41.

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Abbie Pov

All'ottavo mese sembravo più una balena pronta a rotolare che una persona. Ero ancora a casa, o meglio, da marzo non avevo più ripreso a lavorare, prima, perché secondo il comandante dovevo andare da uno psicologo e dopo perché ero incinta. Helen invece lavorava ma era relegata alla scrivania in ufficio e aveva espresso il suo disappunto più volte prima di scoprire di aspettare un bambino. Ora invece se ne stava tranquilla. Beata lei, io ero stufa di dover stare a casa. E quel giorno non sapendo come occupare il mio tempo decisi di andare a trovare gli altri in centrale. Mi bastò aprire la porta per sentire la voce del comandante che rimproverava qualcuno e il vociare degli altri in ufficio. Mi era mancato quel trambusto.

A:"ciao ragazzi"
Is:"Abbie! Che fai qui? Non stai bene?"
A:"sto benissimo, ma ero stanca di starmene chiusa in casa"
G:"comprensibile"
K:"sembri una palla"
S:"come stai?"
A:"bene, lo già detto"
D:"hai bisogno di sederti?"
A:"si quello eff...che hai fatto tu in faccia?"
D:"nulla di grave, una rissa, siediti"
T:"che rissa, hai litigato con tuo padre e siete venuti alle mani"
H:"non penso che ad Abbie interessino i drammi famigliari, vuoi dell'acqua?"
A:"siete tutti fin troppo servizievoli, sapete?"
Gt:"e tu sei incinta, e anche l'altra testa di pirla che se ne sta in piedi!"
H:"si sta riferendo a me?"
Elise:"si"

Era bello essere di nuovo lì con loro, anche solo guardarli tornare alle loro mansioni mi andava bene, sempre meglio che guardare solo la TV o il telefono, o leggere, ma sempre a casa da sola. Accarezzai il pancione e il piccolo cominciò a scalciare.

Nana:"sicura di non annoiarti?"
A:"si, almeno qui ci siete voi, a casa, sono sempre da sola"
T:"Oboro ti trascura?"
A:"Oboro lavora"
Tenko:"Abbie! Da quant'è che sei qui?"
A:"da mezz'ora , dov'è che eri tu?"
Tenko:"ero di pattuglia"
A:"potete togliermi un dubbio, me lo chiedo da tempo"
Tenko:"cosa?"
A:"tu e Nana avete lo stesso cognome e siete pure simili, siete fratelli? Cugini?
Nana:"zia e nipote, Tenko è figlio di mio fratello maggiore"
Tenko:"esatto, sai no, Kotaro Shimura, lavora ai piani alti insieme a Yoichi Shigaraki"
A:"bhe sì, di fama"
Tenko:"è mio padre"
Nana:"e mio fratello maggiore"
A:"oh"
Is:"ma Oboro sa che sei qui?"
A:"no e romperebbe le scatole, non vuole che faccia sforzi"
G:"nessun tipo di sforzo?"
A:"ieri voleva prendermi in braccio per portarmi dalla sala alla camera, tre metri"
H:"si all'urlo..."
Oboro:"CAZZO STAI FACENDO COSI RISCHI DI FARE MALE AL BAMBINO"
A:"Si, proprio quell'urlo, ciao Oboro"
Oboro:"Helen anche tu, cosa stai facendo?"
H:"manfo biccotti"
Gt:"Oboro, nel mio ufficio, ora!"

Per quanto volesse farci una bella ramanzina, fu costretto a dare retta al comandante per cui io ed Helen riuscimmo ad evitare l'ennesimo cazziatone. Tornai così a guardare gli altri lavorare. Avrei voluto essere al posto loro. Parlavano di re-destro in continuazione, sembrava essere il caso più grosso che avevamo per le mani. Ma capivo ben poco dei loro discorsi, in qualche modo ero lì e allo stesso tempo ero lontanissima.

D:"sta reclutando un sacco di gente"
H:"troppa"
Is:"si ma, non sta facendo nulla di illegale al momento"
G:"sta solo dando sfogo alle sue idee"
K:"e la gente lo segue di sua volontà"
S:"possiamo parlarne davanti ad Abbie?"
Nana:"cuccia tu, cosa stavamo dicendo?"
Elise:"il problema è che la gente credendo fermamente a ciò che re-destro dice, sta facendo casino, risse su risse e gente che viene offesa senza motivo"
H:"che merda di situazione"
K:"mi piace il tuo riassunto"
T:"piuttosto, chi deve andare a parlare con...voi sapete chi?"
Is:"con Voldemort?"

Lo sguardo che mi lanciò Toshi mi fece capire subito che si stava riferendo a Shigaraki (Afo), come se non sapessi che per chiudere definitivamente il caso, bisognava interrogarlo un'ultima volta.

H:"colui che non dev'essere nominato il naso non c'è la però"
Is:"giusto"
T:"Shigaraki (Afo) il naso c'è la però"
K:"chi gli ha dato il distintivo?"
D:"non guardare me"
H:"comunque il comandante non ha ancora deciso chi deve andare ad interrogarlo"
G:"in più ci si è messo l'avvocato dicendo che "era in coma, si deve riprendere" o robe del genere"
T:"non ho capito la battuta"
A:"strano, cambiando argomento, perché Midoriya ha dei cerotti"
Elise:"il padre ha cominciato a seguire l'ideologia di Re-Destro e così ha detto delle brutte cose"
A:"tipo?"
H:"ha dato..."
D:"parole estremamente brutte, e così sono andato a dirgliene quattro, siamo finiti alle mani, tutto qui"

La situazione con Re-destro a quanto pare era più complicata di quella che sembrava inizialmente. Ne parlarono fino a fine turno e anche di qualche rapina avvenuta in qualche gioielleria sperduta chissà dove in giro per Tokyo. A riportarmi a casa fu Toshi dato che Oboro era ancora occupato.

A:"vuoi un thè?"
T:"no grazie"
A:"sicuro?"
T:"hai bisogno di compagnia?"
A:"se qualcuno dovesse interrogare shigaraki (Afo) vorrei che foste tu ed Helen o comunque tu, con qualcun'altro"
T:"io? Perché?"
A:"perché, non lo so, da marzo a questa parte la mia testa è un casino, faccio scelte che prima non avrei mai fatto"
T:"se proprio lo desideri, ne parlerò col comandante, ma perché Helen?"
A:"Shigaraki (Afo) potrebbe parlare di cose che preferirei non scoprissero le altre"
T:"e ti va bene che le scopra io?"
A:"meglio te che Oboro, Kacchan o Shoto"

Strinsi la tazza del thè che avevo in mano, sapevo già come si sarebbe comportato shigaraki (Afo). Avrei voluto essere io ad interrogarlo, ma non potevo, per tantissimi motivi.
Eppure avevo così tante cose da chiederli.

A:"Toshi"
T:"si?"
A:"Devi dirli una cosa da parte mia"
T:"e cosa dovrei dirli?"
A:"li concederò di vedere suo figlio, una sola volta, ma poi si dovrà dimenticare sia di me che di lui"

Fine capitolo 41
Al prossimo capitolo~

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