17.

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Abbie Pov

Toshi, Izuku, ma anche Isabel e Genny tentarono di fermarci dal parlare col vecchio. Ma ormai era tardi. Seguita da Helen spalancai la porta della stanza dove era stato ricoverato. Lui ci guardò alzando appena lo sguardo. Trattenersi dall'urlare o scappare, fu un impresa non da poco. Mi faceva schifo la sola idea che lui fosse nella mia stessa stanza.

H:"allora, vediamo, ti sei lanciato contro un auto della polizia, hai ferito gravemente un poliziotto e ora sei ridotto così, non solo, tornerai in prigione, bisogna essere veramente ignoranti per farlo"
Vecchio:"lo fatto pef lei"
H:"volevi ristabilire il tuo nome così? Ripeto, l'unica cosa che ci hai guadagnato se, e dico se, sopravvivi, è la prigione"

Volevo parlare anche io, volevo dirgliene di ogni, ma le frasi si fermavano e il sapore della bile bruciava la gola ad ogni singolo respiro. Ero adulta, avevo ventisette anni, eppure, mi sembrava di essere di nuovo bambina.

H:"bene, dov'è lei allora?"
Vecchio:"e fefondo te, lo dico?"
H:"allora dimmi, è stata lei a mandarti? Anzi, non serve risposta"
A:"è ovvio che sia stata lei. Lui non è così intelligente"
Vecchio:"IO FONO INTELLIGENTE"
H:"si come gigolò forse, prima hai detto "lo fatto per lei" quindi, si, ti ha mandato con lei"
Vecchio:"cazzo!"
A:"Helen, cos'è un gigolò?"
H:"te lo dico dopo, quindi ti ha mandato lei, volevi ucciderlo?"
Vecchio:"CI HA FOVINATO LA VITA! MEFITAVA DI MOFIFE! MIA MOGLIE HA FAGIONE! VOI, LUI, DOVETE MOFIFE TUTTI"
A:"anche voi lo meritate"

Uscita dalla camera mi appoggiai a Toshi e scoppiai a piangere. Non potevo concepire come fosse possibile l'esistenza di tutta quella cattiveria gratuita. Le mani di Toshi mi accarezzavano la schiena e il silenzio era interrotto solo dai miei singhiozzi.
Quando finalmente riuscì a calmarmi, lui mi diede un fazzoletto di stoffa.

T:"va meglio?"
A:"scusate"
H:"è stata lei, ma dov'è?"
Is:"dovrebbe essere ancora sotto controllo no?"
D:"si ma è sparita dai radar, se così si può dire, è scappata"
A:"s-scappata?"
H:"non mi stupisce"
A:"dobbiamo trovarla! Potrebbe ferire qualcun'altro"
H:"per il momento difficile, la sua vittima sacrificale ormai la usata"
G:"non potrebbe usare i genitori di Abbie? O i tuoi?"
H:"macché, se ne sono andati e nessuno vuole avere a che fare con lei"
A:"Helen ha ragione, però, è stato difficile non ridere"
T:"perché?"
H:"ha perso la dentiera e faffava tutto cofi"

Mentre Isabel, Genny, Toshi ed Izuku dovettero tornare per forza in centrale, io ed Helen tornammo da Oboro ancora privo di sensi. Mi sembrava quasi impossibile che lui fosse in quelle condizioni. Helen era seduta accanto a lui e li stringeva la mano, io non ci riuscivo. Se, se lui non mi avesse salvato, tutto questo non sarebbe successo.

H:"Abbie? Vuoi tornare a casa? Rimango io..."
A:"è colpa mia"
H:"nessuno lo pensa apparte te"
A:"ma..."
H:"gli unici colpevoli sono loro punto"
A:"sai...pensavo al giorno che sono arrivata a casa vostra"
H:"quando hai scoperto che la vasca da bagno potevi utilizzarla tutti i giorni?"
A:"spiritosa, vado a prendere qualcosa alle macchinette, vuoi?"
H:"cioccolato"
A:"strano"

Presi la moneta e andai alle macchinette più vicine, speravo di non trovarci nessuno, invece c'era un medico con i capelli bianchi e occhi del medesimo colore, in più, era grosso, non come Toshi però. Appena mi vide si fece da parte lasciandomi libera di prendere ciò che volevo.

A:"mi scusi"
??:"ma di cosa? Tranquilla"
A:"grazie"
??:"ti sconsiglio il caffè, è abbastanza discutibile"
A:"grazie, penso di prendere un thè, non ho voglia di caffè"
??:"è qui per un paziente?"
A:"mio cugino"
??:"cugino?"
A:"Oboro Shirakumo"
??:"lo operato io, starà bene"
A:"l-l'ha operato lei? Grazie allora"
Afo:"Shigaraki, piacere"
A:"Abbiegale Shirakumo"
Afo:"non vorrei essere indiscreto, ma conosce l'uomo che..."
A:"è...un parente, si, loro mi, ci odiano, adesso la polizia vuole cercarla"
Afo:"capisco, sei una poliziotta anche tu?"
A:"bhe, si, anche se come poliziotto semplice, giri di pattuglia, fermare risse, quelle cose lì, Oboro è tenente"
Afo:"capisco"
A:"oddio scusi, la sto tenendo occupata con i miei problemi quando avrà da fare"
Afo:"bhe, per cinque minuti in più non succederà nulla, non conosci Yoichi Shigaraki?"
A:"certo, ma solo di fama, è un pezzo grosso che lavora ai piani alti"
Afo:"è mio fratello gemello, ora però, sarà davvero meglio tornare al lavoro, senza di me al pronto soccorso potranno fare gran poco, se domani sei di nuovo qui, ci vediamo, ciao"
A:"ciao"

Tornai in camera con la cioccolata per Helen e il caffè per me. Raccontai del mio incontro e fummo d'accordo sul fatto di regalarli qualcosa visto che aveva salvato la vita di Oboro. Durante il resto della giornata non riuscivo a togliermi dalla testa quel medico, probabilmente perché era proprio il mio tipo di uomo. Verso le ventuno, Izuku venne a prendere Helen, lei però non ne era granché convinta.

H:"e, se si sveglia?"
A:"ti chiamo, Helen hai bisogno di riposare, per stanotte rimango io, domani rimani tu, d'accordo?"
H:"chiamami se si sveglia"
A:"si"
D:"andrà tutto bene, hai bisogno di dormire un po'"
H:"ma anche lei avrà bisogno di dormire"
D:"domani entrambe starete a casa"
A:"davvero?"
D:"mi sembra il minimo, Helen, andiamo"
H:"e..."
A:"forse solo se la porti via di peso la capisce ahahah"
D:"forza"
H:"va bene"

Stavano uscendo quando dalla porta della camera entrò proprio il medico di oggi pomeriggio, li salutò e venne a controllare i segni vitali. Ogni movimento, ogni controllo era minuzioso, non avevo mai visto un medico controllare così il proprio paziente.

Afo:"i segni vitali sono ottimi"
A:"si riprenderà?"
Afo:"ci vorrà del tempo, comunque sono venuto per dirti che l'altro tuo parente non c'è la fatta"
A:"meglio così"
Afo:"la vendetta non è mai una cosa buona"
A:"parla per te, non li conosci, la vecchia meriterebbe di fare la stessa fine"
Afo:"io sono un medico, le vite le salvo, non le uccido"
A:"ti dovrei arrestare se lo facessi"
Afo:"hai ragione, perché sporcarsi le mani quando sicuramente la polizia la troverà"

Fine capitolo 17
Al prossimo capitolo~

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