Capitolo dieci - The Game

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Le lezioni erano finite solo da qualche minuto e la calca di persone che si affrettavano via dalle aule per raggiungere il bar o lo studentato era davvero impressionante. Harry era fermo davanti al portone principale, in attesa di Louis che dubitava sarebbe venuto, ma continuava a sperarci.

Stava per andarsene quando una voce lo chiamò. –"Harry."

Il ragazzo si girò, e proprio due passi dietro a lui c'era Louis, che si affrettò a raggiungerlo. –"Sei venuto"- rispose Harry, abbastanza sorpreso.

Louis annuì. –"Voglio ancora passare il pomeriggio con te."- disse, e il cuore di Harry fece una capriola.

Louis gli sorrise enigmatico e –"Andiamo"- gli disse, cominciando a camminare e facendosi seguire dal più alto.

La situazione era abbastanza strana ma Harry non se ne preoccupò più di tanto perché in un modo o nell'altro aveva capito che tutto ciò che riguardava Louis si rendeva strano o inusuale. Quindi la cosa migliore da fare era decisamente evitare di inventarsi problemi che non esistevano, e cercare di godersi il pomeriggio al meglio.

Ma c'era una domanda che gli premeva di fare, e non riuscì a tenerla per sé mentre si avviavano alla villa della confraternita. –"Perché ieri sei scappato?"- chiese, trattenendo il respiro in attesa della risposta.

Ai suoi occhi Louis rimase freddo, non si girò nemmeno a guardarlo mentre rispondeva. –"Non sono scappato. E comunque ora non ho voglia di parlarne. Ci pensiamo dopo, mh?"

Harry si costrinse ad annuire mentre Niall nella sua testa, sempre voce della sua coscienza, lo infastidiva con il suo tono saccente e impertinente. –"Harry, scappa finché puoi. Trasferisciti in Alaska, sarebbe meglio di passare il pomeriggio con lui."

"Taci."- borbottò Harry, nei confronti della voce.

Louis gli rivolse un'occhiataccia; nel frattempo erano quasi arrivati. –"Eh?"

"No, niente. Non dicevo a te."- Si maledisse, dandosi del ciglione. Fortunatamente Niall rimase in silenzio, anche se qualcosa –non saprei bene spiegare cosa- mi suggerisce che forse sarebbe stato meglio dargli più retta. Non del tutto, ma almeno un po'.

La villa della confraternita era esattamente come Harry se la ricordava dalla serata della festa: grande, all'apparenza molto sobria e decisamente accogliente. Il fatto che questa volta non ci fosse nessuna festa lo rassicurava un po', sarebbero stati solo lui e Louis. La cosa cominciava a farsi davvero interessante.

Stettero in silenzio quasi tutto il tempo perché Louis non sembrava incline alla conversazione e Harry non aveva voglia di infastidirlo, rovinando così il pomeriggio a entrambi. -"Che film vediamo?"- chiese però Harry ingenuamente, perché il silenzio cominciava a essere pesante.

La voce di Louis tremava mentre gli rispondeva -"Puoi sceglierlo tu se vuoi, ho molti dvd."

Harry annuì e sperò davvero con tutto il suo cuore che Louis avesse i suoi stessi gusti: sarebbe stato perfetto se avessero visto Harry Potter insieme. Davvero, Harry aveva sempre desiderato vedere Harry Potter con qualcuno ad un potenziale appuntamento -non sapeva ancora se definirlo tale, ma gli eventi del giorno prima gli stavano suggerendo che probabilmente lo era- anche se magari il suo film preferito potesse bastare per farlo etichettare come "Nerd senza speranza che crede in una magia che non esiste".

Entrarono nella villa, Harry sperava davvero con tutto se stesso di non incontrare Darren o Calum, sarebbe stata la fine. Come avrebbe fatto poi a spiegarlo a Niall? Fortunatamente nessuno dei ragazzi presenti gli sembrava familiare, e nessuno li fermò. Camminarono spediti, Harry dietro a Louis, il quale non appena entrati gli aveva detto -"Dobbiamo sbrigarci."- anche se Harry non aveva capito il perché.

The Game | Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora