Capitolo 34

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La serata del ballo era terminata e il Re e la Regina tornarono nella loro dimora. La dolce e coraggiosa t/n aveva salvato una signora cieca dopo che il suo cane era scappato via, riuscì a recuperarlo e tutto si era risolto.
Peccato che si era trovata piena di ferite alle gambe e il vestito tutto rovinato. Izana aveva preso molto male la cosa, non avrebbe mai permesso alla sua amata di ferirsi pur aiutare qualcun altro, la portò via dalla signora dicendo di non rivolgerle più la parola. Tornati a casa, la signora gentile si prese cura di t/n medicando le ferite riportate e toglieva via ogni traccia di fango e/o sangue.
"Mi spieghi perché sei stato scontroso nei confronti di quella signora?" gli chiese t/n non appena rimasero da soli sdraiati sul letto. Lei non sopportava il fatto di non sapere le cose e di essere trattata come una stupida ingenua.
"Quello che ti ho detto. Stai lontana da quella gente. Obbedisci per una volta." rispose seccamente Izana accarezzandole il viso. Non ne andava di parlare ma a quanto pare lei insisteva sulla cosa.
"Ma come posso darti retta se non mi racconti nulla? Cosa ti hanno fatto di male? È stata carina con me." Tenerla all'oscuro calava solamente la fiducia di t/n e lui non vorrebbe una cosa del genere. Avrebbe fatto di tutto per lei anche raccontare gli avvenimenti più tristi della sua vita.

 Avrebbe fatto di tutto per lei anche raccontare gli avvenimenti più tristi della sua vita

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"Non conosco perfettamente il clan Fujiwara ok però mi sono informato sui loro componenti. I loro nomi mi erano familiari ma non ricordavo chi fossero." Izana con fatica e tanti sospiri le raccontò ciò che sapeva. Ovvero che la donna cieca era la zia della sua matrigna Karen, che lui non era veramente suo figlio e che quest'ultima aveva abbandonato Izana in orfanotrofio dopo aver parlato al cellulare con gli zii. Taro e Dayane erano complici di questa faccenda, tutti e tre disprezzavano Izana come se fosse la cosa peggiore del mondo.
"Poi mi sono ricordato. Lei aveva detto: <Zia uccidilo tu, questo figlio di puttana lo voglio morto!>" T/n rimase a bocca aperta mentre ascoltava il discorso, era sconvolta.
Izana continuò il racconto dicendo che l'unica persona a non essere d'accordo era Katerina la quale aveva impedito il suo assassinio, poi avevano optato per la casa famiglia.
"Nel database avevo visto che LEI appartiene a quel clan. È grazie a sua cugina se sono ancora vivo." Si era promesso che si sarebbe vendicato facendoli provare lo stesso dolore che gli avevano causato.
"Stavo male, alle mie spalle LEI imprecava di volermi morto e davanti faceva finta di nulla." Era in lacrime mentre continuava a raccontare, si asciugava gli occhi, riprendeva fiato e poi continuava.
"Avrai capito che io e i Sano non siamo davvero fratelli. Mi ero illuso per tutto questo tempo, li odio tutti!" Era principalmente colpa di Karen se lui non si era più sentito legato ad Emma, non aveva nessun ricordo con essa. Essere rifiutato dalla persona che lo aveva cresciuto gli faceva molto male e il suo cuore era diventato nero e rotto.

"Amore mio. Mi sento malissimo nel sentirti dire queste cose." Non sapeva cosa dire, anche lei piangeva, condividere tutti i momenti passati la faceva sentire ancora più legata a lui. Lo abbracciò forte e provava a consolarlo in ogni modo possibile, era la storia più triste che avesse mai sentito, non si meritava tutto quell'odio.
"Tu sei dalla mia parte vero? Non te ne andrai anche tu? Sono un figlio di nessuno che sta cercando uno scopo dalla vita." Le lacrime non smettevano di cadere sul suo volto, Izana si era sforzato di non mostrarsi debole ma t/n non lo aveva mai giudicato e quindi con lei si lascerà andare tranquillamente.
"Tu invece sei la persona più importante della mia vita, la mia anima gemella. Sei il Re della Tenjiku ed insieme stiamo creando il nostro futuro." Lei gli prese il viso e lo baciò appassionatamente, voleva dimostrargli tutto il suo amore, quello che gli era sempre mancato. Tra baci e pianti i due crollarono in un sonno profondo e dormirono abbracciati sotto le lenzuola di seta.
Il giorno dopo il corriere fece recapitare la statua di Buddha che t/n aveva vinto all'asta, lo sistemarono in salone e fecero colazione.
Arrivati nel rifugio la vita quotidiana andava avanti, Koko ed Inui si stavano dedicando al progetto dell'orfanotrofio mentre i guardiani si allenavano.
"Ecco perché questo grande progetto ti sta così a cuore." disse t/n sorridendo teneramente ed accarezzando i capelli bianchi e morbidi di Izana.
"Si, voglio dare ai bambini una casa, devono essere felici." Prese la sua mano e le diede tanti bacini.
T/n riusciva a camminare per poco perché sentiva un po' di dolore ai piedi e li teneva fasciati e molto spesso Izana la portava in braccio.

𝑰𝒍 𝑹𝒆 𝒉𝒂 𝒃𝒊𝒔𝒐𝒈𝒏𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒔𝒖𝒂 𝑹𝒆𝒈𝒊𝒏𝒂 ~ ɪᴢᴀɴᴀ ᴋᴜʀᴏᴋᴀᴡᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora