15.

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Abbie Pov

Per la prima volta da due settimane finalmente ero tornata al lavoro e quel giorno fu anche tranquillo. Ero uscita di pattuglia con Toshi e apparte qualche vecchietta che doveva attraversare la strada, nulla di più. Ammetto che quella tranquillità non mi dispiaceva, soprattutto dopo il caso di Stain. A fine turno fui accompagnata a casa da Toshi anche se avevo insistito per tornare da sola visto che ora stavo bene.
Appena arrivai sul mio pianerottolo mi fu impossibile non sentire le urla di Oboro ed Helen, non gli avevo mai sentiti litigare da quando vivevo con loro. Certo, bisticci, ma mai con quei toni e mai così. Anche Toshi sembrò sorpreso. Aprì la porta cercando di non farmi sentire, volevo capire.

H:"cazzo Oboro! Sono tre fottutissimi anni che ti dico di dirglielo! Ma tu no! Tu aspetti"
Oboro:"oh sì perché credi che sia facile parlarne?"
H:"facile?! Mi ha chiamato! Ha minacciato a noi vicine!"
Oboro:"lo capito, ma se farà..."
H:"se farà qualcosa la fermiamo? Sul serio? Magari nel mentre ci scappa pure il morto"
Oboro:"ma non ci scappa il mor..."

Un colpo di tosse mi fece capire che non c'erano solo loro due, non sapevo chi fosse la terza, ma visto che Helen era qui, dovevo dedurre ci fosse anche Midoriya. Non facendo nomi non capivo di chi stessero parlando, che la loro madre stesse tornando?

D:"Shirakumo senti, ok, magari non ci scappa il morto, ma sta di fatto che tu per tre anni hai nascosto ad Abbie che la "vecchia" stava per uscire di prigione."

Se Toshi non mi avesse sostenuto probabilmente sarei caduta a terra. La vecchia era uscita di prigione? Era libera e ora si voleva vendicare? E sulle persone a noi care? Fu quasi impossibile trattenere un conato di vomito. Avevo origliato abbastanza, ma prima che potessi parlare, Toshi lo fece al mio posto portandomi dagli altri senza però mai lasciarmi andare la mano.

T:"COSA VUOL DIRE?!"
Oboro:"ma che..."
T:"ripeto, cosa vuol dire?!"
D:"avete sentito?"
T:"tu non intrometterti che non c'entri un tubo"
H:"nemmeno tu se è per questo"
T:"SONO IO che ho chiamato la polizia per la prima volta! Io con l'aiuto della mia mamma! Quindi non dirmi che non c'entro!"
Oboro:"è uscita di prigione, sei mesi fa"
A:"e-e tu lo sai da quando? Che sarebbe uscita?"
Oboro:"tre anni, se ne parla da tre anni"
A:"t-tre anni, voi, voi, mi avete nascosto tutto questo per TRE ANNI!"
H:"io volevo dirtelo ma...Oboro..."
A:"ma sta zitta, se volevi potevi dirmelo! Non hai mai dato retta a lui e ora lo fai?! Ma per favore!"
Oboro:"Abbie ascolta..."
A:"ascoltare? Che dovrei ascoltare? Voi non avete mai vissuto in quella merda, certo, i vostri genitori vi hanno abbandonati, è orribile, ma almeno eravate insieme."

Non credo di aver mai detto così tante cose orribili in vita mia. Se fossi stata lucida avrei detto "volevano solo proteggermi" ma in quel momento, ero tutto fuorché lucida e loro due furono soltanto le vittime di uno sfogo, necessario, ma che non si meritavano visto che mi avevano accolto in casa loro quando loro avevano già i loro problemi e Oboro era a malapena un cadetto. Lui aveva solo diciannove anni e lei cinque.

A:"io ero da sola! Io ho passato otto anni! OTTO ANNI della mia vita venendo trattata come la peggio merda, finalmente ero libera e ora deve ricominciare tutto da capo, E VOI MI TENETE NASCOSTA UNA COSA COSI IMPORTANTE PER TRE CAZZO DI ANNI"
T:"la porto da me, non fermatemi"

Cominciai a tossire per quanto stavo urlando. Toshi mi accompagnò di nuovo fino alla sua macchina mentre io cercavo di riprendere fiato, ma la gola bruciava ad ogni singolo respiro e le lacrime non cennavano a fermarsi, gli occhi stavano andando a fuoco da quanto bruciavano. Faticavo pure a tenerli aperti, riuscì a capire che eravamo partiti perché la macchina era in movimento. Toshi non parlava, lasciandomi così il tempo di calmare i nervi. Presi un fazzoletto dal mio zaino e mi asciugai gli occhi. Cominciavo a sentirmi un colpa per ciò che avevo fatto e per come me ne ero andata.

A:"mi sento in colpa"
T:"per cosa?"
A:"per quella scenata, non se lo meritavano, volevano proteggermi"
T:"e come dovevi reagire?"
A:"non lo so, ma, non si meritavano quelle urla...quelle parole"
T:"forse no, ma sapevano che avresti reagito così, infondo sono i tuoi cugini e ti vogliono bene"
A:"perché mi hai portato via?"
T:"perché non mi piaceva sentirti urlare e adesso hai bisogno di un posto tranquillo"
A:"ma questa è la strada che porta alla casa di tua mamma"
T:"lo so, penso che mia mamma sia più utile di me in queste circostanze e Anna potrà prestarti un pigiama"
A:"grazie"

Scesa dalla macchina feci appena in tempo a chiudere la portiera che Himawari aprì la porta e mi corse incontro abbracciandomi. Ricambiai quell'abbraccio cercando di non ricominciare a piangere. Impresa più difficile del previsto.

Himawari:"la cena è quasi pronta, va a farti un bel bagno caldo, ho già preparato un pigiama pulito"

Entrata in casa mi investì l'odore di una cena fatta in casa, era un profumo buonissimo. Andai in bagno per lavarmi e indossare il pigiama. Quando uscì la cena era in tavola, Anna, Toshi e himawari mi stavano aspettando.

Anna:"grazie ancora per..."
A:"lo fatto volentieri"
Himawari:"possiamo parlare di ciò che è successo a casa tua?"
A:"per forza?"
Himawari:"no, ma sarebbe meglio, perché sinceramente mi trovo d'accordo con Oboro ed Helen"
T:"mamma?! Ma...perché?"
Himawari:"perché, perché avrei fatto la stessa cosa, glielo avrei nascosto fino all'ultimo"
Anna:"perché?"
A:"so che l'hanno fatto per proteggermi, però..."
Himawari:"però cosa? Credi che solo perché sei adulta allora Oboro non ti voglia proteggere? È comunque l'uomo che ti ha cresciuto, a volte, noi "genitori" facciamo scelte che non vi piacciono, ma non lo facciamo a cuore leggero e non lo facciamo per farvi male, lo capirai quando diventerai mamma"
T:"si ok, ma perché Helen non ha detto nulla?"
Himawari:"perché probabilmente reputava che a parlarne dovesse essere Oboro, ma non la conosco, non posso parlare per lei"

Aveva ragione, i miei sensi di colpa si triplicarono, mi facevo schifo. Strinsi la forchetta per non fare notare il mio tremolio. Mi sarei scusata il prima possibile, la sera dopo avrei parlato con Oboro e mi sarei scusata.
Non potevo immaginare, che la vendetta della vecchia si sarebbe fatta quello stesso giorno.

Fine capitolo 15
Al prossimo capitolo~

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