Capitolo quarantatré - Tutto si distrugge

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"Harry e Louis quando tornano?"

La voce di Niall tremava, affaticata e affannata, mentre anche solo parlare stava pian piano diventando un'impresa quasi impossibile. Zayn era comodamente steso su di lui sulla parte sinistra del corpo, con una gamba tra le sue, il viso tra il collo e la spalla e una mano che vagava indisturbata dentro la maglietta, accarezzando la sua pelle liscia, chiara e delicata.

"E' davvero così importante, adesso?"

La voce di Zayn era bassa e roca, tremendamente intrigante. Aveva mormorato quelle parole con le labbra ad un millimetro dalla sua pelle e mille brividi avevano immediatamente percorso tutto il suo corpo. Zayn era un concentrato di tante, tante belle cose.

"Calcolando che siamo nella sua stanza, sì."

Infatti erano nella stanza di Louis, in confraternita. Questo perché, oltre al fatto che l'avevano già fatto nella camera di Niall e che Zayn avrebbe avuto l'incontro per affittare la sua casa solo il giorno seguente, era eccitante -o così il moro aveva sostenuto- farlo nella camera del proprio migliore amico. Niall cominciava a pensare che il ragazzo sopra di lui avesse dei seri problemi, ma quello non era proprio il momento adatto per accertarsene.

"E Louis mi ha detto che non tornano, vanno da Harry perché Liam dorme fuori, probabilmente da Jael."- Zayn trovava davvero stupido il fatto di dover parlare in quel momento.

Tuttavia sentì il corpo di Niall rilassarsi sotto di lui, lentamente ma allo stesso tempo in fretta. C'era qualcosa in lui, Zayn l'aveva deciso da un po', che lo rendeva tutto ciò che nella vita non aveva mai avuto. In positivo, in negativo, non ne era ancora certo. Eppure la sensazione di non volerlo perdere per tenerselo stretto era lì in fondo al suo animo, alla ricerca di essere scoperta e magari compresa.

"Baciami."

Fu più una richiesta che un ordine, e Niall non riuscì a trovare dentro di sé la forza per opporsi. Zayn era quel genere di persona che, nonostante tutto e nonostante gli errori, non avrebbe mai smesso di desiderare. Proprio per questo si girò quel poco che il corpo del moro sopra di lui gli permetteva, per unire le loro labbra. Non fu niente di romantico. Niente farfalle nello stomaco, niente sfioramenti. Fu un bacio famelico, uno di quelli dove la necessità dell'altro è così forte che quasi spaventa.

Zayn si costrinse finalmente ad accavallare le gambe intorno ai fianchi del biondo, tenendo il busto basso per non doversi allontare dalla sua bocca. Lo fece solo quando i denti di Niall si strinsero relativamente forte sul suo labbro inferiore, tenendolo stretto finché ne abbe voglia.

"Cazzo, mi hai fatto male."- Zayn si tirò su con il corpo e si portò una mano sulla zona dolorante, con una smorfia di fastidio.

Niall fece spallucce e approfittò di quella nuova posizione per afferrare i lembi della maglietta che indossava, tirandogliela via e esponendo così il petto e le spalle tatuate, troppo spesso nascoste ai suoi occhi famelici. Zayn smise di lamentarsi quando, dopo averlo parzialmente spogliato, Niall ribaltò le posizioni, creando un contatto decisamente piacevole.

"Dai.."- disse, senza alcun senso preciso, calandosi di nuovo su di lui per unire le loro labbra di nuovo. Stavolta non lo morse, ma lo baciò comunque con decisione, facendogli capire quanto lo desiderasse.

Zayn si limitò ad accogliere a braccia aperte quel Niall voglioso e intraprendente, che per un attimo sembrava aver dimenticato la storia del diario, del fratello, del suo tremendo errore.

Le loro lingue entrarono immediatamente in contatto, rendendo il bacio più profondo, più bello, più coinvolgente. Le mani tatuate di Zayn furono veloci e precise nel sfilare la maglietta grigia del più piccolo, per lanciarla da qualche parte nella camera. Quelle stesse mani che un secondo dopo percorsero piano tutta la sua schiena candida, lasciando qualche graffio qua e là con le unghie corte, accarezzandogli i fianchi, seguendo con un dito il solco della spina dorsale, fino a raggiungere il bordo dei jeans. Niall gemette piano quando una delle grandi mani di Zayn si strinse intorno al tessuto per premerlo su di lui, più vicino e più forte. Più, semplicemente di più.

The Game | Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora