Zayn era lì. Niall avrebbe potuto giurarci: sapeva che una volta arrivato l'avrebbe trovato. Si trovava precisamente nel giardinetto dove aveva avuto la sua prima vera conversazione con Zayn, il giardinetto dove faceva la sua più che personale lezione di composizione. Quando ad Harry aveva detto che "la lezione di composizione mi piace gestirmela da solo" intendeva proprio quello: andare lì da solo con un quaderno, una penna, una chitarra e tante idee. Buttava giù note e accordi, parole quasi messe a caso che poi si rivelavano perfette strofe per canzoni magnifiche. E se quella non è una lezione di composizione avanzata io non saprei proprio come chiamarla.
Ma non aveva mai avuto veri spettatori durante il processo di creazione, quindi si avvicinò tremando.
E ancora non lo sapeva, ma ogni passo più vicino a Zayn era un passo più vicino al bordo del baratro. Chissà se la caduta libera sarebbe stata divertente.
"Che ci fai qui?"- chiese Niall, mentre si sedeva a terra.
Il moro rispose, ma Niall lo capì da solo un secondo prima che l'ovvia risposta lasciasse le sue labbra. Zayn era seduto a terra sull'ombra dell'albero, la testa era abbandonata all'indietro e il corpo era completamente rilassato. Sembrava che nessuno dei suoi muscoli fosse teso, e Niall per un attimo lo invidiò. Aveva tra le mani quella che aveva tutta l'aria di essere una sigaretta, ma che in realtà non lo era; se ne era appena reso conto.
"Fumo"- rispose.
Adesso Niall sentiva l'odore della canna, pungente ma piacevole. Non era troppo scosso dalla situazione: aveva già visto uno spinello e in qualche occasione gli era capitato anche di fumarlo. Ricordava benissimo la sensazione di leggerezza, i pensieri che sparivano del tutto dalla mente e il mondo che si muoveva troppo velocemente intorno a lui, come se il tempo e lo spazio lo stessero palesemente prendendo in giro. Ricordava anche il momento di tristezza che lo assaliva subito dopo, quando l'effetto della droga spariva. Non era assolutamente piacevole.
"Canta qualcosa"- chiese Zayn, avvicinandosi la canna alla bocca e prendendo un altro tiro. –"Mi piace il suono della tua voce"- confessò.
Zayn non era fatto. La canna era solo a metà e lui si sentiva più felice e spigliato che rincoglionito. Diciamo solo che stava chiedendo cose che in altri momenti si sarebbe certamente tenuto per sè.
Niall sorrise a quel commento. –"Cosa vuoi che canti?"
"Non gli U2"- rispose il moro ricordandosi l'artista –gli artisti, dato che si trattava di una band- creatore della canzone che aveva sentito dalle labbra di Niall la prima volta in quello stesso posto –"canta qualcosa di tuo."
Niall piegò leggermente un ginocchio e si sistemò la chitarra in grembo in modo che potesse suonarla comodamente. –"Le mie canzoni non sono neanche lontanamente paragonabili a quelle degli U2 Zayn, mi dispiace."
Zayn fece spallucce. –"A questo punto basta che canti, voglio davvero sentirti di nuovo. E comunque gli U2 mi piacciono"- precisò anche.
Niall non se la sentiva di cantare una sua canzone. La verità era che in ogni canzone scritta da lui c'era un pezzo della sua anima e un pezzo della sua storia e dei suoi pensieri; non aveva davvero voglia di scoprirsi così tanto con qualcuno che fondamentalmente nemmeno conosceva. Eppure che stava pian piano entrando così tanto dentro di lui.
Alla fine decise di cantare "Give me love", senza che ci fosse un vero senso. La canzone non era degli U2 bensì di un suo amico, Ed, che scriveva canzoni strepitose. Aveva sempre amato i testi del suo amico dai capelli rossi perché dietro ogni parola sembrava esserci un senso nascosto e un significato sottile che rendevano tutto ancora più bello di quanto già non fosse semplicemente esistendo. Niall amava la sua musica.
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The Game | Larry Stylinson
FanfictionI clichè fanno parte della vita, Harry e Louis ci metteranno poco a scoprirlo. Stesso College, stessa prima lezione, e forse stesse sensazioni. Il problema è il loro essere così irrimediabilmente diversi. Harry canta, suona, scrive. È un ex pugile...