34.

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Helen Pov

Izuku mi cambiava il bendaggio del naso una volta al giorno, il tempo di guarigione variava dalle quattro alle sei settimane e dato che erano passati solo tre giorni, avrei passato ancora chissà quanto tempo con il naso viola.
Oboro, ma anche Toshi, mi avevano rinominato "Renna di babbo natale".

H:"com'è?"
D:"rotto, viola, gonfio"
H:"riassuntivo, ma almeno da oggi posso togliere la garza dalle narici, non ha più sanguinato"
D:"anche il labbro sta guarendo bene"
H:"sono..."

Il citofono mi fece sobbalzare, non aspettavamo nessuno, specialmente dopo cena. Izuku andò a vedere chi fosse mentre io andai in cucina a prepare del thè caldo. Ero alle prese con il bollitore quando dal corridoio comparve Abbie. Dallo sguardo capì che non si era resa davvero conto quante me ne avesse date.

H:"ciao"
A:"ciao"
H:"sei qui da sola?"
A:"Oboro e Toshi hanno pensato che era meglio parlassimo da sole, sono usciti portandosi dietro Midoriya"
H:"chiamasi, rapimento"
A:"già..."
H:"come va?"
A:"na merda, a te?"
H:"concordo con te, na merda"
A:"oggi sono andata a trovarlo"
H:"ti hanno lasciato?"
A:"no, Toshi mi ha portato di nascosto"
H:"mh, era in coma?"
A:"un sacco di tubi e bip vari"
H:"pensi staremo mai meglio?"
A:"ci vorrà del tempo, ma si, staremo meglio"
H:"quando tornerai al lavoro?"
A:"non lo so, dicono che devo stare meglio prima"
H:"idem, almeno ho smesso di vomitare appena penso a ciò che è successo"
A:"posso farti una domanda?"
H:"mmh?"
A:"perché hai sparato?"
H:"perché aveva lasciato l'ostaggio, nessuno di noi si era reso conto che si stava muovendo, ho mirato al braccio e lui si è mosso"

Li passai la tazza di thè ancora fumante e ci sedemmo sul divano con due biscotti. Per quanto stessimo parlando, si sentiva che tra di noi c'era ancora tensione, mi dispiaceva e sicuramente anche a lei, ma con tutto quello che era successo, era impossibile tornare a parlare come se niente fosse.

A:"è successo tutto troppo velocemente"
H:"già, ma intanto a me è stata ritirata la pistola"
A:"davvero?"
H:"è la prassi, sospesa una settimana, pistola ritirata, vabbè che con sto naso ne ho ancora per due settimane e Izuku farà lo stesso"
A:"ma lui sta bene"
H:"lo so, ma...ha bisogno di riposo"
A:"e al tuo fidanzato va bene che tu conviva con lui e che..."
H:"....dato che il mio fidanzato è Izuku, direi che li va bene"
A:"oh b....tu e Midoriya, state insieme?"
H:"si, dal giorno della tua festa di compleanno"
A:"E VOI L'AVETE TENUTO NASCOSTO PER DUE MESI?!"
H:"bhe, con il caso di Shigaraki (Afo), preferivamo evitare pettegolezzi"
A:"ha senso, credo, sicuramente hai trovato un ragazzo migliore di quello che avevo io"
H:"ne troverai uno così anche tu"

Possibile che non si fosse accorta di Toshi e dei suoi sentimenti? Tutti in centrale c'è ne eravamo resi conto. Tutti, tranne la diretta interessata ovviamente. Sorseggiai il thè ancora bollente. I ragazzi rientrarono in quel momento.

A:"ah proposito, sapevi che Oboro è ancora innamorato di una ragazza morta?"
H:"si, Kayama, non ne so molto, Oboro non ne parla, ma è diventato poliziotto per lei, è morta quando avevano diciotto anni"
A:"come?"
H:"incidente stradale, un uomo ubriaco, non si è nemmeno fermato"
A:"fantastico"
H:"gente del cazzo"
T:"Abbie, io e Oboro dobbiamo lavorare domani, torni a casa con noi?"
A:"si, ci vediamo Helen"
H:"va bene"

La salutai e appena uscì dalla mia visuale cominciai a lavare ciò che avevamo usato. Sentì la porta aprirsi e richiudersi. Izuku comparve dal corridoio con in mano due dorayaki. Nei venti minuti che ci avevano lasciato sole, erano andati in un supermercato aperto ventiquattr'ore.

D:"vuoi?"
H:"che domande"
D:"com'è andata la chiacchierata con Abbie?"
H:"eravamo entrambe tese, ma sempre meglio che prenderci a botte"
D:"sei stanca?"
H:"no, tu?"
D:"nemmeno io"
H:"domani andiamo alla mostra che mi dicevi l'altro giorno?"
D:"va bene"
H:"c'è qualcosa che non va?"
D:"mmh?"
H:"hai un tono di voce strano, che succede?"
D:"Oboro mi ha raccontato una cosa, ma nulla di importante"
H:"Shigaraki (Afo)?"
D:"già"
H:"e cosa ti ha raccontato?"
D:"stanotte ha avuto un arresto cardiaco"
H:"cazzo, e l'hanno salvato?"
D:"si"
H:"cazzo"
D:"Helen"
H:"è colpa mia"
D:"no"
H:"si! Sono io che ho sparato"
D:"Helen"
H:"tu non capisci!.."

Lanciai a terra il bicchiere che avevo tra le mani, senza un vero motivo. Era uno sfogo, e il bicchiere fu solo la vittima della mia rabbia. Izuku non disse nulla per cui mi chinai a sistemare il danno che avevo fatto. Stavo raccogliendo i pezzi di vetro quando la mano di Izuku mi prese il polso.

D:"Helen"
H:"devo pulire"
D:"io ho ucciso una persona"
H:"non mi prendere per il culo"
D:"volevi sapere la storia della mia cicatrice?"
H:"si, ma che c'entra?"
D:"ero sotto copertura, ma avevano capito e mi ha procurato un ustione come "punizione" per averlo tradito, quando mi sono liberato...non avevo scelta, o lui o me e ho sparato alla gamba, colpendo un'arteria"
H:"m-ma...no, è impossibile, tu non hai mai ucciso...tu non sei..."
D:"sono stato male per mesi, dalla centrale mi hanno spostato in accademia dove ho conosciuto te e gli altri"
H:"perché non me l'hai mai raccontato prima?"
D:"mmh...non volevo pensassi male di me"
H:"pensare male?! Non potrei mai! Non è colpa tua è stato un errore"
D:"anche il tuo"
H:"ma davvero te la sei procurata così quella cicatrice?"
D:"si, ora lasciami finire qui, va a sdraiarti"
H:"ti va?"
D:"ora?"
H:"perché no?"
D:"se te la senti, si"

Lasciai cadere la felpa e i pantaloni li per terra e quello bastò perché lui mi prendesse in braccio e mi portasse in camera da letto, dove lanciò i suoi vestiti per terra. Ci baciammo anche se per via del mio naso, per riprendere fiato dovevo per forza staccarmi. I suoi baci cominciarono a scendere, dalle labbra al collo e infine al petto. Mentre le dita andarono a finire la sotto. Dovetti faticare per non gemere. Quella sera facemmo l'amore come non ci capitava da tempo.

Fine capitolo 34
Al prossimo capitolo~

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