Il sole era già alto nel cielo quando colpì la finestra della camera dove Louis stava dormendo, facendo inevitabilmente entrare un raggio luminoso al suo interno, che colpì proprio il suo volto rilassato. Fu così che, neanche fosse un film anni 90', Louis si svegliò infastidito dalla luce del sole che una volta aperti gli occhi ferì le sue iridi chiare. La prima cosa che fece fu realizzare dove e chi fosse. Camera della casa in montagna, quel disastro di Louis Tomlinson. Poi ricordarsi cosa fosse accaduto la sera prima, e che ora era. Sesso con Harry, l'orologio appeso alla parete segnava le 12:00. Poi si guardò intorno, e si chiese perché Harry non fosse lì con lui. Infatti l'altra parte del letto era vuota, fredda e anche abbastanza triste.
Si alzò in fretta uscendo dalle coperte calde, coprendosi il corpo nudo con un paio di mutande prese dal cassetto del comodino e con una felpa larga di qualche squadra di basket che non ricordava di aver mai tifato. Si guardò intorno per un attimo come se quel semplice gesto potesse bastare per far spuntare come per magia Harry da dietro qualche armadio; cosa che ovviamente non accadde.
Fatto sta che, come sua madre gli ripeteva sempre quando era a casa , quella camera aveva decisamente bisogno di prendere aria. Così si diresse verso la finestra, la aprì e il caso volle che, proprio lì sotto, ci fosse Harry. Il ragazzo indossava una maglia grigia a maniche lunghe quasi completamente sudata, dei pantaloni di una tuta decisamente rovinati e una fascetta nera sulla testa che serviva a tenere indietro i ricci che sfuggivano alla presa dell'elastico che teneva legati un piccolo bun il resto dei suoi lunghi capelli.
Louis sorrise come un demente quando vide Harry stendersi sul pavimento del portico fuori la villa per cominciare a fare una serie di flessioni. Per sua sfortuna il corpo del fidanzato era quasi del tutto coperto dai vestiti (erano comunque in montagna e lì faceva di certo più freddo che a Miami) e Louis non poteva vedere tutti i perfetti muscoli di Harry, definiti e tonici, lavorare a causa dell'esercizio fisico. Perse il sorriso quando pensò al perché Harry si stesse allenando.
"Hey!"- urlò, per farsi sentire dal ragazzo li sotto.
Harry smise subito di fare le flessioni, si alzò in fretta e rivolse lo sguardo in alto, verso la finestra dove era Louis. Sorrise istintivamente: il ragazzo era davvero uno spettacolo. Gli occhi incredibilmente azzurri erano semi-chiusi dal sonno -palese indizio che si era svegliato da poco- i capelli non avevano un senso preciso e la felpa sformata che aveva indosso aveva tutta l'aria di essere una delle sue, e la cosa gli fece scaldare il cuore. Erano passati da non conoscersi affatto, a odiarsi, ad essere quel meraviglioso qualcosa che erano in quell'istante. Ma ad Harry non sarebbe potuta andare meglio di così, ne era certo. Così come lo era, ma questo è un segreto tra noi, anche Louis.
"Svegliato ora? Sai che è mezzogiorno?"
Louis annuì, soffermandosi più del dovuto sulla sua maglietta sudata. ."Spero solo che abbiano cucinato qualcosa per pranzo, sto morendo di fame!"
Harry ci ragionò un secondo, prima di decidere cosa rispondere. Mai poi le parole vennero da sé. -"Vengo su a farmi una doccia!"
L'allenamento avrebbe potuto aspettare. E chissà, magari Louis avrebbe fatto la doccia insieme a lui.Dall'altra parte della casa, sul porticato opposto, c'era Zayn. Era come al solito intento nel faticoso impegno di finire la sua sigaretta (altro che Harry e le flessioni), da solo, ma non lo sarebbe stato per molto. Niall uscì dalla porta-finestra e lo raggiunse in fretta, camminando con passi piccoli e veloci. Era da quando si era svegliato quella stessa mattina che non aveva fatto altro che pensare di parlare con il moro, e quando Niall Horan prendeva una decisione definitiva era sicuramente una questione di Stato perché era capace di impuntarsi finché i suoi desideri non venivano realizzati. Questa volta non sarebbe andata troppo diversamente.
Zayn non si girò quando la porta-finestra si aprì, pensava fosse Louis. -"Ce l'hai fatta a svegliarti, finalmente."
"Non so cosa tu intenda"- fu la risposta del biondo mentre gli si affiancava poggiando i gomiti sulla ringhiera di ferro del porticato -"sono sveglio dalle nove di stamattina."
Zayn non si scompose più di tanto, ma era sorpreso di vedere Niall. -"Pensavo fossi Louis"- spiegò. -"Vuoi un tiro?"- aggiunse dopo porgendogli la sigaretta quasi terminata.
Niall scosse la testa. -"Non fumo."
Zayn invece rise, alzando gli occhi al cielo per poi rivolgergli un'espressione divertita. -"E quella volta nel giardino della scuola con la canna? E quella notte alla festa in cui..?"
"Erano circostanze diverse"- lo zittì Niall subito, arrossendo. Trovò ridicolo arrossire per quella maledetta situazione sapendo cosa era venuto a dirgli. Non aveva senso, era totalmente illogico. Ma dopotutto qualsiasi cosa comprendesse Niall e la sua sbadataggine, ad un certo punto, diventava illogica. Ma non gli dispiaceva affatto.
Il silenzio fu rotto da Zayn una volta che ebbe terminato la sigaretta, dopo aver lasciato il mozzicone dentro al posacenere appeso alla ringhiera. -"Posso farti una domanda?"
Niall annuì. -"Certo."
Zayn si girò di fianco e lo guardò per bene, e per un attimo si sentì destabilizzato quando il blu profondo degli occhi di Niall fu puntato nei suoi. Si sentì affogare, quasi. E si ritrovò sorpreso di pensare che l'avrebbe fatto anche molto volentieri. -"Perché ce l'hai con Liam?"
Stavolta fu Niall ad alzare gli occhi al cielo; gesto che venne accompagnato da un sonoro sbuffo. -"Ancora con questa storia? Ancora non l'hai capito?"
Zayn fece spallucce, continuando ad aspettare una risposta che non ci mise molto ad arrivare. -"Perché ti sta appiccicato, e non voglio."
La sincerità con cui Niall pronunciò quelle semplici parole innocenti lo colpì in pieno, quasi del tutto inaspettata. Sapeva che il motivo era qualcosa del genere, sapeva che Niall era interessato a lui e la cosa non gli dispiaceva, ma non si era aspettato che glielo dicesse così, senza giri di parole. Totalmente e inequivocabilmente sincero. Zayn non ricordava di aver mai avuto qualcuno che l'avesse desiderato così fortemente. -"Noi non stiamo insieme"- specificò.
"No diamine, lo so. Ci mancherebbe"- la faccia di Niall assunse un'espressione un po' schifata che nonostante tutto fece sorridere il moro.
"Intendevo me e te, non me e Liam"- spiegò allora scuotendo la testa -"io e te non stiamo insieme, non hai il diritto di essere geloso di qualcuno che mi sta vicino."
Niall sorrise, per nulla a disagio. -"Io non sono geloso. Come ho detto ad Harry: ti vorrei solo per me. Non è la stessa cosa; le differenze sono poche, ma ci sono."
Zayn stava cominciando a trovare quella conversazione abbastanza inusuale, non credeva che qualcuno all'apparenza così fragile e timido potesse anche dimostrarsi sicuro di sé. Ma non gli dispiaceva per niente, né quell'atteggiamento, né Niall in generale. Però questo mi sembra abbastanza ovvio perché altrimenti non l'avrebbe mai baciato, toccato o scopato. Sorrise al ricordo.
Sta di fatto che quella conversazione gli risultava essere abbastanza assurda. -"Mi stai chiedendo di metterti con te?"
Niall lo guardò male, come se Zayn avesse detto la più grande cavolata della sua vita. -"Noi non siamo come Harry e Louis e credo che non lo saremo mai, non era quello che intendevo."
Il fatto è che Zayn l'avrebbe baciato volentieri. Il fatto è che c'era un'elettricità palese che si creava tra di loro anche solo quando si guardavano, come un filo invisibile che collegava i loro sguardi e i loro pensieri. Come se, anche se c'erano altre venti persone tra di loro, i loro occhi non potessero fare altro che cercarsi. Inevitabilmente. Niall l'aveva già capito, Zayn forse no.
"Spiegati."
E Niall si spiegò un po' a modo suo. Si sporse verso il basso, avvicinò le labbra all'orecchio del moro che rimase congelato sul posto ad ascoltare, pietrificato senza sapere realmente perché. -"Io voglio poterti baciare ogni volta che capita, voglio poterti toccare ovunque e dovunque e voglio che tu lo fai con me. Voglio sapere che posso considerarti mio anche se non lo sei davvero e cazzo, io voglio essere solo tuo e di nessun altro. Ora capisci?"
Zayn tremò, e di solito era lui a far tremare gli altri. Solo che Niall riusciva ad essere perfetto e fuori luogo allo stesso tempo e la cosa lo destabilizzava parecchio, eppure gli piaceva. Come avrebbe potuto non piacergli? In quel momento Liam (o qualunque altra persona sulla faccia della terra) divennero solo un lontano ricordo. -"Mio.."- mormorò, e suonava così bene.
Niall annuì, ma rimase immobile perché quello che voleva dire l'aveva detto, ora stava a Zayn dare una risposta. Una risposta che uscì fuori quasi senza che ci pensasse. -"Okay."
Niall sorrise e stavolta si allontanò col viso per premere le loro fronti, ma si avvicinò col corpo per unire le loro pelli. -"Ma devi stare alle mie regole, se vuoi essere mio."- sussurrò Zayn con un accenno di malizia negli occhi.
In quelli di Niall lampeggiò una fiamma divertita d'interesse. -"Tipo?"
La mano di Zayn si spostò sul suo fianco e li portò davvero troppo vicini, prima che rispondesse. -"Finiscila di prendertela con Liam, che tanto sta con Jael. E lasciati baciare."
La prima parte della risposta quasi non la sentì e forse è meglio così, troppo concentrato sulle altre parole. Parole che manco a dirlo ci misero un attimo a tramutarsi in realtà. Zayn si calò sul viso di Niall e le loro labbra si unirono immediatamente in un bacio confusionario, mentre le loro mani cercavano disperatamente qualcosa da toccare, per cui vagavano incontrollate le une sul corpo dell'altro sempre alla ricerca di maggior contatto.
Niall concesse subito a Zayn di prendere il controllo, perché andava bene così. Il ragazzo lo spinse sulla ringhiera e alla fine si aggrappò ad essa mentre ad occhi chiusi continuavano a cedersi l'uno all'altro. Niall era così felice di come si erano svolte le cose. Dubitava che Zayn avesse sinceramente compreso il suo punto di vista, ma almeno per adesso non era importante e non interessava a nessuno. L'importante era che ora si stavano baciando e che probabilmente quella sera, nella camera di Niall che ora non aveva più nulla da preoccuparsi se Zayn era con Liam, sarebbero successe molte ma molte cose interessanti, e già non vedevano l'ora.
Quando smisero di baciarsi avevano entrambi il fiatone ed entrambi sorrisero sfacciatamente, Niall soprattutto. Zayn scosse la testa per prenderlo palesemente in giro -"Dopo quel magnifico discorsetto saresti perfetto per una versione gay di Cinquanta Sfumature, Anastastia Steele non è niente in confronto a te."
Niall sorrise ancora più ampiamente, ammiccando. -"Magari! Ma se tu fossi stato Christian Grey ora non saremmo qui, ma in camera da letto."
Gli occhi di Zayn si accesero. -"Sono disponibile per dimostrazioni pratiche"- disse, usando le stesse identiche parole che Niall gli aveva detto quella sera alla festa che.. beh, sappiamo come è andava a finire e sappiamo come lo sarebbe andata anche stavolta.
O forse no.
Vennero interrotti dalla voce di Kat che, una volta aperta la porta-finestra disse -"Scusa Zayn, mi lasci un secondo Niall?"
Scese il gelo, perché tutti ricordavano cosa era successo l'ultima volta che lei li aveva interrotti. Niall sperava non fosse niente di grave ma, come quasi sempre, il destino aveva molto altro in serbo per lui.-
Ecco il nuovo capitolo, spero davvero che vi piaccia! Che ne pensate?
Votate e commentate <3
xx

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The Game | Larry Stylinson
FanfictionI clichè fanno parte della vita, Harry e Louis ci metteranno poco a scoprirlo. Stesso College, stessa prima lezione, e forse stesse sensazioni. Il problema è il loro essere così irrimediabilmente diversi. Harry canta, suona, scrive. È un ex pugile...