Capitolo Cinque - Football Match

28.7K 1.3K 1.7K
                                    

Niall si svegliò con un mal di testa del cazzo che mandò a puttane tutti i suoi buoni propositi mattutini. Tra l'altro sentiva anche metà del corpo schiacciato contro un muro decisamente freddo. La scomodità della sua posizione lo costrinse ad aprire gli occhi e così nel giro di una manciata di secondi –il tempo che gli era necessario per abituarsi alla luce del sole che entrava dalla finestra- riconobbe i muri della casa di Harry e l'arredamento scarso della sua camera da letto, dove aveva evidentemente passato la notte. Fece per muoversi ma i suoi movimenti furono bloccati da un corpo che giaceva inerte accanto al suo. All'inizio si spaventò, poi riconobbe i ricci di Harry sparsi sul cuscino.

Si alzò a sedere per riordinare le idee, chiuse gli occhi per un istante e immagini confuse della sera precedente presero pieno possesso della sua mente. L'alcol, i shottini offerti da chissà chi ma accettati a priori, il caos, la musica assordante, un paio di occhi neri e poi il vomito.

Scosse la testa e mosse le gambe e le braccia per stiracchiarsi, mollando goffamente un calcio sul polpaccio di Harry. Imprecò sottovoce mentre quest'ultimo apriva gli occhi e, come perfetto "buon giorno" gli lanciava un'occhiata assassina.

"Ti odio, cazzo."- se ne uscì Harry con una voce roca quasi spaventosa.

"Sono contento di averti fatto divertire, quindi."- rispose Niall.

Harry sbuffò, tirandosi su a sua volta, il petto privo di maglietta e tutti i tatuaggi in mostra. –"Se per divertimento intendi farti vomitare in giardino allora sì, è stato uno spasso."- borbottò.

"Vuoi fare colazione?"- chiese.

Harry rise. –"Sono le due del pomeriggio, direi che casomai facciamo pranzo."

Niall sgranò gli occhi. –"Le due, cazzo."

Harry si alzò a fatica e prese un paio di pantaloncini della tuta da una sedia lì vicino, mentre le parole di Louis della sera prima gli rimbombavano nella mente. Cosa intendeva Louis, con quella frase? Scosse la testa per non pensarci. –"Perchè, hai da fare?"

Niall annuì. –"Oggi c'è la prima partita di calcio del college. È un'amichevole, ma essendo la prima ci sarà più o meno mezzo studentato. Giocano Darren e Calum, due miei amici, ho promesso loro che sarei andato."

Harry annuì. –"Allora prendiamo un panino lì."

Niall rise alzandosi a sua volta, mentre Harry si dirigeva verso il bagno. –"E chi ti avrebbe invitato, scusa?"- scherzò.

Harry urlò, dato che ora la porta era chiusa. –"Chi cazzo credi che ti parerà il culo se dovesse esserci Kat?"

Niall corse verso la porta e la aprì per rispondere. Harry stava facendo pipì, ma non si era mai vergognato della nudità, così continuò per nulla in imbarazzo mentre Niall si affacciava e –"Vaffanculo"- gli disse il biondo, giusto un attimo prima di richiudere la porta.

Così, tra una pisciata e una risata ci impiegarono più o meno un'ora a prepararsi e a lavarsi, e arrivarono al campo da calcio giusto dieci minuti prima dell'inizio della partita, mentre i giocatori in campo si stavano riscaldando. Una parte di loro era vestita di verde, l'altra di bianco, che erano proprio i due colori della scuola. Anche la mascotte era in campo, quella che veniva utilizzata sia per il rugby che per il calcio: un orsetto di peluche gigante, con la maglietta verde con lo stemma del College e un paio di giganteschi occhiali da sole simili al più famoso dei modelli rayban.

Niall camminava a passo spedito, con Harry dietro, verso un punto specifico degli spalti pullulanti di persone. Harry non sapeva dove stessero andando di preciso, finché dalla seconda fila degli spalti non vide un braccio alzarsi. Era Jael, Harry ne riconobbe i capelli chiari e il sorriso amichevole, anche da quella distanza. Ed era proprio lì che Niall si stava dirigendo.

The Game | Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora