Come spesso accadeva, Niall era perso nella sua musica. Non so quante volte io abbia scritto questa frase, non so quante volte le persone che lo abbiano guardato suonare possano averla pensata, ma sta di fatto che era così e lo era sempre stato. C'era qualcosa di misterioso e profondo nel suo modo di rifugiarsi tra le corde della sua chitarra ogni qual volta voleva dimenticare, o perdersi, o piangere, o essere felice. In quel piccolo strumento trovava tutto ciò di cui sentiva di avere bisogno.
Non a caso le dita pizzicavano le corde con estrema maestria, al tempo stesso con delicatezza e rispetto. Non a caso i suoi profondi occhi azzurri erano ben serrati, voleva sentire il più possibile. Voleva vivere quell'arte che lui stesso realizzava, senza tele o pennelli.
E, proprio come Niall era perso nella musica, Zayn era perso in Niall. Non riusciva a non pensare a quanto fosse bello, così piccolo e fragile, mentre suonava uno strumento così potente.
Forse il moro avrebbe dovuto farsi indietro, ma non lo fece. E non seppe bene di preciso cosa lo spinse ad avvicinarsi passo dopo passo fino a sedersi proprio di fronte a lui, che aprì gli occhi di scatto e smise bruscamente di suonare.
Niall lo guardò male, non appena lo riconobbe. -"Vattene."
L'ultima parole che gli aveva detto due giorni addietro, la prima di oggi. Zayn scosse la testa deciso. -"No."
"Allora vado io." Niall si alzò tenendo la chitarra ben stretta al busto, in una manciata di secondi era già pronto per lasciarlo lì da solo. Ma forse se lo meritava.
Zayn fu veloce ad alzarsi a sua volta. -"Lasciami almeno spiegare."
Niall si fermò di scatto e si girò con un'espressione così arrabbiata sul viso che avrebbe spaventato il peggiore dei criminali. -"Lasciarti spiegare? Non mi conosci neanche, non sai niente di me, e hai autonomamente deciso di leggere le MIE cose? Cosa ci sarebbe da spiegare?"
Touché. Zayn si sentì come un bambino alle prime armi che viene sgridato dai genitori per aver fatto qualcosa di disastroso. -"Ti ho chiesto scusa, so che non avrei dovuto farlo,mi dispiace davvero."- Zayn non era stato spesso sincero in vita sua, ma in quel momento si sentiva totalmente scoperto, come se Niall fosse in grado di tenere il suo animo tra le mani.
"Ma lo hai fatto." Non riusciva davvero ad impedirsi di essere arrabbiato.
Zayn fece un passo avanti, così piccolo che il biondo quasi non se ne accorse. Il silenzio del luogo li circondava e li opprimeva, il moro in particolare. -"L'ho fatto perché, per quanto mi costi ammetterlo, forse stavo solo cercando un modo per esserti più vicino. Mi interessi, non solo come ragazzo ma anche come persona. E' una cosa piuttosto nuova per me."
"Più vicino?"- La voce di Niall era colma di risentimento. -"Ti interesso? Stai solo cercando un modo per salvarti la faccia. Ma sai, non sono stupido."
Zayn non ce la faceva più. Stava per scoppiare. Non era certo di quello che provava, non capiva cosa lo portasse esattamente a corrergli dietro. Nella vita aveva litigato con tante persone, ne aveva perse altrettante, ma non aveva quasi mai cercato qualcuno.Perché se una persona non cerca di tornare allora non è degna di restare, l'aveva capito fin da piccolo.
Eppure c'era qualcosa che lo teneva legato a quel ragazzo mingherlino dagli occhi come il mare, qualcosa che non riusciva a nascondere e che, sinceramente parlando, non voleva fare.Avevano cominciato in modo strano, avvicinandosi passo dopo passo e con l'intenzione sbagliata. Zayn non avrebbe mai immaginato di arrivare a quel punto, eppure i segnali c'erano stati: la gelosia di Niall per Liam, le notti insieme, le canzoni. Qualcosa li aveva legati e cazzo, Zayn non stava così bene da tanto. Da tanto non si sentiva così legato a qualcuno. Da tanto non provava sensazioni così totalizzanti.

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The Game | Larry Stylinson
Fiksi PenggemarI clichè fanno parte della vita, Harry e Louis ci metteranno poco a scoprirlo. Stesso College, stessa prima lezione, e forse stesse sensazioni. Il problema è il loro essere così irrimediabilmente diversi. Harry canta, suona, scrive. È un ex pugile...