Capitolo 53

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In un ristorante di lusso a Manila si era conclusa la riunione di lavoro, Izana aveva stretto un accordo con un signore anziano ricco tramite Maeda il quale gli aveva raccomandato un affare impeccabile.
Mancava solamente un contratto che doveva essere firmato e così dare il via alla costruzione di un parco divertimenti con sala giochi annesso.
Izana si era recato in camera d'albergo, si spogliò per farsi una doccia fermandosi a riflettere sulla propria vita. Guardandosi sul riflesso delle mattonelle c'era ancora quel ragazzino spaventato dalla sua matrigna che ogni giorno istigava suo zio ad ucciderlo e poi quello bullizzato in orfanotrofio. Strinse i pugni mentre l'acqua scorreva lungo il suo corpo abbronzato, le cose erano cambiate diventando il pezzo grosso della malavita ed ottenendo il rispetto da tutti.
Alcuni lo stimavano, altri lo temevano, t/n lo amava ed infine un amore raro come quello di un figlio stava per arrivare nella sua vita. Stava cercando di migliorare il suo comportamento a piccoli passi per diventare una persona migliore ma faceva ancora fatica a gestire la rabbia.
"Ora sarai fiero di me Shin e in più ho un fratello vero."
Si asciugò con un accappatoio e riprovò di nuovo a chiamare t/n ma nessuna risposta.
'E se ce l'avesse con me perché sono partito invece di andare con lei all'evento? Sarà arrabbiata e quindi mi sta ignorando fin quando non le passerà?'
I suoi pensieri tormentati vennero interrotti da suoni strani e gemiti venire dalla stanza affianco, probabilmente erano Koko e Inui che ci stavano dando dentro.



Intanto la Regina venendo a sapere la verità sulla sfilata aveva dato di matto davanti allo staff ed esigeva di parlare con il responsabile. Esso aveva rubato le idee a Mitsuya e lei gli ordinò di restituirgliele seduta stante. Il signor Ogata non sentiva ragioni e mise le mani addosso alla mora facendola cadere per terra, la faccia gli sanguinava per via dei sassi lanciati dalla stessa t/n provando a difendersi.
L'uomo era resistente, non provava dolore ma fastidio che una ragazza gli stesse mancando di rispetto. Si era tolto la giacca e si sdraiò su di lei bloccandole i polsi, t/n faceva del suo meglio per liberarsi e gridava aiuto con tutta la voce che aveva in corpo. Ogata si strusciò venendo a contatto col suo corpo da sopra ai vestiti, poi con una mano toccò la gamba salendo fino alla gonna mentre le annusava i capelli e rideva come un matto.
"Ma tu sei incinta..." disse finché si accorse della pancia e in un istante nella sua mente passò quel ricordo doloroso. Si alzò lentamente, il suo sorriso era sparito e poi il silenzio per un paio di secondi. "Se mi è stata tolta la felicità, allora farò in modo che la perda anche tu."
Tirò fuori una pistola e gliela puntò in basso a pochi metri di distanza, t/n era in una crisi di pianto, il suo cuore batteva forte e indietreggiava da terra per la paura.
"Ti prego non farlo, risparmiaci la vita per favore! Farò quello che vorrai!" urlava con una voce spezzata dai singhiozzi e un tono straziante. Era la prima volta in vita sua che si sentiva veramente terrorizzata, a lei non importava della propria vita ma di quella di suo figlio. Un solo colpo e Izana non l'avrebbe mai più visto nascere.
L'uomo esitava e tremava nel vedere quella povera ragazza che gli implorava di non sparare. Gli ricordò una cara persona che morì anni fa e cambiò completamente idea.
"Anche se ti uccido loro non torneranno indietro..."

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𝑰𝒍 𝑹𝒆 𝒉𝒂 𝒃𝒊𝒔𝒐𝒈𝒏𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒔𝒖𝒂 𝑹𝒆𝒈𝒊𝒏𝒂 ~ ɪᴢᴀɴᴀ ᴋᴜʀᴏᴋᴀᴡᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora