Helen Pov
H:"ti ho detto che non lo so! Non so che cazzo sia successo, ho visto Abbie correre e poi qualcosa di grigio colpirla e poi è caduta a terra"
Aizawa:"e non hai visto il colpevole?"
H:"colpevole? C'è un altro vicolo infondo a questo, la colpita da lì, com'è spuntato, è sparito"Era il terzo poliziotto con cui parlavo e con cui ripetevo la stessa cosa. Anche Toshinori ed Izuku avevano parlato con altrettanti poliziotti, Abbie era stata portata via in ambulanza, non avevo idea della prognosi. Sapevo solo che era con Oboro, nient'altro. Ogni volta che chiedevo o mi ignoravano o dicevano di non saperne nulla.
Aizawa:"direi che non abbiamo altro"
D:"possiamo andare? Sono due ore e mezza che ci interrogate senza sosta e uno di noi è pure parente della vittima ed è sotto shock"
H:"no Izuku, sto bene, andiamo in ospedale"
D:"no, andiamo a casa"
H:"ma..."
D:"se fosse grave o in pericolo di vita, Oboro ci avrebbe già avvertito"
H:"e se non avesse il coraggio di chiamare?"
D:"andiamo"Avrei voluto insistere di più. Ma non ne avevo la forza per farlo. E nel momento in cui mi sedetti sul sedile della macchina ogni muscolo decise di abbandonarmi. Tutta la tensione se ne era andata e io finalmente avevo cominciato a rilassarmi. Presi il telefono e chiamai Oboro.
Oboro:"pronto, Abbie?"
H:"sono Helen, credo che Abbie sia li in ospedale"
Oboro:"vi confondo sempre, ehm, non è in pericolo di vita, ma ha preso una bella botta, adesso non le sono concesse visite, è ancora priva di sensi, quindi non venire"
H:"non sto venendo li, izuku è cattivo e mi sta riportando a casa"
Oboro:"meglio così, perché ho avvertito Isabel e Genny e stanno venendo da te"
H:"sanno dove abito ora?"
Oboro:"gli ho dato l'indirizzo"
D:"io sono cattivo, la riporto a casa perché è più di là che di qua, e io sono quello cattivo"
Oboro:"che ha da brontolare?"
H:"non lo so, ma se ci sono novità mi avverti?"
Oboro:"si e tu mi prepari qualcosa per cena? Sono stanco di cibo precotto e fast food"
H:"va bene"Messa giù la chiamata scrissi ad Isabel e Genny che sarei stata a casa in massimo dieci minuti e che se erano già lì di aspettarmi. Solo dopo aver mandato il messaggio spiegai a lui cosa mi aveva detto Oboro.
D:"sta cosa non va bene, se comincia a colpire i poliziotti"
H:"ma perché era ancora nel vicolo? Che senso ha?"
D:"vorrei capire come ragiona, ma non ho mai avuto a che fare con un criminale del genere"
H:"non so, io al massimo ho fermato ladri o rapinatori"
D:"non sono la stessa cosa?"
H:"lo sono?"
D:"bhe sì? Fanno la stessa cosa no?"
H:"oh...in effetti"Arrivati a casa accompagnai Isabel e Genny a quello che ormai era anche il mio appartamento. Lasciai izuku, pessima idea, a preparare un thè e andai sul divano con loro due che vollero essere aggiornate su ciò che era accaduto poche ore prima, visto che ciò che sapevano l'avevano scoperto dai colleghi della loro centrale.
Is:"cazzo che palle! Non potevamo essere tutte nella stessa centrale? No. Così se vogliamo sapere le novità dobbiamo o usare il telefono o riunirci manco fossimo le gossip girl"
D:"che modo di parlare colorito"
G:"lavoriamo con Bakugo"
H:"rimane il fatto che tutto ciò è un casino"
D:"c'è, un bar qui vicino, volete qualcosa?"
H:"hai bruciato la pentola?"
D:"si"
H:"io un the"
Is:"caffè"
G:"anche per me un caffè"
D:"ok, ehm, vado, torno subito, i biscotti sono nell'armadio, Helen sai dove sono, arrivo"Prese il portafoglio e uscì di casa. Appena sentì lo scatto della maniglia andai a controllare cosa avesse bruciato. Con mio rammarico ad essere bruciato era il bollitore e non una pentola. Come avesse fatto, non volevo nemmeno saperlo. Presi i biscotti e li portai dalle altre, non prima di aver chiesto ad Oboro di fermarsi a prendere un bollitore se voleva una cena fatta in casa.
Is:"ora, non volevo dire nulla con Midoriya in casa, ma, anche te, che cavolo ti passa per la testa di venire ad abitare con lui?!"
H:"non, dovevamo parlare di Abbie e del caso?"
G:"ne parliamo troppo già al lavoro! Parliamo di cose veramente importanti"
H:"un pazzo assassino non è importante?"
Is:"si, ma ne parliamo già al lavoro! Dai dicci com'è vivere con lui?"
H:"com'è? Non sa cucinare, ha bruciato un bollitore, non so nemmeno come, usa quel coso per proteggere gli occhi dallo shampoo"
G:"e non ti agita vivere con lui? Dai lo sai..."
H:"se mi agita? Ieri è uscito dal bagno a petto nudo! E apparte che si è preso un colpo pure lui, ma ho scoperto cosa c'è sotto la gomitiera che indossa sempre"
Is:"e?"
H:"una cicatrice, enorme e tremendamente sexy"
G:"qui qualcuno è innamorato perso"
Is:"come Toga e Uraraka"
H:"che c'entrano?"
G:"si sono messe insieme"Il rumore della porta d'entrata che si apre ci fece cambiare argomento della chiacchierata in una velocità impressionante. Entrò in salotto con un vassoio di cartone e quattro bicchieri. Presi il mio the e cominciai a sorseggiare cercando di togliermi dalla mente la schiena nuda di Izuku dalla testa. La chiacchierata tornò sul caso e sul colpevole sparito dalla circolazione dall'attacco ad Abbie di stamattina. Solo verso le diciotto le ragazze se ne andarono e io potei cominciare a cucinare.
D:"arriva tuo fratello?"
H:"già, senti, intanto che lo aspettiamo possiamo non parlare del caso? Ti prego, ho bisogno di staccare"
D:"ok, cosa farai questa domenica? Hai il giorno libero no?"
H:"si, ma anche tu se non mi sbaglio"
D:"pensavo di andare a trovare una persona, se non vuoi rimanere da sola, puoi venire non c'è problema, poi magari andiamo al centro commerciale"
H:"mi sembra un buon piano"
D:"perfetto"
Oboro:"BUONASERA"
H:"suonare?"
D:"bussare?"
Oboro:"mangiare?"Lo disse con una faccia talmente ingenua che fu difficile non sorridere. Abbie si era svegliata ma doveva rimanere in ospedale fino alla sera dopo per essere tenuta d'occhio. Meglio così pensai, non potevo sapere che mentre noi stavamo cenando tranquillamente, il killer stava colpendo ancora. L'avremmo scoperto solo la mattina dopo tornando in ufficio.
Fine capitolo 10
Al prossimo capitolo~