Non sapeva cosa, di preciso, lo rendesse così legato ad Harry. Ormai sentiva che dentro di lui ogni suo singolo pensiero lo riguardava o lo comprendeva. Ad ogni passo che faceva la consapevolezza che fosse suo gli toglieva il fiato. Ogni respiro che prendeva gli ricordava che aveva la fortuna di vivere quella vita. E quanto era stato fortunato ad averlo incontrato? Quanto meravigliosamente gentile era stato il destino per averli resi in grado di vedersi ancora e ancora? Quasi ad averne abbastanza l'uno dell'altro. Quasi, perché in realtà non potrebbe mai essere così. E mentre pensava quelle cose, camminando nel buio della sera inoltrata verso casa sua, non riusciva a trovare motivi abbastanza validi per i quali stava nascondendo questo suo amore. O forse li aveva, ma in quel preciso istante era troppo felice per confermarli. Come se Harry avesse virtualmente sistemato tutti i casini che la vita gli aveva gentilmente regalato.
Era felice. In quel momento, anche se da solo e infreddolito dall'aria fresca e leggermente spaventato dalla strada isolata illuminata solo dalla fioca luce dei lampioni, era felice. Perché sapeva che ciò che aveva con Harry non era scontato. Migliaia di persone al mondo avevano il loro amore in un altro paese, in un altro continente. Lui lo aveva ad un passo ed era estremamente grato di poterlo vivere.
I suoi pensieri furono improvvisamente interrotti dalla brusca frenata di una macchina alle sue spalle, che era entrata nel vicolo giusto qualche istante prima. Louis si girò di scatto con le mani nelle tasche e la schiena incurvata, cercando di non farsi notare ma al tempo stesso di capire che ci fosse all'interno dell'auto. Tuttavia i fari e gli abbaglianti erano accesi, rendendogli impossibile riconoscere qualsiasi cosa. Venne infatti accecato dalla luce fortissima e fu costretto a girare di scatto il volto e a chiudere per qualche istante i suoi occhi azzurri, ancora più sensibili a quel tipo di luce perché chiarissimi.
Continuò a camminare senza girarsi un'altra volta indietro, mentre il cuore accelerava vistosamente i battiti. Qualcosa non andava.
Il suo passo nervoso e affrettato venne interrotto dalla voce di qualcuno, che gridò nella sua direzione. -"Hei Tomlinson, perché tanta fretta?"
Louis riconobbe la voce immediatamente, così come il tono in parte infastidito e in parte arrabbiato che aveva sempre avuto. Sebbene fosse la cosa che avrebbe preferito fare, non poteva scappare. Sarebbe stato ambiguo e probabilmente rivelatore. Avrebbe confermato che aveva qualcosa da nascondere.
Si girò e mise su il sorriso amichevole più naturale che riuscì a fare, senza togliere le mani dalle tasche. Il cuore nel petto batteva così veloce da far male. -"Hei Ashton, non ti avevo riconosciuto!"
Louis vide Ashton chiudere lo sportello della vecchia automobile dietro di lui e cominciare a camminare nella sua direzione, con un fintissimo sorriso stampato in faccia. Ora che i fari dell'auto erano spenti Louis riusciva ad intravedere un altro paio di ragazzi all'interno del veicolo, che però rimasero immobili e non li raggiunsero. La situazione cominciava a spaventarlo, il fatto che fossero soli e di notte non aiutava a tranquillizzarlo, anzi. Ashton era uno di quelli di cui non si era mai fidato; anche se in fondo non si era fidato quasi di nessuno.
Il riccio continuò a camminare nella sua direzione fino a raggiungerlo, momento esatto in cui si strinsero la mano e si diedero una spallata a mo' di saluto. Tutte le sicurezze di Louis stavano crollando secondo dopo secondo, annientate dalla paura. Scappare con discrezione era forse l'idea migliore. -"Scusa amico, ma sono proprio di fretta, devo andare."
La voce gli tremava, temeva anche che Ashton potesse accorgersene. Egli sembrò impassibile mentre parlava, ma Louis sapeva che qualcosa non stava andando come doveva. -"E dove vai? Se ti serve un passaggio per la confraternita ci siamo noi."- Con il braccio indicò distrattamente la macchina dietro di loro, che li guardava immobile quasi minacciosa.

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The Game | Larry Stylinson
FanfictionI clichè fanno parte della vita, Harry e Louis ci metteranno poco a scoprirlo. Stesso College, stessa prima lezione, e forse stesse sensazioni. Il problema è il loro essere così irrimediabilmente diversi. Harry canta, suona, scrive. È un ex pugile...