Ad Harry non andava assolutamente di andare al College quel giorno, ma non poteva mancare. La prima ora era la lezione di Letteratura, ció significava che con molta probabilità avrebbe visto Louis. E si sentiva un coglione a non saltare la prima lezione solo per quella ragione ma, ehi, chi di noi non l'ha mai fatto? Perdere la testa troppo in fretta per qualcuno a cui, e questa era quasi una certezza più che una probabilità, non importava assolutamente nulla. Comunque Harry si consolava ripetendosi che, anche se Louis non fosse venuto e lui si sarebbe dovuto sorbire una lezione di Letteratura per nulla, almeno nelle due ore successive avrebbe avuto Pianoforte e Canto, e la cosa non avrebbe potuto renderlo più eccitato o felice di così.
Incontrò Niall all'ingresso, come si erano messi d'accordo la sera prima perchè "Harry ho dormito più a casa tua che in stanza, ho intenzione di sfruttare il dormitorio che sto pagando", e come dargli torto. Alla fine con Kat non si era risolto nulla, il ragazzo in macchina era stato di poche parole, con le quali aveva spiegato che la ragazza era sola in stanza ed era quasi andata a dormire. Non appena aveva aperto la porta e aveva visto Niall gli aveva chiesto le ragioni della sua presenza lì. Poche parole e lei aveva cominciato ad urlargli contro qualcosa come "Vaffanculo Niall, devi smetterla di trattarmi come una ragazzina!" oppure "Se devi rompermi il cazzo puoi anche non farti più vedere". Harry era sicuro che Kat quelle cose le pensava fino ad un certo punto: l'affetto che le si leggeva negli occhi ogni qual volta Niall veniva nominato oppure era nelle vicinanze era qualcosa di così tenero e forte che Harry dubitava potesse spezzarsi mai.
"Prima lezione?"- gli chiese Niall, dopo averlo salutato con un abbraccio frettoloso.
Harry si sistemò lo zaino sulla spalla. –"Letteratura."- Sorrise. Noi sappiamo perchè.
Niall si accigliò. –"Come mai così felice? Non odiavi sia la materia che il professore?"
Harry cercò la via di fuga più rapida: il cambio di discorso. –"Non è così male come credevo. Tu cos'hai in prima ora?"
"Niente"- rispose –"o meglio: in teoria Composizione. Ma diciamo che quella materia me la gestisco da sola, non mi piace studiarla."
Harry non ebbe il tempo di chiedere nulla di più anche se la cosa era abbastanza interessante, perchè la campanella era appena suonata e lui doveva correre in classe. Si salutò con Niall con la promessa di rivedersi in caffetteria per il pranzo e corse su per le scale, dritto verso l'aula di Letteratura.
In classe c'erano già parecchie persone, ma il suo posto era ancora vuoto. Così si sedette e rimase a fissare il posto dove la prima volta si era seduto Louis –sempre sentendosi un coglione perchè, andiamo, chi cazzo fissa una sedia neanche fosse in grado di far apparire la persona che avrebbe voluto vederci seduta?- mentre aspettava l'inizio della lezione. E il suo arrivo.
Fatto sta che dieci minuti dopo il professore era entrato, la lezione e la spiegazione erano cominciati e il banco di Louis era ancora vuoto. Non sarebbe venuto, ormai ne era più che certo. Sbuffò e spostò lo sguardo sul professore, deciso a provare a concentrarsi. Inutilmente, ovvio. Perse la pazienza trenta secondi dopo, lasciando cadere la testa sul banco e pregando intensamente di potersi materializzare ovunque che non fosse lì. Ovviamente rimase lì.
"Io te l'ho detto che non ci devi nemmeno perder tempo con quel coglione."- disse Niall nella sua testa, voce della sua coscienza.
Harry lo mandò mentalmente e molto amichevolmente a fare in culo, mentre il tempo scorreva lentamente e le lancette dell'orologio si avvicinavano al suono della campanella; si diede del pazzo di nuovo: quale persona anche sono lontanamente sana di mente sentiva le voci?
Quando la campanella suonò Harry schizzò letteralmente fuori dalla classe in una manciata di secondi, senza dare al professore nemmeno il tempo di salutare gli alunni. Semplicemente non gli interessava.
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The Game | Larry Stylinson
FanfictionI clichè fanno parte della vita, Harry e Louis ci metteranno poco a scoprirlo. Stesso College, stessa prima lezione, e forse stesse sensazioni. Il problema è il loro essere così irrimediabilmente diversi. Harry canta, suona, scrive. È un ex pugile...