Derek lo scopò una seconda volta nella piscina, quella mattina. Si concessero un pranzo leggero e dopo fecero di nuovo sesso, nel bagno della loro camera per ben due volte: prima contro il lavandino e poi nella vasca idromassaggio. Alla fine, si erano addormentati stremati e una volta svegli avevano fatto ancora sesso, a letto stavolta.
Giunti a sera Stiles aveva perso il conto di quante volte Derek lo avesse scopato. Il suo corpo era indolenzito in ogni punto, come se venisse da una sessione intensa di allenamento, non c'era una parte della sua carne che non fosse intorpidita e pulsante.
Aveva l'impressione che tutte le sue articolazioni fossero scardinate, soprattutto quelle dei fianchi, e si stupiva di sé stesso nel riuscire a rimanere seduto composto senza contorcersi per il fastidio. Eppure, amava quella sensazione di spossatezza, si sentiva letteralmente logorato dal piacere.
Si lasciò sfuggire un denso sospiro soddisfatto e poi si concentrò sul fish and chips contenuto nel suo piatto. Il suo stomaco ruggì affamato, e il piatto emanava un profumo così buono che cominciò a mangiarlo senza aspettare che prima si freddasse.
Si bruciò la lingua e il palato, sussultò per il fastidio e fu costretto a bere un lungo sorso di vino per dare un po' di refrigerio alla sua bocca ustionata.
Si trovavano nello stesso ristorante della sera prima, allo stesso tavolo. Mr. Hale era piuttosto abitudinario, e Stiles ebbe modo di conoscere anche quel lato di lui. A differenza della sera precedente, al posto della violinista c'era un sassofonista a intrattenere gli ospiti dell'hotel."Come fai a mangiare tutte queste schifezze ed essere così magro?", borbottò Derek, arricciando le labbra in un sorriso che fingeva una finta disapprovazione, mentre i suoi occhi lo guardavano quasi con dolcezza.
Stiles era al terzo o quarto boccone quando si bloccò, il suo cervello affamato rielaborò le parole dell'altro solo in un secondo momento. Il suo stomaco si chiuse. Gli passò immediatamente la fame. "Credi che io sia troppo magro?", chiese, con voce acuta, lanciandogli un'occhiata timida da sotto le lunghe ciglia.
Hale sollevò gli occhi al cielo, sbuffando. "Non ho detto questo. Dovresti avere rotolini di grasso ovunque, visto tutto il cibo spazzatura che mangi", cercò di rabbonirlo, riformulando quanto detto poco prima.
Ormai l'ansia del giovane Stilinski andava al galoppo, e non c'era modo di fermala. "Sì, ma il mio corpo? Pensi che sia troppo magro?".
Il moro si passò una mano sulla fronte, sconsolato. Solo allora si rese conto della bomba che aveva sganciato, del tutto involontariamente. "Il tuo corpo è perfetto, okay?", lo rassicurò, con tono fermo, che non ammetteva repliche, come a voler dire che il discorso finiva lì.
"Mmh...", mugugnò Stiles, con un'espressione contrita, non era del tutto convinto.Anzi, non era affatto convinto. Si era sempre sentito insicuro sul suo fisico e le parole di Derek, pronunciate con leggerezza, non avevano fatto altro che alimentare le sue insicurezze.
Cercò di calmarsi, l'uomo aveva detto di apprezzare il suo corpo così com'era, nei e ossa sporgenti compresi, e lo svariato numero di volte che avevano fatto sesso in ventiquattrore avrebbe dovuto essere un indizio abbastanza evidente.
Il castano ingoiò la sua irritazione e cercò di modulare il tono della voce, addolcendolo. "Cos'è quel simbolo che hai dietro la schiena?", chiese, cambiando discorso, ed era una cosa che avrebbe voluto chiedergli dal giorno prima.
Da quando lo aveva visto nudo la prima volta. Non gli era sfuggito il tatuaggio che Derek aveva in mezzo alle scapole, una forma strana, che non aveva mai visto prima, simile a tre spirali intrecciate. Finora non aveva mai avuto occasione di parlarne, era stato impegnato a fare ben altro...
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Baratto - STEREK
FanfictionSterek AU. Stiles e Derek non si conosco. Il primo ha bisogno di soldi per curare il padre in coma farmacologico. Il secondo glieli offre, ma a una condizione. Il suo corpo in cambio dei soldi. Dal capitolo I: "Comunque, come le stavo dicendo, so c...