Louis prese un respiro profondo mentre camminava al fianco di Zayn, gli sarebbe assolutamente servito. L'amico si era rifiutato di travestirsi perché la trovava una cosa infantile, mentre Louis aveva optato per qualcosa di semplice: un diavolo. Era solamente vestito completamente di nero, con degli skinny stretti e una T-shirt larga con su scritto a caratteri cubitali "Devil has no angels", una solita delle sue. Tra i capelli aveva un cerchietto comprato in un negozio di giocattoli che aveva due corna rosse abbastanza grandi. Praticamente era vestito come al solito, solo che aveva quel paio di corna che lo rendevano mascherato. Niente di che.
"Ci sono anche loro?"- chiese Zayn buttando il mozzicone della sigaretta sul marciapiede e entrando nel cancello che dava al giardino della casa.
"Credo di sì"-rispose Louis, pregando perché ci fossero davvero.
C'erano già un sacco di persone alla villa: la musica usciva assordante dalle finestre aperte e una quantità infinita di ragazzi mascherati era riversata in giardino, mentre immaginava che il resto delle persone fossero dentro a ballare.
Zayn lo fermò un secondo prima di entrare, in modo da potergli dire qualcosa senza che la musica coprisse le sue parole. –"Se trovo Niall sto con lui. So che tu non puoi farlo davanti a tutti, ma se trovi Harry cerca un modo di starci insieme. Lo so che ci tieni."
Louis abbassò lo sguardo a terra ed annuì. Oggi era convinto. –"Questa sarà la nostra serata."- Aveva ragione.
Entrarono dalla porta principale e, come in ogni buona festa che si rispetti, la musica alta e l'odore di alcolici li avvolsero, senza però prendere il sopravvento su di loro. Avevano una certa esperienza in merito.
Si guardarono intorno, immediatamente. Entrambi alla ricerca di qualcuno, e noi sappiamo di chi sto parlando. Dopo una manciata di secondi Zayn decise di andarsi prendere da bere per allentare i nervi, ma non invitò Louis. Doveva sciogliersi, almeno in quella serata voleva che vivesse privo di preoccupazioni e indipendente. Indipendente delle sue scelte su Harry.
Louis fece un passo, e questo bastò per far scoppiare, accelerare, morire e far rivivere il suo cuore. Tutto per un semplice passo, che rappresentava qualcosa di molto più importante. Quella sera e in quella villa quel passo era il primo del suo percorso verso Harry. Ancora non lo vedeva, ma sapeva che era così. Accadde all'improvviso, come tutte le belle cose.
Harry era davanti alle scale, a chiacchierare con un paio di suoi amici. A Louis quasi non venne un colpo, era così bello. Un angelo, letteralmente. I vestiti bianchi lo avvolgevano perfettamente e Dio, da quella cazzo di camicia si vedeva tutto. Un paio di ali finte -per quanto gli riguardava avrebbero potuto benissimo essere vere- erano allacciate alle spalle. Louis non poteva crederci che Harry si era vestito ad angelo, perché lui si era travestito da diavolo e la cosa era alquanto inquietante. Però sorrise.
E quel sorriso fu visto. Da quando la festa era cominciata Harry non aveva fatto altro che guardarsi in giro nella speranza di vederlo spuntare da qualche parte, e quando quella volta lo fece vide che Louis, a non molta distanza da lui, lo guardava sorridendo. Arrossì come un bambino.
"Ciao"- mimò con le labbra nella sua direzione.
Louis davvero non seppe come riuscì a capire quell'unica parola nella confusione che li circondava. Ma -"Ciao"- mimò in risposta.
Harry lasciò assolutamente perdere i suoi amici, che comunque nemmeno se ne accorsero, e puntò il suo sguardo su Louis. -"Seguimi"- gli disse, con gli occhi e con le labbra.
Louis vide quell'angelo fare un passo indietro, poi un'altro ancora, per poi girarsi e correre su per le scale, non prima di avergli regalato un sorriso. Louis si guardò velocemente intorno e dopo una manciata di secondi lo seguì, senza pensarci una volta in più. Corse su per le scale così velocemente che ebbe quasi paura di inciampare e rompersi qualcosa.
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The Game | Larry Stylinson
FanficI clichè fanno parte della vita, Harry e Louis ci metteranno poco a scoprirlo. Stesso College, stessa prima lezione, e forse stesse sensazioni. Il problema è il loro essere così irrimediabilmente diversi. Harry canta, suona, scrive. È un ex pugile...