Epilogo - 6 mesi dopo

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Desidero insegnare al mondo
alzarmi e raggiungere il mondo

{Erik - Il fantasma dell'Opera}

Elric

L'Opèra Noir è mia.

No, stavolta non è mia perché la sento e la percepisco mia, è mia di diritto. Dopo che Markus Sheridan è stato eliminato dall'equazione rimanevano soltanto due soci: Miss Morgan, che era ben lieta di lasciarmi la sua parte del pacchetto, e un secondo, Mr Hookes, che in cambio di un buon corrispettivo ha rinunciato alla sua fetta. Quindi adesso l'intero college pesa sulle mie spalle. Non ho bisogno di altri soci, ma Cress mi ha convinto ad avere comunque un piccolo consiglio, una volta al mese, con i professori, per decidere il percorso da seguire. Sono tutte persone fidate. Ho scelto scrupolosamente l'insegnante di recitazione che è andato a sostituire Macbeth. Gli studenti lo adorano. È un ex attore che fa il professore già da diversi anni. Nell'insegnamento della dizione ho lasciato Persephone. Per canto e musica mi sono fatto aiutare da Madelyn e Melody a prendere la scelta giusta. Non che non fossi in grado, ma Cress dice che devo ampliare la mia cerchia di amicizie.

Io non ho una cerchia di amicizia. Quindi ampliarla è piuttosto facile.

Continuo a comporre, recitare e cantare come sempre. Il mio talento è impossibile da mettere a tacere. Ma lo accompagno alle mie qualità imprenditoriali.

Oggi è l'ultimo giorno prima della pausa estiva. Avrò a disposizione un paio di mesi per capire come impostare il prossimo programma, cosa sistemare e cosa lasciare invariato. Dovrò fare anche i provini il mese prossimo per i ragazzi del primo anno.

Tutte queste incombenze potrebbero schiacciarmi se non ci fosse una donna fenomenale a darmi supporto.

«Sei pronto per andare?» chiede Cress mentre indossa un abitino giallo con dei fiorellini lungo la gonna. Io sono seduto alla scrivania a rivedere alcuni documenti ma mi fermo per fissarla.

«Quella non pronta sei tu, piccola musa.»

Abbiamo deciso di farci un viaggio on the road di due settimane in Europa, visiteremo l'Italia, la Spagna, la Germania. Io non sono mai uscito da Moonville. Nonostante le innumerevoli compagnie che mi avrebbero ben pagato per farne parte. Non mi sentivo a mio agio a viaggiare da solo. Gli sguardi costanti della gente mi mettevano in soggezione. Ma adesso non è più così.

Cress mi ha visto.

Senza protezioni.

Senza maschera.

E le sono andato bene così.

Quindi non ha più importanza se gli altri mi fissano. Ho intenzione di fare questo viaggio con la mia ragazza e nulla mi fermerà dal portare a termine questa ambizione.

Si gira verso di me una volta che ha finito di vestirsi e mi raggiunge alla scrivania. Si siede sulle mie gambe e mi bacia. Infilo la mano tra i suoi capelli morbidi. Questa è un'altra novità. Non utilizzo più i guanti quando sono con lei e provo ogni tanto a non utilizzarli anche in presenza di altri.

L'accettazione è un procedimento lungo, richiede tempo e parecchie sedute di terapia, che io non farò, ma sto provando a farcela a modo mio.

Lo sguardo di Cress viene attratto da una scatolina sulla scrivania. L'ho messa lì apposta per lei.

«E questa cos'è?» domanda incuriosita mentre la prende.

Accarezzo la sua schiena con la punta delle dita. «Aprila.»

Scioglie il nastrino e sfila la parte superiore della scatola. I suoi occhi si spalancano.

«Questo... è per me?»

Esce dalla scatolina un anello di oro bianco con al centro una rosa e nel fulcro di quest'ultima un rubino rosso.

«Questa è la mia promessa per te, Cress. Sono tuo, anima, corpo e voce. La nostra non è una storia convenzionale. Ho iniziato a seguirti due anni fa quando ancora non sapevi nemmeno chi fossi. Sono stato pressante e a volte anche cattivo. Ma non ho mai smesso di desiderarti e quel desiderio ossessivo si è trasformato in affetto. Non lo volevo ma è successo.

Con questo voglio dirti che non so cosa sia l'amore, ma mi piacerebbe che tu mi insegnassi ad amarti.»

Non sono mai stato bravo con le parole e spero che il mio intento possa comunque arrivare al suo animo. Ho scelto quell'anello con cura. Volevo un oggetto che ripercorresse la nostra storia. La rosa è stato il nostro simbolo fin dall'inizio e finché gliela vedrò addosso mi ricorderò della fortuna che ho avuto ad incontrarla in questa vita.

Rimane in silenzio a lungo. Un singhiozzo la scuote, getta le sue braccia attorno al mio collo e mi stringe forte.

«È il regalo più bello che qualcuno abbia mai fatto per me, Elric. Grazie» sussurra contro il mio orecchio facendomi rabbrividire. Mi rilasso. Non sono mai sicuro dei gesti che compio. Sto imparando a vivere alla luce del sole, a esternare i miei sentimenti, ma avendo vissuto per venticinque anni nel buio completo ho ancora molte difficoltà.

«Se guardi all'interno ci sono le nostre iniziali.»

Si avvicina l'anello al viso osservando l'incisione e questo la fa piangere ancora.

«Sarò tuo per sempre, Cress. Ogni giorno di questa vita. Te l'ho detto quando ci siamo conosciuti e te lo ripeto adesso. Non avrai pace finché io vivrò.»

Ma adesso questa frase assume un significato del tutto differente.

«Ti insegnerò ad amare, proprio come ti amo io, Elric.»

Non è la prima volta che lo dice, la prima è stata due mesi fa. Sono rimasto bloccato appena ha pronunciato quelle parole, inebetito, non ho mosso nemmeno un muscolo per diversi minuti. L'ha ripetuto altre volte e quando succede sento un brivido attraversarmi la schiena e il desiderio di amarla scoppiarmi nel petto. Voglio imparare. Spero che lei mi insegni a farlo.

Spingo il viso contro il suo collo e chiudo gli occhi.

Cress è la mia luce nelle tenebre.


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Spazio autrice:

Io sono GRATA.

A differenza di altre storie questa è cresciuta insieme a noi, a ogni nuovo capitolo mi sono arrivati i vostri commenti che non facevano altro che incentivarmi a pubblicare di più, scrivere di più, mi avete seguito fin dall'inizio, alcuni si sono inseriti durante il percorso e altri magari scopriranno questa storia dopo la fine. Ma grazie di cuore a ognuno di voi. Per il tempo che avete speso per leggerla, per chi ha tifato per Richard per poi passare ad Elric, per chi ha amato Elric anche quando ha scoperto le sue deformità e debolezze.
Avevo questa storia dentro da tantissimo tempo e credo di aver fatto il possibile per farla brillare. Io sono esageratamente affezionata al Fantasma dell'Opera e spero di avergli dato lustro, per quanto possibile con il mio retelling.

Cress ed Elric vi ringraziano di vero cuore per averli seguiti.

Che dire? Ci vediamo nella prossima storia, chissà!
E se vi piacerebbe avere il cartaceo, manifestate con me che qualche Casa editrice deciderà di dargli una possibilità. <3

Sempre vostra.

Erica.

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