Stavano andando al punto di ritrovo, e Niall era nervoso. Nessuno di loro aveva mai portato qualcuno di esterno nel gruppo durante l'anno che avevano trascorso insieme ma sapeva che, una volta spiegato come le cose stavano sul serio, tutti avrebbero accettato Harry di buona lena. In fondo era stato Niall a metterlo in mezzo ai casini, e si sarebbe sentito responsabile se il suo aiuto nei suoi confronti gli avesse causato problemi con Stan e i suoi amici coglioni. Ma aveva come la sensazione che quel ragazzo riccio fosse entrato nella sua vita quasi per caso, ma che fosse destinato a restarci. Mentre si preparavano per uscire gli aveva anche raccontato di Zayn, per spiegargli la sua assenza dal campo durante tutta la partita. Harry non aveva fatto commenti, ma l'amico aveva avuto la sensazione che gli stesse nascondendo qualcosa. Qualcosa di potenzialmente importante. Ma poteva benissimo essere una sua sensazione, così Niall aveva evitato di mettere il dito nella piaga proprio prima di uscire per quella che sarebbe di certo stata una serata impegnativa, difficile.
Dal canto suo anche Harry era nervoso. Non aveva raccontato a Niall dell'incontro nello spogliatoio con Louis e del loro potenzialmente errore nello scambiarsi il numero di telefono, mentre l'amico gli aveva raccontato cosa era successo –niente di che alla fine- con quel ragazzo di nome Zayn, con il quale l'aveva visto anche alla festa della sera prima.
"Dov'è questo posto, di preciso?"- chiese Harry, dato che davvero non aveva la più pallida idea di dove lo stesse portando.
"C'è un piccolo bar in uno stabilimento poco conosciuto sulla spiaggia, siamo quasi arrivati."- spiegò.
Harry annuì. –"Ci saranno tutti?"
Niall lo guardò, poi scosse la testa. –"Dubito che Kat verrà."
Harry non chiede perché, ma forse è meglio così.
L'odore dell'oceano si faceva sempre più forte, sempre più pungente. Harry respirò a pieni polmoni e l'aria di mare gli entrò fin dentro l'anima, facendolo decisamente calmare.
Niall gli diede un'occhiata d'intesa, cercando di tranquillizzarlo. O forse cercando di tranquillizzare se stesso.
Il bar era bello. Non appena entrarono la porta colpì il campanello posto sul soffitto, avvertendo tutti della loro presenza. Il bar era semplice e minimalista, gli unici arredamenti presenti erano i tavolini bianchi con i divanetti in pelle e il bancone di marmo con degli ampi scaffali alle spalle dei due baristi che vi erano dietro.
Le uniche persone presenti erano un gruppo sul fondo –che si girò non appena entrarono- e un paio di ragazze sedute al bancone, in disparte.
Niall si diresse senza più esitazioni verso il gruppo che ho citato prima, composto da tre ragazzi e una sola femmina, Jael. Rimase fermo dietro Niall, leggermente imbarazzato, mentre il biondo dava un amichevole bacio sulla guancia a Jael e si allungava verso i tre ragazzi per una stretta di mano a mo' di saluto.
Harry riconobbe solo Darren, il ragazzo che Niall gli aveva presentato velocemente alla festa. Anche lui sembrò riconoscerlo, perché gli fece un cenno di saluto col capo che Harry si affrettò a ricambiare. Anche Jael lo salutò porgendogli un bacio sulla guancia, come se il tono scontroso che gli aveva destinato quel pomeriggio fosse completamente scomparso.
"Ragazzi, lui è Harry. Harry, tu conosci già Jael e Darren, quindi loro sono Calum e Jake."
Calum era il ragazzo che aveva giocato alla partita insieme a Darren; aveva dei tratti asiatici davvero interessanti, gli occhi e i capelli erano entrambi scuri anche se questi ultimi avevano un ciuffetto biondo che li faceva risaltare ancora di più. Jake invece era il tipico ragazzo americano: alto, spalle larghe, capelli biondo cenere, tratti del viso rudi ma al tempo stesso gentili, occhi verdi e un sorriso davvero amichevole.
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The Game | Larry Stylinson
FanfictionI clichè fanno parte della vita, Harry e Louis ci metteranno poco a scoprirlo. Stesso College, stessa prima lezione, e forse stesse sensazioni. Il problema è il loro essere così irrimediabilmente diversi. Harry canta, suona, scrive. È un ex pugile...