Capitolo sedici - Il prezzo è un bacio o forse qualcosa in più

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Zayn era entrato in cucina un secondo dopo che Harry e Louis erano usciti, e Niall aveva semplicemente ringraziato il cielo perché non aveva voglia di subire i sguardi e i commenti dei due, che sicuramente ci sarebbero stati. Il vero motivo era perchè nemmeno lui capiva cosa sentiva per Zayn; sapeva solo che era bellissimo e che aveva costantemente voglia di saltargli addosso, ogni qual volta lo vedeva. Sapeva solo che la sua presenza lo mandava completamente in tilt, offuscandogli i sensi. Ma Niall non era mai stato uno che si poneva troppe domande: faceva e basta, poi a quel che veniva dopo ci pensava a tempo debito. E anche stavolta avrebbe fatto così, perché non vedeva via d'uscita che non fosse quella.

"Buongiorno"- disse Zayn entrando nel suo campo visivo, in cucina.

Niall era ancora in mutande, ma fece finta di niente. -"Giorno"- rispose, osservandolo.

Era palese che Zayn si era già lavato il viso e che si era già sistemato perché la pelle era pulita e fresca e gli occhi erano svegli e vispi, per nulla assonnati come invece era sicuro fossero i suoi. Niall si chiese se fosse così tutte le mattine, bellissimo e assolutamente senza nulla fuori posto. Indossava i jeans stretti della sera prima e una maglietta che gli stava decisamente troppo grande, sicuramente di Liam. La cosa, in qualche modo, lo fece innervosire. Non chiedete perché.

"Come stai?"- chiese il moro sedendosi a tavola dopo aver preso dal frigo la bottiglia del tè freddo e qualche biscotto dalla dispensa, per creare una colazione un po' improvvisata.

"Ho un po' di mal di testa, tu?"- rispose il biondo, però sorridendo.

Entrambi riuscivano a sentire l'elettricità che li collegava con un filo invisibile. Niall non ci aveva mai creduto ai cliché e quel filo lo era, eppure lui poteva sentirlo benissimo, reale e indiscutibile.

Zayn rise. -"Benissimo. Da ubriaco sei uno spettacolo."

Niall sorrise e sul suo volto si aprì un sorrisetto ambiguo, uno dei suoi. -"Da sobrio no?"

Zayn sorrise misterioso ma non rispose, giusto per creare un po' di suspance. Invece pose un'altra domanda. -"Louis dov'è? Ieri sera era nel letto con Styles quando siamo tornati."

Niall annuì. -"Sono usciti poco fa... comunque Harry mi ha detto che stanotte non hanno fatto niente."

Zayn sorrise prendendo l'ultimo sorso di tè freddo. -"Conoscendo Louis, soprattutto da ubriaco, ci credo poco."

Niall aprì bocca per rispondere ma non ne uscì alcun suono. Rimase in completo silenzio mentre guardava Liam entrare, a petto nudo come lui, con uno sbadiglio e un sorriso più che luminoso. Non degnò Niall di uno sguardo ma in compenso si diresse direttamente verso Zayn, avvolgendolo da dietro. Lo abbracciò fin troppo stretto, facendo aderire il suo petto scoperto con la sua schiena, stampandogli poi un bacio sulla guancia. -"Grazie per ieri Zay, era da tempo che non mi divertivo così."

Zayn semplicemente sorrise e si rilassò tra le sue braccia. -"Di nulla, quando vuoi sono qui."

Niall si riscoprì geloso. Geloso di quell'abbraccio, di quei sorrisi, delle loro parole, e del magnifico corpo che Liam sembrava esporre come un trofeo. E si sentiva stupido perché alla fine lui e Zayn avevano condiviso solo un tiro di canna, un paio di canzoni e un bacio. Eppure quel poco a Niall sembrava così tanto.

Si alzò rumorosamente facendo strusciare le gambe della sedia sul pavimento, in modo decisamente teatrale. Liam e Zayn sembrarono uscire dalla loro bolla, e lo guardarono in attesa di una spiegazione. Gli occhi di Niall si ridussero a due fessure. -"Me ne vado al dormitorio, ho da studiare per domani."- annunciò.

Liam fece spallucce, non molto interessato, poi sciolse lo pseudo-abbraccio con Zayn e gli rivolse un'occhiata interrogativa. -"Tu che fai?"

E tutto si può dire di Zayn Malik, tranne che fosse uno stupido. Il suo sguardo si mosse da Niall a Liam, poi da Liam a Niall. La scenata del biondo lo fece sinceramente sorridere, e poi gli suggerì la risposta. -"Accompagno Niall, così raggiungo anche la confraternita e vado da Louis."

The Game | Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora