Helen Pov
Non so se fosse stanca di rimanere a casa da sola, ma, mi ritrovai Abbie alle calcagna. Volle venire a tutti i costi con me, nonostante sia io che Oboro le avessimo chiaramente detto che doveva ancora riposarsi. Izuku non fece problemi sulla presenza di Abbie, non che dovessero essercene.
D:"puoi uscire?"
A:"non proprio, ma se sto ancora a casa impazzisco, tranquilli, se sono stanca o robe del genere chiamo un taxi"
D:"per forza, Helen vuole comprare non so bene che mobili, per la sua stanza quindi, non ci staresti in macchina"
A:"quindi ti fermerai proprio da lui"
H:"apparte che non ho avuto nemmeno il momento per vedere le offerte immobiliari, al momento mi permette di risparmiare un pochetto"
D:"se non finiscono in cibo, libri o manga"
A:"allora...mi sa che non posso chiedere aiuto a voi"
D:"aiuto?"
H:"che tipo di aiuto?"
A:"la sorella di Toshi è in ospedale, ho chiamato i miei colleghi alla mia centrale e aiuteranno dando qualcosa, l'ospedale è privato, e la madre di dare tutti i suoi risparmi"Senza farle dire altro presi il telefono per mandarle quello che potevo, diecimila yen, probabilmente era uno sputo rispetto a ciò che li serviva. Anche Izuku gli mandò qualcosina. Più di così era impossibile pure per noi.
D:"vorrei dare di più, ma..."
A:"è già tantissimo!"
H:"quanto hai tirato su per il momento?"
A:"ehm...centocinquantamila yen"
H:"e la spesa dell'ospedale quant'è?"
A:"chiederò ad Himawari, ma comunque li manderò tutto"
D:"di sicuro lì torneranno utili, ricordo che Toshi a scuola parlava di quanto la madre avesse dovuto stringere la cinghia da quando lui era diventato cadetto"
A:"la madre è da sola a quanto ho capito, non so che fine abbia fatto il marito, hanno divorziato"
D:"e non si è più fatto vedere?"
A:"ho provato a chiedere, ma Toshi evita la risposta"Finimmo di bere il caffè, non sapendo bene da che negozio iniziare decidemmo di dirigerci in libreria o meglio, nell'unica che vendeva anche usato. Fu una strage, tra me e Abbie uscimmo con almeno una borsa piena a testa ed entrambe furono caricate ad Izuku che probabilmente già si stava pentendo di tutto. La situazione non migliorò quando entrammo nel negozio di mobili. Dove io non solo presi due librerie ma anche un comodino. La macchina di Izuku era stipata di cose e dati gli acquisti fatti da Abbie dovemmo per forza accompagnarla a casa. Io, che di statura ero la più bassa tra di noi, ero finita dietro con gli scatoloni e le borse, schiacciata contro un finestrino.
D:"scusa Helen"
H:"sopravviverò per altri dieci minuti"
A:"scusate, ho preso delle cose anche io"
D:"fa nulla, infondo ho comprato delle cose anche io"
H:"tipo il microonde?"
A:"effettivamente mi chiedevo, non l'avete?"
H:"la distrutto, è diverso"
A:"distrutto?"
H:"ha fatto boom"
D:"già, manca poco Helen tranquilla"
H:"il mio comodino sta attentando alla mia mia milza"
A:"bhe senza milza si può vivere"
H:"si ma già sono lo zimbello della caserma perché sono ruzzolata a terra e mi sono procurata un taglio sulla fronte, gradirei evitare l'asportazione della milza per colpa di un comodino"
A:"eh, quanti drammi"Per mia fortuna arrivammo a casa di Oboro e Abbie: cinque minuti dopo. Appena la salutai mi sedetti davanti dove finalmente potevo, non solo respirare, ma soprattutto la milza era salva. Anche se guardandoci, mi si era formato un livido. Strano, non ne avevo mai infondo. D'estate se giravo in pantaloncini sembrava che qualcuno mi avesse picchiato.
D:"dovrò fare un paio di viaggi"
H:"ti do una mano"Scesi dalla macchina cominciammo il su e giù con le cose comprate, poi mentre svuotavo le borse, lui aveva aperto gli scatoloni e si era messo a montare i vari mobili. O almeno quella era l'intenzione, ma dopo mezz'ora che stava lì a impazzire con le viti, cacciaviti e i tasselli cominciai ad aiutarlo, o meglio, lui mi passava le viti, i tasselli e teneva fermi i pezzi più grandi in modo che io potessi usare i cacciaviti.
D:"sai montare i mobili?"
H:"diciamo che so il minimo indispensabile, mi limito a queste cose qui"
D:"e perché sai farlo?"
H:"ascolta, Oboro è un bravo fratello, cugino, poliziotto, mi ha insegnato a cavarmela nelle piccole cose, tranne la cucina, quello no, ho imparato per sopravvivenza, ora dobbiamo spostarlo vicino al muro, mi dai una mano?"
D:"subito"Finimmo il tutto due ore dopo, anche perché la seconda libreria volle a tutti i costi costruirla da solo mentre io mi occupavo del comodino dal cassetto storto, chiamato così, perché non riuscì ad avvitare bene qualcosa e non avevo voglia di smontarlo, il suo dovere lo faceva e andava bene cosi.
D:"finalmente è tutto finito"
H:"scusa se ti ho fatto lavorare la domenica pomerigg...ti sei tagliato?"
D:"mi ha bucato la punta del cacciavite, è cattivissimo"
H:"stasera a cena cosa vuoi?"
D:"quello che vuoi, posso darti una mano? Da quando vivi qui hai sempre cucinato tu"
H:"va bene, ma non toccare il microonde, o il forno"
D:"giuro che farò solo ciò che mi dirai di fare tu"Il giorno dopo eravamo già tornati in centrale, per fortuna era tutto tranquillo, apparte qualche incidente stradale o qualche moglie, marito o madre che non vedendo il parente da un tot. di ore, chiamava disperato perché convinto della sua sparizione.
Shinomori:"oggi è tutto tranquillo"
Aiba:"meglio no?"
Touya:"si, se non è troppo tranquillo"
Tenko:"dov'è En?"
H:"fuori"A disturbare quella specie di pace fu il mio telefono che cominciò a squillare. Lo presi per guardare chi fosse, un numero non salvato, l'ennesimo call center? Risposi pronta a mandare a fanculo l'ennesimo operatore.
Vecchia:"ciao Helen, vedo che non ti importa se tua nonna è uscita di prigione"
H:"no effettivamente non me ne frega un cazzo"
Vecchia:"bel rispetto, è questo che ti ha insegnato tuo fratello?"
H:"si, per le vecchie puttane, so comunque che sei uscita, vuoi dirmi che ti vuoi vendicare? Contro tre poliziotti? Bisognerebbe essere proprio stupidi"
Vecchia:"e chi ti dice che mi vendicherò su di voi? Avrete degli amici, fidanzati, mi sfogherò con loro"Fine capitolo 14
Al prossimo capitolo~