27.

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Abbie Pov

Ad inizio febbraio per qualche motivazione che però non riuscivo a spiegarmi io e Toshi eravamo finiti in una centrale di periferia e li, nessuno lavorava sul caso. Non capivo perché avremmo dovuto coprire dei turni in quel posto così sperduto e non capivo perché con me ci fosse Toshi, ok che lui non era chissà quanto intelligente, ma era comunque grosso, contro un possibile sospettato era perfetto.

T:"Abbie"
A:"si?"
T:"secondo te perché siamo qui?"
Kudo:"per lavorare?"
Bruce:"Capisco che preferiate lavorare su quel caso, ma qui, non abbiamo le risorse e in più, sono i distretti di Shibuya e Ikebukuro a lavorarci"
Banjo:"meglio, meno lavoro no? Avrete qualcuno da cui tornare a casa no?"
A:"bhe sì...però, mi sembra quasi di essere messa in disparte, tu no Toshi?"
Yoichi:"tu sei la ragazza di mio fratello?"
A:"eh?"
Kudo:"Yoichi che ci fai qui?"
Yoichi:"per parlare con lei, vorrei parlare di lui, è possibile?"
A:"si, ma perché?"

Quella situazione non mi piaceva per nulla. Il tono di Yoichi sembrava inquisitorio, come se suo fratello abbia fatto qualcosa di male nel mettersi con me. Ora che ci pensavo, Yoichi al mio compleanno non c'era, Shigaraki (Afo), non l'aveva invitato. Avevano litigato?
Lo seguì in un ufficio e appena la porta fu chiusa cominciai ad avere veramente paura.

Yoichi:"vivi bene con lui?"
A:"si, mi ha anche fatto la proposta di matrimonio, dobbiamo solo decidere la data"
Yoichi:"capisco"
A:"io no onestamente, mi avete spostato di centrale e ora lei viene e mi fa domande su di lui, perché?"
Yoichi:"sono anni che io e lui non parliamo"
A:"come mai?"
Yoichi:"lui...era cattivo"
A:"cattivo?! Lui? Ma è un medico"
Yoichi:"è un medico solo perché vuole vedere la sofferenza delle persone"
A:"lui non è così! Lui ha salvato mio cugino, salva vite tutti i giorni"
Yoichi:"Abbiegale"
A:"sono stanca di questa conversazione, mi fa venire in questo ufficio e mi parla solo di come lui sia in realtà cattivo, l'uomo con cui vivo da mesi, sarebbe cattivo? Ma per favore! Me ne sarei accorta non crede?"
Yoichi:"Shirakumo, io non voglio offendere nessuno, parlo perché lo conosco, meglio di chiunque altro"
A:"invece si che sono offesa, lui mi ama e io amo lui, è un uomo fantastico, un medico incredibile e io devo stare qui a sentire solo male lingue su di lui? Piuttosto mi prendo il pomeriggio libero e me ne torno a casa, tanto qui non mi sembra che abbiate bisogno di me"

Mi alzai e uscì dall'ufficio, ovviamente, tutta la caserma era lì fuori ad origliare la nostra conversazione e questo mi diede ancora più fastidio. Andai nello spogliatoio e indossati i vestiti da civile mi diressi verso l'uscita.

T:"Abbie"
A:"vuoi fermarmi? È un po' tardi"
T:"no, solo, sta attenta"
A:"a chi? A Shigaraki (Afo)?"
T:"Anche, gli altri vogliono tenertelo nascosto e anche lui probabilmente, ma è sospettato per gli omicidi"
A:"quali omicidi?"
T:"sai quali, ci lavoriamo da settimane"
A:"e che prove ci sono?! Aveva degli alibi"
T:"alcune delle vittime avevano suoi capelli addosso, ed erano state sue pazienti poco prima di venire uccise"
A:"e ti sembra una prova? Queste vanno in ospedale, si vanno visitare, escono, vengono uccise ed è colpa sua?!"
T:"bhe, devo dire che se fosse un caso, sarebbe abbastanza strano, forse se fosse stata una sola, ma già due vittime...e Samuel..."
A:"è morto mentre stavamo ancora festeggiando!"
T:"potrebbero esserci co...."

Non lo lasciai finire di parlare, me ne andai e tornai a casa. Shigaraki (Afo) era ancora al lavoro, quindi non avendo granché da fare decisi di fare i mestieri. Per tutto il pomeriggio non pensai ad altro che alle parole di Toshi e alle parole di Yoichi. Sembravano sapere tutto loro, ma si sbagliavano, lui, non era né cattivo né un omicida. Ero seduta sul divano quando la porta d'entrata si aprì.

Afo:"Abbie? Sei già a casa?"
A:"si"
Afo:"pessima giornata?"
A:"si vede così tanto?"
Afo:"già, che è successo?"
A:"hai parlato con dei poliziotti?"
Afo:"con dei poliziotti? Oh si per quel caso, mi hanno chiesto se avessi visitato delle vittime"
A:"perché non me ne hai parlato?"
Afo:"pensavo lo sapessi già e che non volevi chiedermi com'era andata"
A:"no! Non sapevo che sospettassero di te, me l'hanno tenuto nascosto"
Afo:"oh...hai dei pessimi colleghi allora, anche se, capisco perché l'abbiano fatto"
A:"e perché mai?"

Si mise a massaggiarmi le spalle senza però rispondere alla mia domanda. Aspettava che mi calmassi prima di riprendere il discorso, ma come potevo calmarmi in quella situazione? La persona che amavo era sospettata degli omicidi.

Afo:"perché? Bhe, mettiti nei loro panni, tu sei la mia futura moglie, il tuo senso di giustizia sarebbe alterato, io sono innocente e lo so, come lo sai tu, ma non sei imparziale e i poliziotti devono esserlo a prescindere da chi hai di fronte"
A:"effettivamente..."
Afo:"tu credi che sia colpevole?"
A:"tu? Che non uccidi nemmeno gli insetti che ci entrano in casa? Ma assolutamente no!"
Afo:"per me l'importante è che tu creda in me, loro possono credere ciò che vogliono"
A:"io crederò sempre in te"
Afo:"che ne dici se miglioriamo la giornata?"
A:"come?"
Afo:"andiamo"

Mi portò in camera, in meno di un minuti i nostri vestiti erano finiti per terra. Il suo viso si trovava sul mio collo e molto probabilmente mi stava lasciando dei succhiotti. La sua mano che inizialmente erano appoggiate sul mio seno ora si stavano abbassando fino ad arrivare alle mie mutande che furono abbassate in men che non si dica. Appena sentì le sue dita mi fu difficile non gemere. Ma gli bastò insistere un po' affinché mi scappasse un gridolino di piacere. Appena lo sentì sorrise soddisfatto. Tolta la mano si posizionò sopra di me, ricominciammo a baciarci fermandoci solo per prendere fiato io e per lasciarmi altri succhiotti lui.

A:"a-avrò il collo pieno di lividi"
Afo:"e-esiste il fondotinta e poi se vuoi smetto"
A:"ma chi ti ha detto di smettere"
Afo:"mi sembrava strano, scambiamoci, lasciami tu dei succhiotti, voglio che i miei colleghi vedano quanto tu mi ami"

All'improvviso le posizioni si ribaltarono, io finì sopra e lui sotto. E da come desiderava cominciai a lasciarli dei segni sul collo. Nel mentre con la mano andai a cercare il suo pene che appena sentì la mia mano lo cominciò ad alzarsi. Tornammo a baciarci quando il bussare alla porta attirò la nostra attenzione. Lui si coprì quel minimo indispensabile e andò a vedere chi fosse a disturbarci.

Oboro:"Shigaraki (Afo), dobbiamo farle qualche domanda, può venire con noi?"

Mi alzai dal letto indossando solo il mio accappatoio. Non mi interessava cosa avrebbe pensato Oboro. Ma dovevo capire cosa stesse accadendo. Raggiunsi Shigaraki (Afo), li guardai entrambi, volevo delle risposte.

Afo:"vado e torno, tu riposa"
A:"per cosa è sospettato? Oboro non girarci intorno!"
Oboro:"un uomo è venuto in centrale dicendo che lui la costretto ad uccidere Samuel"
A:"e voi gli avete creduto?!"
Oboro:"Abbie, è la prassi, lo sai"
Afo:"se è la prassi non ci posso fare nulla, entrate pure"

Con Oboro c'era Helen, che al contrario di lui, era palesemente a disagio per quella situazione al limite del surreale. Non avendo alternative li facemmo entrare, ma io ero sicura, che fosse solo uno stupido errore.

Fine capitolo 27
Al prossimo capitolo~

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