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Buonsalve e buon venerdì! Abbiate pazienza, un paio di capitoli ancora e arriveranno le prime scene smut.

Vi auguro buona lettura e non dimenticate le stelline! 🤩❤️ Grandi baci, Himes


Il giovane Stilinski sentì gli occhi bruciare e le lacrime spingere per uscire, si morse l'interno di una guancia cercando di trattenersi. Si diede dell'idiota per non aver tenuto la bocca chiusa, e si diede doppiamente dell'idiota perché rischiava di scoppiare in lacrime come una liceale in preda agli ormoni.
"Perché?", squittì, sull'orlo di una crisi isterica.
Derek lo guardò come se fosse fuori di testa e, in effetti, lo era. Poi inarcò un sopracciglio fuligginoso, scettico. "Perché siamo arrivati a casa tua. Vuoi cambiarti o vuoi venire a cena vestito così?", gli chiese, ridacchiando, mentre occhieggiava divertito la sua divisa impataccata.
Stiles sussultò e con timore buttò un'occhiata fuori dal finestrino. Riconobbe immediatamente il suo vialetto. Arrossì ancora di più, se possibile, dandosi mentalmente del coglione. Si era comportato in maniera ridicola. Derek Hale con i suoi lucenti capelli corvini, con il suo sorriso da copertina, con i suoi occhi ammalianti, con quel corpo da modello, riusciva a renderlo più instabile e imbarazzante del solito.
"Sì. Certo. Mi cambio. Adesso. Vado", sputò una serie di parole a caso, cercando davvero di sembrare disinibito, mentre avrebbe voluto solo mimetizzarsi con la tappezzeria per la vergogna.
Alla fine, dopo cinque minuti di intenso imbarazzo in cui lui lottava contro la tentazione di ingoiare la gommapiuma dei sedili e Derek lo guardava a metà tra lo sconcertato e il divertito, Stiles si decise a scendere dalla macchina e a fuggire in casa, nascondendosi per l'onta. Dubitava di riuscire ad avere il coraggio necessario per uscire di nuovo e affrontare lo sguardo irrisorio dell'uomo per la durata di un'intera cena. Si cambiò in fretta, buttando alla rinfusa i vestiti fuori dal suo armadio. Gennaro's era il posto più esclusivo di tutta la città e lui non poteva presentarsi con una delle sue eccentriche t-shirt e i jeans slavati sulle ginocchia. Rischiò una seconda crisi isterica, finché sotto la pila di tutti i vestiti riuscì a rinvenire l'abbinamento più elegante di tutto il suo armadio. Si trattava di una camicia grigio perla satinata e un paio di pantaloni scuri dal taglio dritto, che aveva indossato sotto alla tunica il giorno del diploma. Indossò velocemente la camicia, sentendola tirare in modo fastidioso all'altezza delle spalle, in quei tre anni doveva essere cresciuto un bel po', soppesò guardando le maniche della camicia che gli stavano decisamente troppo corte. A quel punto, rinunciò a provare anche i pantaloni. Ringhiò, frustrato, poi ebbe un'illuminazione. Avrebbe potuto indossare il completo che gli aveva regalato Derek, anche se si vergognava a far capire all'altro che non aveva nient'altro di decente da indossare. Alla fine, sospirò sconsolato, immaginò che Hale lo sospettasse già. Ripescò il completo della sera prima, dalla cesta dei panni sporchi, e si infilò di corsa i pantaloni, saltellando su un piede solo. Prese anche la camicia, lasciando il colletto e i primi bottoni aperti, per non essere troppo formale. E sopra optò per la sua giacca a vento, scartando la giacca del completo, si sentiva a disagio nell'essere troppo elegante e poi fuori non era così freddo come la sera prima da necessitare del capotto. La pioggia di quella mattina aveva completamente terso il cielo, ora teso all' imbrunire, e aveva depositato nell'aria una forte umidità. Calzò le scarpe meno malandate che aveva e si passò semplicemente una mano tra i capelli scompigliati, inumidendoli con un po' d'acqua e cercando di conferirgli un'aria trasandata ma non ribelle. Allora, arrossendo furiosamente, si accorse di starsi facendo carino per Derek. E prima, in tutti i loro incontri-scontri, non era mai successo. Gli importava poco cosa pensassero gli altri di lui, perché non pensavano mai nulla di buono, di solito. Ma Hale era diverso da tutti, e lui lo sapeva, ed era diverso anche il modo in cui lo faceva sentire. Si sentì ridicolo, per via di quel comportamento atipico, e uscì di casa senza guardarsi allo specchio prima di varcare la soglia, per darsi un'occhiata finale. Si infilò silenziosamente in macchina, più imbarazzato di quando ne era uscito e con una ventina di minuti arrivarono al ristorante. Il viaggio trascorse tranquillo e in rigoroso silenzio.

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