Capitolo ventotto - E' il bello di aversi

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Louis sorrise con le labbra ancora premute leggermente sul collo di Harry, mentre le sue mani peccaminose vagavano per tutto il suo corpo minuto alla ricerca di non si sa precisamente cosa. Quel Flashback veloce e confuso Louis non se l'era aspettato proprio,eppure la sua mente -che come ben sappiamo era un intricato groviglio di pensieri impossibili da sciogliere- ne aveva giovato. Perché pensare al suo primo "incontro" con Harry gli aveva fatto pensare che, se ora erano fidanzati e le cose andavano così bene, forse c'era speranza. Eppure Louis sapeva che presto quella calma della loro piccola bolla d'intimità non gli sarebbe più bastata, già ora voleva baciare Harry senza il problema di essere visto, voleva perdersi in lui senza stare a pensare cosa fosse giusto e cosa non lo fosse.

Scosse la testa dandosi mentalmente dell'idiota, come poteva qualcosa di così bello come Harry essere sbagliato?Semplicemente, non lo era.

Le mani di Harry si fermarono sui fianchi morbidi di Louis, percependo qualcosa di diverso rispetto al solito nel suo modo di porsi nei confronti di quello che stavano per fare. Lo guardò profondamente negli occhi. -"Tutto okay?"

Né Harry né Louis erano sobri, in egual modo di alcol e di amore. Fu forse per quello che le parole del castano risultarono essere così vere che Harry nell'udirle ebbe un capogiro.

"Ho questa voglia di baciarti ogni volta che ti vedo oche siamo vicini"- sussurrò piano Louis, per paura di distruggere quelle parole così fragili semplicemente dicendole -"che non hai idea quanto mi annienti tutte le volte che penso di non poterlo fare.A volte ho la sensazione che per te manderei tutto a puttane, solo perché sei la ragione giusta per farlo."

Il cuore di Harry sembrò fermarsi, mentre la perfetta sincerità di quelle parole lo colpiva in pieno come un'onda sulla riva di un spiaggia poco affollata. Con lo stesso impatto, con la stessa bellezza incomprensibile e ipnotica, con lo stesso identico modo di imporre conseguenze. Ed Harry sapeva benissimo che dopo un'onda ne arriva sempre un altra; un circolo vizioso di tante belle cose.

"E' il bello di averti"- rispose Harry -"sapere che cambi così in fretta: un momento mi vuoi come non ci fosse un domani, quello dopo mi dici parole così belle che io.."

Louis gli mise un dito sulle labbra, zittendolo. -"Il bello di averti"- lo corresse guardandolo in quegli occhi così incredibilmente verdi -"è che posso desiderarti come non ci fosse un domani anche dicendoti parole così belle che tu non hai la più pallida idea di cosa rispondere."

"So esattamente cosa rispondere,uomo di poca fiducia"- disse Harry facendolo ridere, mentre lo stendeva sul letto e ci si posava a sua volta -"perché attraverso il cuore mi lanciò una freccia che lo taglia e divide da parte a parte."

A quel punto Louis non potè far altro che baciarlo perché andiamo, Harry aveva citato la poesia che lui stesso gli aveva dedicato tempo fa, e non c'era cosa più bella di quella, in quel momento.

Louis afferrò il bordo inferiore del maglione di Harry insieme a quello della maglietta che portava sotto, e glieli sfilò entrambi dalla testa con un movimento veloce ed urgente.

Harry l'aiuto inarcando la schiena e scuotendo la testa, lanciando poi gli inutili vestiti sul pavimento. Le mani del ragazzo sotto di lui si posato immediatamente sul suo petto tatuato, ogni mano in corrispondenza di una rondine.

Nonostante il momento bollente la stanza era gelata, risentiva bene della bassa temperatura che c'era all'interno. Così la pelle di Harry era fredda, ma le mani di Louis erano quasi incandescenti, e quel contatto contrastante avrebbe potuto far ghiacciare il fuoco e far ardere la neve.

"Cosa rappresentano?"-Sussurrò Louis. Aveva sempre voluto chiederglielo.

Harry rispose un secondo prima di incollare le loro labbra, per impedirgli di parlare ancora. -"Libertà."

The Game | Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora