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Buon venerdì e buon fine settimana!

Le cose iniziano a scaldarsi 🔥🔥

Dedico il capitolo alla mia dolce soulmate per il suo compleanno. Anche se in ritardo. Chiedo venia. Ti avevo promesso che ti avrei dedicato il capitolo del Calore che, come al mio solito, è slittato al prossimo. Per questo ti dedicherò non solo questo ma anche il prossimo capitolo ❤️

Buona lettura!

Grandi baci.

Himes

122.

Non fu mai contento, come in quel momento, che suo marito fosse ligio al dovere e mantenesse sempre le sue promesse.

Si morse un labbro tra i denti, trattenendolo appena, per passare la lingua sopra la dolce cuna impressa dagli incisivi nella pelle.

Mr Hale strattonò per bene i suoi polsi e li ancorò alla testiera del letto.

"È troppo stretto?", chiese, con premura, calando per un momento la maschera del sensuale dominatore per indossare quella del marito amorevole e attento a ogni gesto.

Stiles respirò a fondo, eppure, non riuscì a raccogliere il fiato. "N-No", esitò, afono, con un groppo emozionato nel mezzo della gola. "Non lo è abbastanza", aggiunse, poi, tremante con le corde della voce e quelle del cuore.

Si udì un gemito, più un rantolo, roco e bisognoso. Quasi basito. Qualcosa come "Grrr!" che poi fu seguito da parole strozzate: "Ah, sarai la mia rovina!".

E poi arrivò un colpo sulla natica destra, forte, inaspettato. Che però riconobbe nella sua vera natura. Quel colpo non era stato un rimprovero ma neanche una lode, era stato il suggello di un patto, come per dire che sarebbero stati l'uno la rovina dell'altro.

Per sempre.

Il ragazzino ansimò. Il gemito gli fu strappato dalle labbra con la stessa brutalità con cui giunse lo schiaffo successivo.

Si contorse e si tese, con la natica che formicolava, sbattuta con forza due volte nello stesso punto. Inarcò licenzioso la schiena per esporre il fondoschiena e attirare con più ardore le attenzioni di suo marito. Che cercò la sua bocca, frettoloso e bisognoso.

Si aggrappò con destrezza alla sua natica formicolante e con l'altra mano gli afferrò il mento, lo strattonò a destra e sinistra, poi lo sollevò incalzante e fece incrociare le loro bocche. La bocca di Derek era calda e umida, la sua lingua morbida gli scivolò oltre i denti e cercò con insistenza la sua gemella.

Stiles gliela porse senza esitazioni, affondò con la lingua nella bocca dell'altro e aprì bene le labbra per accoglierlo. Si baciarono confusamente, con ardore, strattonando a ogni affondo dei denti i polsi intrappolati nella cravatta.

Con l'altra mano, il moro gli massaggiava la natica arrossata, riempiendosi il palmo con la sua carne soda, prima di scendere con la punta delle dita lungo la coscia. Sfiorò con i polpastrelli il bordo merlettato delle calze e pizzicò la carne nuda.

Il ragazzo ansimò. La smania del godimento era sempre più pressante, cresceva al paio con la traccia delle mani e dei baci dell'uomo sul suo corpo.

A un tratto, ogni cosa si fece confusa. La sua mente divenne così umana da perdere tutta la lucidità garantita dai suoi poteri. I suoni si fecero ovattati. Gli occhi calarono nel buio nonostante ora fossero liberi di guardare e spiare.

Ciò che era limpido. Ciò che riusciva a percepire. Erano le labbra dolenti per i baci. Il corpo tutto un fremito. Caldo. Come scottato. L'erezione trascurata e ipersensibile.

Baratto - STEREKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora