Capitolo Ventisei - Segreti, storie e bugie

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Harry sospirò e chiuse gli occhi, lasciandosi andare sul letto completamente privo di energie. Quella conversazione con Charly l'aveva stremato più di un vero incontro di boxe: a volte conoscere la verità era più faticoso e più doloroso di essere su un ring a combattere contro un avversario, a volte poteva essere più doloroso di perdere quell'incontro ricevendo una bella scarica di botte.

Cercò di trovare una soluzione, ma per per quel genere di cose sapeva che non spettava a lui farlo.



"Mi dispiace che non ti abbia raccontato tutto, mi aveva promesso che l'avrebbe fatto."- disse Charly abbassando gli occhi sulla coperta che ricopriva il letto di Harry.

Erano nella sua stanza, entrambi seduti a gambe incrociate sul letto ed entrambi preoccupati perché sapevano di cosa dovevano parlare. O meglio, Charly lo sapeva e Harry stava per scoprirlo.

"Sei stata tu a dirlo a Stan?"- Era la prima cosa che aveva pensato quando lui gli aveva rivelato di sapere che Louis era gay.

Charly si aspettava questa supposizione, quindi semplicemente scosse la testa, calma. –"Per prima cosa devi promettermi che non dirai niente di tutto quello che ti dirò a Louis. Non mi interessa che siate fidanzati, non devi aprire bocca."

Harry alzò gli occhi al cielo. –"Perché tutti questi segreti? È di lui che stiamo parlando."

Gli occhi di Charly si ridussero a due fessure. –"Harry, devi promettermelo. Sono vostra amica, se te lo sto chiedendo ci sarà un motivo non credi?"

In effetti Charly si era rivelata una buona amica in quelle ultime settimane, a partire dal giorno dell'incontro in cui con Niall aveva aiutato Louis a farli incontrare. Non ci sarebbe stato motivo per cui Harry non avrebbe dovuto crederle, se non che era la sorella di Stan. Ma avrebbe presto scoperto che questo era sì un problema, ma non esattamente come lui l'aveva concepito. Promise. –"Va bene, ma ora spiegami. Non ce la faccio più a stare dietro a tutti questi segreti."

Charly prese un respiro profondo. Sapeva che prima o poi questo momento sarebbe dovuto arrivare, lo sapeva da quando aveva scoperto che Louis si era iscritto al loro stesso College, per altro con una borsa di studio per il calcio, di cui Stan era il capitano della squadra. Le cose si erano complicate in fretta.

Non sapeva da dove cominciare. –"Sai che io e Stan siamo gemelli?"

Harry scosse la testa. –"In realtà no, sembri più piccola... ma questo cosa c'entra?"

Non sapeva come dirlo. Decise di andare dritta al punto della situazione, con uno strappo unico e forte, come quando ci si fa la ceretta. –"Il padre di Louis, Mark Tomlinson, è anche nostro padre. Solo che io e Stan abbiamo deciso di prendere il cognome di nostra madre."

Harry sgranò gli occhi. –"Siete fratelli di Louis?"

Charly annuì e abbassò gli occhi di nuovo perché non riusciva a sostenere lo sguardo stupito di Harry. –"Siamo più grandi di Louis di due anni, Mark aveva tradito la mamma di Louis con la nostra più di una volta, ma non sapeva di averla messa incinta. Quando eravamo piccoli veniva a trovarci dicendo alla moglie che aveva dei viaggi di lavoro, ma quando è nato Louis tutto è cambiato: Louis era il suo preferito, gli somigliava tantissimo ed era il bambino dei suoi sogni, finché non ha scoperto che era gay. Allora tornava da noi e occasionalmente ci trattava da re: ci insegnava che essere come Louis era sbagliato."

Harry si era immaginato di tutto, ma di certo niente di così grande, di così grave. –"E la mamma di Louis non ha mai sospettato nulla?

Charly annuì. –"Certo. Una volta lei e mia madre si sono viste per raccontarsi tutta la verità. E Jay –la mamma di Louis- voleva lasciare Mark, ma lui l'ha minacciata dicendo che si sarebbe portato via Louis. E dato che quello era il periodo in cui... penso che Louis ti abbia raccontato di quando lo picchiava. Beh, ovviamente come madre il suo intento era proteggerlo, quindi ha taciuto tutto per non farlo soffrire."

The Game | Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora