martedì. Il capitolo è ancora in fase di scrittura.

Buona lettura.

Grandi baci,

Himes

111.

Vernon strofinò ruggente un piede a terra, sollevando una grande nube di polvere e terriccio, come un toro inferocito che si prepara alla carica.

Con una mentalità tattica tutta nuova Stiles intercettò i suoi movimenti e riuscì persino a prevederli. Lo avrebbe attaccato in maniera frontale, diretta e violenta, come gli aveva detto Derek.

Calcolò la distanza tra loro, la lunghezza delle gambe del ragazzo e il suo peso. Riuscì a risolvere l'equazione prima che Boyd si avventasse su di lui, in quel modo fu capace di prevedere in quanto tempo lo avrebbe raggiunto e si scansò un millesimo di secondo prima che si abbattesse su di lui. Fu incredibilmente... facile.

Vernon trasalì, sorpreso, forse non si era aspettato tanta baldanza da parte sua.

Stiles acuì i sensi, la loro distanza ravvicinata era un pericolo. Il ragazzone avrebbe potuto intrappolarlo nella sua stretta d'acciaio e stritolargli le costole, indietreggiò fulmineo di un paio di passi.

Boyd cercò di acciuffarlo, squarciando l'aria con i propri artigli uncinati. Ringhiò feroce quando non riuscì a colpirlo.

Come avrebbe fatto a sopraffarlo? Lui non aveva tecnica e non gli sarebbe potuto sfuggire per sempre, nessuno dei due si sarebbe stancato tanto presto. Avrebbe dovuto contrattaccare. Era l'unico modo per uscirne.

Vernon lo raggiunse in un istante e sferrò un pugno d'acciaio in direzione della sua faccia. Stiles strizzò forte le palpebre, preparandosi all'impatto del suo naso che si sbriciolava penetrandogli fin dentro il cervello, ma non accadde. Senza che se ne rendesse conto il suo braccio destro si mosse fulmineo e deragliò il gancio dell'altro licantropo.

Placcò il pugno di Boyd a un centimetro dal suo naso, la sua mano pallida era più piccola di quella olivastra dell'altro ma era più forte. Le sue dita lunghe e affusolate si chiusero sulle nocche strette del suo avversario come una tagliola, facendolo strepitare di dolore.

Era stato semplice come schiacciare la mano di un bambino.

Si euforizzò così tanto che la trasformazione si innescò spontaneamente, la sua faccia cambiò i connotati mentre Boyd cercava di attaccarlo a tradimento. Colpendolo con il pugno rimasto libero.

La sua nuova mente iper-laboriosa rievocò la mossa fatta da Erica qualche minuto prima e spedì l'impulso dritto alle sue gambe. Si piegò sui talloni, fulmineo, e schivò il destro del suo rivale.

Aveva ancora la sua mano intrappolata nel proprio pugno, rafforzò la stretta e gli torse il braccio, facendogli compiere una rotazione di centottanta gradi. Lo scricchiolio delle articolazioni fu raccapricciante ma gli spinse nuove ondate di frenesia nelle vene. Colpì Boyd con un potente pugno allo stomaco, facendogli fare un volo di quasi due metri.

La schiena del ragazzo si scontrò con una fila di ombrelloni e li sradicò dal terreno, atterrò su di loro ammaccandoli con uno strepitio del metallo.

Stiles sbarrò le palpebre e si guardò le mani, sbalordito. "Figo!", squittì, entusiasta, sollevandosi rapido.

Erica, Isaac e Scott lo fissavano a bocca aperta, stupiti, fermi vicino al bordo piscina. Derek lo osservava rigido, quasi pensieroso, con le spalle contratte e una strana luce negli occhi. Un misto di orgoglio e apprensione. Ancora non era convinto che potesse cavarsela da solo.

Baratto - STEREKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora