Niall si svegliò con una fastidiosa sensazione al basso ventre, mentre il rumore dell'acqua accesa della doccia gli suggeriva che Zayn si doveva esser già svegliato da un po'. Si alzò velocemente senza curarsi di coprirsi il corpo nudo e, una volta raggiunta la porta del bagno, bussò forte un paio di volte. -"Zayn, devo pisciare."
Dal bagno non ricevette risposta, così entrò lo stesso. La doccia era addossata ad un angolo del piccolo bagno, due delle sue pareti erano di un semplice materiale trasparente -ora appannato in parte dal calore dell'acqua- e non lasciavano molto all'immaginazione: il corpo bagnato e tonico di Zayn si adagiava sotto il getto dell'acqua con una bellezza inaudita, mentre il poco sapone rimastogli nei capelli scivolava via lentamente, molto lentamente.
Niall si incantò un attimo a guardarlo, poi lui si girò con sguardo stupito e il biondo si ricordò della sua...esigenza. -"Non potevi aspettare?"
Il biondo scosse la testa. -"Se avessi potuto aspettare avrei aspettato."
"O forse volevi vedermi fare la doccia"- ammiccò Zayn mentre si insaponava i capelli di nuovo, non che ce ne fosse davvero bisogno.
Niall alzò gli occhi al cielo e, dopo aver terminato, si avvicinò al box doccia chiuso davanti a lui. -"Ti ho visto bene anche ieri sera."
Zayn sorrise: adorava il Niall divertito e ammiccante, lo mandava fuori di testa. Con un movimento veloce aprì lo sportello scorrevole della doccia facendo uscire un po' d'acqua all'esterno, prese Niall per un braccio e lo costrinse ad entrare con lui. -"Vieni qui."
Niall sorrise e si lasciò guidare, per poi chiudere la porta della doccia alle sue spalle. -"Non mi hai svegliato, ho saltato le lezioni."
Zayn fece spallucce -"Ti ho sentito cantare e suonare, non hai bisogno di nessuna lezione di musica."
Il più piccolo sorrise di nuovo mentre il moro lo schiacciava contro il muro freddo e l'acqua piacevolmente calda gli cadeva sulla testa e scivolava per tutto il suo corpo. Chiuse gli occhi, beandosi della sensazione dell'acqua che trasporta via ogni cosa che non fosse piacere, delle bellissime mani grandi e tatuate di Zayn che lo tenevano bloccato al muro, della sensazione di essere osservato dai suoi profondi occhi neri, ora sicuramente più scuri di come li avesse mai visti prima. Niall sospirò quando sentì le labbra di Zayn premere sul suo collo, stranamente piano: non era un tipo delicato.
Niall inclinò la testa di lato per lasciargli più spazio e Zayn prese quel movimento istintivo come un invito, un invito che accettò con molto piacere. Baciò quella piccola porzione di pelle, la morse subito dopo facendolo sospirare. Sali su, raggiunse la mascella e ne percorse il contorno con le labbra e arrivò ad un soffio dalle sue. Niall aprì gli occhi giusto un secondo prima che Zayn lo baciasse, neanche si fossero messi d'accordo.
Fu un bacio caldo, piacevole, passionale. Niall percorse la schiena di Zayn con le unghie, piano ma abbastanza da farlo gemere. Il moro si schiacciò sul corpo del più piccolo e strinse più forte i suoi fianchi, dove sicuramente sarebbe apparsa l'impronta rossastra delle sue dita. Si baciarono con trasporto mentre l'acqua scrosciava sulle loro teste e sui loro volti, togliendogli il fiato e facendoli ansimare. Fu uno di quei baci che si ricordano per tanto tempo, di quelli che non dovrebbero significare molto ma che lo fanno, solamente perché ne hanno voglia. Fu uno di quei baci che cazzo, Niall non avrebbe dimenticato.
Si allontanarono con l'ennesimo sospiro e con le labbra rosse, poi Zayn chiuse la doccia e interruppe il getto dell'acqua su di loro. Aprì di poco lo sportello e allungò un braccio all'esterno per prendere un asciugamano piuttosto grande.
Niall sorrise quando Zayn cominciò a tamponargli il corpo per asciugarlo, con delicatezza, per poi arrivare al viso e scuotergli i capelli fradici. -"Ho sempre voluto farti una domanda"- ammise Zayn mentre ora si asciugava a sua volta.
"Dimmi."
Non si aspettava proprio una domanda del genere. -"Hai mai amato qualcuno? Come nei libri, nei film, come nelle canzoni?"
Zayn continuò a parlare quando lo vide in difficoltà nel rispondere. -"Ho letto il quaderno sul comodino, stamattina prima di fare la doccia. Ci sono scritte le tue canzoni, molte parlano d'amore."
Una serie di emozioni contrastanti scosse il corpo di Niall da capo a piedi: paura, rabbia, la sensazione di sentirsi scoperto. -"Non avresti dovuto leggerlo."
Zayn sentì la voce di Niall gelida, fredda e arrabbiata. Ma allo stesso tempo che sembrava sgretolarsi in un miliardo di piccoli pezzi. Rimasero in silenzio finché non entrarono in camera e cominciarono a vestirsi: Zayn non sapeva cosa dire. Vinse la curiosità è la gelosia. -"Non hai risposto alla mia domanda."
Gli occhi di Niall si riempirono di lacrime. Si girò di scatto, lo spinse contro il muro, gli puntò un dito contro lasciandolo senza parole. -"Non sei nessuno per farmi queste domande, hai capito? Vattene."
Il cuore di Zayn accelerò mentre gli occhi allagati di Niall lo colpivano nell'anima come una reale pugnalata al cuore. Non sarebbe voluto arrivare a questo. Gli prese quella mano tra le sue e trovò incredibile il contrasto tra la sua voce rabbiosa e la sua mano tremante. -"Io non.."
Niall lanciò un'occhiata al suo quaderno sul comodino, vedendo la cinghia di pelle aperta, segno che era stato letto. Era un semplice quadernino di carta riciclata rivestito di pelle marrone, con il suo nome inciso in alto a destra e una frase al centro, live your life. Un regalo di Kat di tre anni prima. In quel quaderno c'erano scritti i suoi pensieri, le sue canzoni, parte della sua vita. Nessuno l'aveva mai letto e Zayn non sarebbe dovuto esser stato il primo.
"Ho letto solo le ultime tre canzoni"- si affrettò a spiegare -"nient'altro. E sono bellissime."
Niall sapeva che Zayn stava mentendo. Si liberò dalla stretta delle sue mani e fece un passo indietro mentre due calde e grandi lacrime gli rigavano le guance. -"Vai via."
Zayn si vide costretto a raggiungere la porta a piccoli passi, sperando che cambiasse idea. -"Io non volevo.."
Niall urlò senza aver paura di essere preso per stupido. Urlò con quanto più fiato aveva in gola. -VATTENE."
Zayn gli lasciò un'ultima occhiata di scuse mentre usciva e si chiudeva la porta alle spalle, scappando via dai sensi di colpa. Niall invece prese il quadernino, se lo trinse al petto, cadde a terra e pianse.Zayn non aveva letto solo tre canzoni, aveva letto molta della sua vita. Ora camminava lentamente per le strade di Miami senza una meta precisa: Liam era con Jael, Louis era con Harry, lo studio di tatuaggi era chiuso e lui era solo. Solo. Si stupì di come Niall in quei pochi mesi l'avesse fatto sentire parte di qualcosa, l'avesse fatto sentire importante e desiderato.
Ripensò a quella notte di passione, ai baci scambiati in discoteca, alle poche ma sostanziose volte che lo aveva sentito cantare, alle sue incessabili lacrime di quella mattina. E si sentì uno stupido per aver messo piede nella sua vita senza avere il permesso, per aver letto la sua vita senza dirsi che forse lui non era nessuno per farlo.
Avrebbe voluto e preferito dimenticare, per non sentirsi così colpevole; eppure le parole scritte di Niall gli risuonavano nella mente senza che lui potesse fermarle. E alcune parlavano di lui, altre no. Era un insieme di cose che Zayn si sentiva responsabile di dover ricomporre, senza che spettasse davvero a lui, senza che Niall glielo avesse chiesto, senza che ne avesse il diritto. Però si ritrovò a pensare che sì, l'avrebbe fatto.28 Marzo 2013
Caro Michael,
a volte penso che il mondo abbia qualcosa contro di me, a volte penso che inseguire i miei sogni sia inutile e che cercare l'amore lo sia. A volte penso che me ne sono capitate così tante nella vita che vorrei smettere di ricordare e di essere qualcun altro. A volte penso che la vita degli altri sia migliore, mi chiedo cosa ho fatto di sbagliato per meritare la mia. Per essere diverso e incurabile, per non avere nessuno al fianco che non sia Kat o mamma o papà. Per non avere più te, Michael. Ho scritto questa cosa in decine di canzoni e in centinaia di lettere che so non leggerai mai: ma non mi stancherò mai di dirlo perché mi aiuta a ricordare.
Sai, quando si perde qualcuno molto spesso lo si dimentica, e io vivo nella costante paura di dimenticarti.
Di dimenticare le mille pazzie che abbiamo fatto insieme, di dimenticare il tuo sorriso e di non dovermi ridurre a cercare tue foto sbiadite nel soffitto di casa per non dimenticare com'era il tuo viso. Ho paura di dimenticare tutte le volte che mi hai difeso e tutto quello che hai fatto per me, di dimenticare quella vita in cui ero felice ed essere me non era un problema così terribile.
Kat dice che mi somigli così tanto che è praticamente impossibile che ti dimentichi, e che lei si ricorda di te ogni volta che rido o che siamo insieme. È bello pensare di somigliarti, così quando cammino, chiunque ti abbia conosciuto, si ricorderà dei tuoi capelli chiari (li ho tinti anche io) e dei tuoi occhi azzurri, l'unica cosa che ci ha davvero sempre distinto.
Mi manchi fratellino, ma non ti dimenticherò. Benché io abbia paura di farlo so che non succederà, farò modo che non accada. Promesso.12 Luglio 2014
Caro Michael,
oggi ho deciso che il prossimo anno, finita scuola, chiederò l'ammissione al College internazionale di Miami, per la musica. Quest'ultimo periodo è molto produttivo: sto scrivendo belle canzoni, bei testi, belle melodie. Non ci crederai mai, non sono neanche tutte tristi! Kat mi ha aiutato molto: quando compongo con lei è così facile scrivere di pomeriggi felici o di sogni o di speranze. La chitarra non mi fa più stare male: non escono più solo melodie da funerale -come le chiama papà- ma anche più movimentate o perfino qualche canzone d'amore. Oggi ho fatto emozionare mamma dopo averle fatto ascoltare Half a Heart e mi ha chiesto da dove ho tirato fuori un testo così, se mi fossi innamorato di qualcuno nell'ultimo periodo o se mi fossi mai innamorato come nei libri, nei film o nelle canzoni. Le ho risposto che non bisogna necessariamente aver amato per sapere come si fa: spesso e volentieri basta esser stati testimoni dell'amore. Sei mio fratello, ma in qualche modo ti ho amato e ti amo ancora. Amo Kat, come una sorella. Ricordi la signora Richards, la vecchietta che abita davanti casa nostra? Sono testimone del suo amore per il marito scomparso. O ricordi Camille, a scuola? Non fa che parlare del suo nuovo ragazzo Lucas, e in qualche modo sono testimone del loro amore.
Sono certo di voler fare domanda al College perché ora ho capito la vera chiave per scrivere canzoni che meritano come vorrei: sii testimone delle emozioni degli altri e scrivi di quelle, poi vivi le tue e cantane agli altri. Non è più così difficile e finalmente ho trovato la mia strada.
Comunque, mi manca cantarti le mie nuove canzoni, spero comunque che tu possa ascoltarle.Zayn sospirò, scuotendo la testa e cercando di eliminare quelle lettere piene di vita vissuta che lui non avrebbe dovuto leggere. Era giusto che ora Niall lo odiasse, ma non poteva accettarlo. Doveva trovare un modo per farsi perdonare, e sapeva che l'unico modo era ricambiare con la stessa moneta: per la prima volta nella vita dopo Louis, avrebbe raccontato la sua vita a qualcuno.
Niall lo meritava.
Continuò a camminare desiderando di non fermarsi mai.-
Ciao a tutti e buona domenica, spero che il capitolo vi sia piaciuto!
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heitslottie xx

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The Game | Larry Stylinson
FanfictionI clichè fanno parte della vita, Harry e Louis ci metteranno poco a scoprirlo. Stesso College, stessa prima lezione, e forse stesse sensazioni. Il problema è il loro essere così irrimediabilmente diversi. Harry canta, suona, scrive. È un ex pugile...