18.

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Helen Pov

Erano trascorsi due mesi dall'incidente di Oboro e lui si era ripreso quasi completamente. In quei mesi alcune centrali avevano cambiato personale e tra uno spostamento un altro. Io, Isabel, Genny, Abbie, Elise e Nana finimmo nel lavorare tutte nella stessa centrale. Insieme a noi c'erano Izuku, Tenko, Kacchan, Shoto e Toshi. Ogni tanto a questa combriccola si aggiungevano Dave o Iida. Sotto il comando di Sorahiko Torino.

Elise:"io l'avevo detto che era severo"
Nana:"vorrei essere al posto di Abbie e Tenko"
H:"ma guarda, farei di tutto pur di non sentire le urla di Sorahiko contro Toshi, che ha combinato stavolta?"
K:"ha lanciato una bomba in un fiume"
S:"c'era tempo di disinnescarla, ma lui la lanciata ed è esplosa sotto ad un ponte"
Is:"com'è c'è finita sotto al ponte?"
K:"eravamo su un cazzo di Ponte e lui la lanciata da lì!"
G:"il ponte è venuto giù?"
S:"no, ma, era una prova, che ora è andata a fondo"
H:"ha fatto blub blub?"
D:"c'è Abbie?"
Elise:"fuori"
Gt:"SHIRAKUMO NEL MIO UFFICIO! ENTRAMBE"
H:"Abbiegale non c'è"
Gt:"cazzo!"

Non l'avevo mai sentito imprecare, non sapendo bene cosa stesse accadendo: lo seguì con non poca paura. Non mi sembrava di aver combinato qualcosa, almeno, non di grave come Toshi. Entrata nell'ufficio su una delle due sedie c'era Izuku mentre nell'altra Toshi che mi guardava implorante di aiuto.

H:"cosa è successo? Devo stare dietro al bambinone?"
Gt:"no, ci mancherebbe, è irrecuperabile, stamattina hanno trovato un corpo a Roppongi"

Quella frase non mi disse nulla, avrebbe dovuto farlo? Non ricordavo di conoscere qualcuno a Roppongi, non era nemmeno un quartiere che frequentavo. Guardai tutti e tre cercando una risposta a quelle mille domande che mi si erano formate in testa.

H:"un corpo? Dobbiamo investigare? Interrogare qualcuno? Dobbiamo fare da supporto?"
Gt:"il corpo è stato trovato in una villetta, in cantina"

Continuavo a non capire e lui sembrava solo girare intorno alle domande che io ponevo. Se non dovevamo investigare o robe del genere, perché ne stavamo parlando?

T:"Helen, la vittima, la conosci"
H:"oh fantastico, chi è? Mi devo preoccupare?"
D:"è "la vecchia, è stata uccisa"

Li guardai tutti e tre, dovevo avere una faccia da pesce lesso. Aveva nemici, certo, avrei scommesso qualsiasi cifra che se ne era fatti altri. Non ero neanche tanto sconvolta, non me ne fregava nulla. Ma il fatto che qualcuno l'avesse uccisa, qualcuno, la odiava a tal punto da ucciderla.

T:"dopo lo diremo anche ad Abbie, però, devi capire che dobbiamo per forza farti delle domande"
H:"domande? Non sospetterete di me? O di Abbie?"
Gt:"no, è solo una formalità, dettata anche dal fatto che voi la odiate"
H:"odio tante persone, ma non da ucciderle"
D:"Helen non sei sospettata"
Gt:"sono domande di routine, lo sai che dobbiamo parlare con le persone più vicine e i figli sono irreperibili"
H:"non mi stupisce, aveva dei nemici? Si, tantissimi, tutti i vicini in primis, ma anche i parenti o quelli che rimangono, i figli sono scappati, io non la vedo da anni"
T:"dove eri ieri?"
H:"a che ora?"
T:"alle 19.30"
H:"a cena, con voi"
T:"e stessa cosa vale con Abbiegale?"
H:"comandante, mi scusi, ma, si, Toshi, si, era seduta in parte al tuo culo, quindi direi che si, c'era anche lei"

Ora capivo perché i sospettati si spazientivano quando dovevano rispondere a certe domande. Parlai con loro per un quarto d'ora, rispondendo a tutte le loro domande. Solo quando uscì dall'ufficio mi resi conto che non mi avevano detto com'era morta. Stavo tornando alla mia scrivania quando Abbie mi passò accanto diretta all'ufficio del comandante.

Is:"che è successo?"
H:"hanno trovato la vecchia morta e ho dovuto rispondere alle domande di routine"
G:"morta? E come?"
H:"non lo so, hanno evitato di parlarne, con me almeno"
Tenko:"ecco perché ci hanno chiamato dalla radio"

Avrei voluto essere in quell'ufficio, volevo origliare, o meglio, l'idea era quella, la voce di Abbie cominciò a sentirsi anche in ufficio. Anche se urlava si capiva appena cosa diceva. Quando uscì non tornò da noi bensì andò in bagno. Mentre Izuku e Toshi ci raggiunsero.

H:"allora?"
T:"bhe, noi l'avevamo detto a quelli di roppongi che sarebbe stato inutile interrogarvi"
D:"ci hanno ignorato"
K:"ahahah che sorpresa! Snobboni di merda, si credono fighetti solo perché lavorano li"
S:"non ho capito nulla, ma sono d'accordo"
G:"se non hai capito perché sei d'accordo?"
S:"sentimento"

Quella sera tornammo a casa che erano le otto passate, con zero voglia di cucinare decisi di ordinare del sushi per entrambi. Mi buttai sul divano intanto che si lavava. Presi il telefono e cercai qualche notizia sulla vecchia, ma le uniche notizie che uscivano riguardavano il caso di praticamente vent'anni fa.

D:"che fai?"
H:"la stampa non sa nulla?"
D:"sa del corpo, non sa l'identità"
H:"ho ordinato del sushi, vado a farmi il bagno"
D:"d'accordo"
H:"il salmone è mio"
D:"salmone è tuo"
H:"bravo"
D:"la vasca, è piena, lo riempita"
H:"grazie"

Appena fui immersa in acqua mi rilassai completamente. Solo quando Izuku bussò sulla porta mi resi conto di quanto tempo ero rimasta a mollo. Mi vestì alla svelta e andai a tavola. Aveva apparecchiato e il mio piatto aveva tutti i pezzi di salmone. Lui si era tenuto il tonno, gamberi e non so che altro.

D:"contenta?"
H:"potevi anche tenerne un paio per te"
D:"ma no, ne ho tanto anche così"
H:"si, ma..."
D:"niente ma, piuttosto come ti senti?"
H:"tutto sommato bene, ma per questa situazione sono più preoccupata per Abbie"
D:"ok, ma io ho chiesto come stai tu, non lei, tu non sei il tipo che esterne molto ciò che prova, mentre Abbie, diciamo che, ce la lasciato intuire"
H:"e che dovrei provare? Non avevo rapporti con lei, la odio per ciò che mi hanno detto, tutto qui"
D:"mi prometti, che se c'è qualcosa che non va, me lo dici?"
H:"eh? Va bene? Però prendi qualche pezzo di salmone, voglio provare il tonno"
D:"d'accordo"

Chiacchierando ignorammo entrambi il telefono, pensandoci ora, avrei dovuto guardarci. Abbie quella sera mi scrisse:"il dottore che ha curato Oboro mi ha invitato a cena fuori, devo accettare?". Non ricevendo risposta, aveva fatto tutto da sola e aveva accettato l'invito. Non potevo sapere che una cosa così banale avrebbe sconvolto sia la mia vita, che la sua.

Fine capitolo 18
Al prossimo capitolo~

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