42.

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Helen Pov

Capivo perché Abbie avesse chiesto a noi due di parlare con Shigaraki (Afo), ma il fatto di doverlo rivedere in faccia e di doverci parlare mi faceva schifo. E il solo fatto che appena vide entrare me e Toshi, cominciò a sorridere come se avesse lui il controllo della situazione, mi fece incazzare come poche cose al mondo.

Afo:"e così, Abbie ha mandato voi due"
T:"Abbie non ha mandato nessuno, abbiamo scelto noi di venire"
Afo:"e dovrei crederci? Un suo amico d'infanzia e sua cugina? Ah proposito, Helen, non apprezzo particolarmente la cicatrice che mi hai lasciato"
H:"la prossima volta ti centro il viso se preferisci"
T:"dovremmo farti qualche domanda"
Afo:"bhe, io ho tutto il giorno, cosa volete sapere? Quante vittime ho ucciso? Più di quante crediate"
H:"che intendi?"
Afo:"ho usato organi anche di gente che era ricoverata e che è morta"
T:"ma se è morta per cause naturali..."
H:"si può accelerare la morte iniettando qualcosa nella flebo"
Afo:"la ragazza è intelligente, hai fatto centro"
T:"e perché non hai mai fatto nulla ad Abbie? Era una futura vittima?"
Afo:"oh, davvero vuoi parlare di Abbie? Pensavo che non fossi qui per lei"
H:"rispondi alla domanda e risparmiaci i tuoi commenti del cazzo"
Afo:"non le avrei mai fatto del male, la amo, è mia moglie infondo"
T:"EX moglie"

L'interrogatorio continuò su quei toni e ad avere il controllo della situazione era sempre e solo lui. Qualsiasi domanda facessimo lui rispondeva con un sorriso beffardo sul viso oppure rispondeva in maniera sarcastica, solo per fare perdere la pazienza a me o Toshi.

Afo:"avete altre domande? No perché per ora avete fatto domande al limite del ridicolo"
H:"ah sì?"
Afo:"si, perché voi non capite per cosa ho fatto tutto questo, voi pensate solo "uccidere è brutto" e basta. Eppure ho ucciso solo persone che se lo meritavano, mentre voi che dite di essere i "buoni" sparate ad una persona senza troppi complimenti, io a causa di quello sparo ho perso tutto sapete?"
T:"tu hai perso tutto nel momento in cui Abbie ti ha visto con l'ostaggio sotto braccio, non quando Helen ha sparato"
Afo:"questo lo credi tu"
H:"no, questa è la realtà, tu, ti sei creato un mondo immaginario dove credo che ciò che fai sia giusto"
Afo:"perché non è quello che fate voi? Parli tu poi, mi hai sparato, mi hai quasi ucciso, eppure non hai pagato le conseguenze delle tue azioni"
H:"le ho pagate invece"
Afo:"e come?"
T:"Helen, andiamocene"
H:"come? Mi è stata ritirata la pistola, lavoro solo in ufficio, sono in..."

Scoppiò a ridere, una risata che mi fece accapponare la pelle. Volevo andarmene, dovevo andarmene. Tirai la maglia a Toshi per farli capire che dovevamo andarcene. Mi prese per mano ma prima che potessimo uscire...

Afo:"hai pagato? E cosa? Non sei rimasta in coma, vivi felice, libera, aspetti un bambino"
T:"Helen"
Afo:"e da chi aspetti un bambino? Oh da quel finocchio del tuo ragazzo, com'è che si chiamava? Izuku Midoriya? E ti lamenti di ciò di cui ti hanno "privato"? Non ti hanno tolto nulla."

I succhi gastrici risalirono la gola, il bruciore e il loro sapore mi arrivarono fino in bocca. Sapevo che si aspettava una reazione, sperava di vedermi arrabbiata o dare di matto. Dovevo resistere a quell'impulso che mi diceva di voltarmi.

H:"sai, forse hai ragione, non mi hanno realmente privato di qualcosa di importante, ho ancora tutto, ma forse perché non ho sbagliato a sparare"
Afo:"ah no?"
H:"no, avevo mirato al braccio, questo si, ma, dovevo fermarti"
Afo:"e quindi questo ti dà diritto di avere ragione?"
H:"dal tuo punto di vista forse no, ma per me, per tutte le persone a me care, si, avevo ragione. Ma c'è una grossa differenza tra me e te"
Afo:"ah sì? E quale?"

Mi voltai, non so che espressione avevo. Ma dal suo viso il sorriso svanì e si fece serio. Essendo ammanettato mi potei avvicinare a quella faccia di merda che si ritrovava senza che potesse realmente difendersi.

Afo:"pensi di spaventarmi?"
H:"no, lo so di non esserne in grado, ma so come farti incazzare"
Afo:"e come?"
H:"io avrò perso poco, ed effettivamente è vero, il mio ragazzo mi ama, in grembo ho il suo, anzi, nostro bambino. Anche tu avevi tanto, avevi una donna che ti amava tantissimo, un bel lavoro, una bella casa, ma per il tuo fottuto ego hai deciso di mandare a fanculo tutto e perderlo, Abbie, non ti ama più, ha chiesto e ottenuto il divorzio, lei, non è, e non sarà, mai più tua."
Afo:"questo lo..."
H:"no, non lo credo io, sai, è bello averti tolto quel sorriso strafottente dalla faccia"

Avevo aspettato questo momento dall'inizio dell'interrogatorio. Appoggiai sul tavolo le carte del divorzio che Abbie mi aveva consegnato. Era la coppia diretta a lui e al suo avvocato. Uscì così dalla sala interrogatori. Con lui che fissava quei fogli. L'acidità però rimase tant'è che fui costretta a correre in bagno, appena uscì Toshi mi diede una bottiglietta d'acqua.

H:"grazie"
T:"se l'è meritate quelle parole"
H:"lo so, ma, si sarebbe meritato anche uno schiaffo in faccia"
T:"avrei detto un pugno, vabbè, non dovremmo vederlo mai più"
H:"non gli hai detto che Abbie vuole farli vedere il bambino almeno una volta"
T:"e darli questa soddisfazione? No grazie"
H:"ma Abbie verrà comunque"
T:"lo so, ma adesso come adesso dirglielo sarebbe una soddisfazione per lui, che non voglio darli"
H:"poi dite che sono io quella cattiva"
T:"torniamo in centrale?"
H:"si, qui non abbiamo più nulla da fare"

Tornati in centrale; tutti ci chiesero di sentire la registrazione dell'interrogatorio. Io che non volevo sentire di nuovo quella voce andai prima in bagno, di nuovo, poi alle macchinette a mangiare qualcosa.

D:"Helen?"
H:"si?"
D:"sei stanca?"
H:"un po', non vuoi sentire la registrazione?"
D:"dopo, ho altre priorità ora"
H:"altre?"
D:"tipo te, hai preso gli integratori?"
H:"si, ma credo che tra poco andrò in maternità...Eri non mi lascia grandi alternative"

Fine capitolo 42
Al prossimo capitolo~

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