"Cazzo, cazzo, cazzo!"
Non riusciva a non pensarci, era più forte di lui. Non poteva non essere preoccupato, non poteva neanche smettere di essere incazzato con Harry per aver deciso di non tirarsi indietro. Quel coglione. Chiuse la porta fin troppo forte, facendo tremare il mobiletto non troppo distante. Zayn, sdraiato sul suo letto, sussultò spaventato.
"Merda Louis, calmati."
Ma Louis non poteva calmarsi. La paura e la preoccupazione lo stavano consumando dentro già da adesso e non osava immaginare come si sarebbe sentito quella sera, quando Harry sarebbe salito sul ring.
"Quel deficiente"- disse, ovviamente riferendosi al fidanzato, mentre si portava disperatamente le mani alla testa -"ha deciso di combattere. E Stan gli ha anche scritto per messaggio che poteva ritirarsi, che avrebbe fatto salire sul ring Ashton. Ma no! Il mio ragazzo si crede Superman, quindi stasera avrà l'ultimo incontro e cazzo, sono così arrabbiato che..."
Zayn lo zittì con un'occhiata di fuoco. -"Louis, tecnicamente il tuo ragazzo è Superman. Di che ti preoccupi, l'hai visto combattere no? Sai che se la cava facilmente."
Louis scosse la testa, disperato, e si sedette a terra con la schiena poggiata al muro, tenendo lo sguardo fisso sull'amico. -"Tu non capisci. Il primo incontro è durato dieci secondi, quindi neanche Harry ha realizzato. Il secondo lo ha spaventato un po', ma questo lo distruggerà. Durerà più degli altri, lo costringerà ad essere di nuovo quella persona che odia, lo costringerà a rivivere il suo passato e le sue paure. E io non voglio Zay, perché non sono abbastanza forte per aiutarlo se dovesse crollare."
Sospirò, realizzando che non era nessuno per impedirgli di fare quella cazzata. E fu Zayn stesso a ricordarglielo. -"Se ha deciso di combattere comunque significa che crede di farcela, prova a sostenerlo invece di preoccuparti. Credo gli serva più sapere di averti dalla sua parte che altro."
Louis sospirò di nuovo, profondamente; Zayn non poteva capire. Cambiò argomento, anche se non del tutto. -"Andrò con il suv con Stan e quelli della confraternita, passiamo a prendere Harry e Niall a casa, ti unisci a noi?"
Zayn tremò non appena il nome del biondo uscì dalle labbra dell'amico. -"Non lo so."
Louis ricordava benissimo la serata della festa, e non solo per il messaggio di Stan che Harry aveva ricevuto, ma anche per Zayn e Niall. Erano spariti per un oretta in una camera indefinita e ne erano usciti decisamente male. Zayn sembrava esser stato picchiato e Niall aveva gli occhi rossi dal pianto e i capelli scompigliati. Si era scusato con tutti velocemente e a testa bassa, mentre nel salone era sceso il silenzio, era scappato al suo dormitorio, seguito da Kat. Zayn era sembrato completamente perso, e Harry era stato il primo ad alzarsi e a puntargli il dito contro e -"Che cazzo hai fatto?"
Zayn aveva scosso la testa e aveva fatto un passo indietro, visibilmente confuso. -"Niente. È scoppiato a piangere all'improvviso e ho solo cercato di calmarlo."
Il fatto è che Zayn stesso non aveva ben capito cosa stesse succedendo, sapeva solo che Niall, per un motivo o per un altro lo aveva rifiutato. E non stava bene, okay, ma lo aveva rifiutato.
"Come stanno le cose con Niall? Spiegami, una volta per tutte." Che volesse inutilmente evitare di pensare all'incontro era tutta un'altra storia, ovviamente.
"Se lo sapessi te lo direi, giuro."- Scherzò, ma non troppo -"Ma seriamente non ne ho idea."
Louis sorrise, amichevole. E Zayn ebbe paura, perché era la persona che più lo conosceva al mondo, quindi non era molto sicuro di voler sapere a cosa stesse pensando o quali fossero le sue idee in proposito. Lo sorprese, come solo i veri amici sanno fare. -"Ce l'ho io. Quando ammetterai che non è solo una storia di una notte? Quando ammetterai che anche tu hai un cuore e che quel biondino te l'ha completamente rubato? Fammi sapere, che io ed Harry organizziamo una festa."
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The Game | Larry Stylinson
FanfictionI clichè fanno parte della vita, Harry e Louis ci metteranno poco a scoprirlo. Stesso College, stessa prima lezione, e forse stesse sensazioni. Il problema è il loro essere così irrimediabilmente diversi. Harry canta, suona, scrive. È un ex pugile...