37.

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Josh Pov's
Riuscii ad afferrare Crystal poco prima che svenisse, la presi in braccio e mi incamminai verso in bosco. "Prendete l'auto, io vado con Crystal a piedi." Dissi senza voltarmi, "Perché?" Chiese Cassidy immediatamente, "Forse perché in un'automobile con 6 posti non ci entreremo in 9?" Risposi continuando a camminare, "Bene, vengo anche io allora!" Esclamò cercando di avvicinarsi a me. Mi voltai leggermente per guardare Tyson: aveva un'espressione neutrale, si limitava a guardare la ragazza allontanarsi da lui. "No. Stringetevi un po' e ci starete tutti, al massimo siediti in braccio a mio fratello." Ribattei continuando il mio percorso, mi trasformai e iniziai a correre stando attento a non svegliare Crystal. La finestra di camera sua era chiusa. Perché? Non era mai chiusa! E ora come la aprivo? Non avevo altra scelta. Bussai alla porta sperando fosse uno dei suoi genitori ad aprire...e invece no. "Che le hai fatto?" Chiese la moretta preoccupata. La sorpassai senza degnarla di uno sguardo e le dissi con voce roca:"È svenuta, fammi passare". La superai velocemente, entrai nella cameretta blu notte della bionda e la posai sul letto. "Grazie per averla portata qui, sei stato molto gentile" ammiccò sorridendo maliziosamente, "L'ho fatto per lei" risposi rude, "Se vuoi puoi andare, rimango io qui con lei" provó a dire, "Nemmeno per sogno, non la lascio qui con te." Ridussi gli occhi a due fessure e mi sedetti su una poltroncina nella sua camera. "Si può sapere cosa ti prende? È mia sorella, cosa credi che le faccia?" Chiese con noncuranza. Balzai davanti a lei guardandola dritto in quegli occhi ambrati, "Lei adesso si fida di te, pensa che la sua sorella maggiore che l'ha torturata per anni e che la quasi uccisa più di una volta sia maturata d'un tratto e che ora le voglia bene." Ringhiai cercando di controllare la mia rabbia, "E tu che ne dici?" Mi fece gli occhioni dolci mentre si sistemava la frangia castana e sorrideva tranquillamente, "Non me la bevo. Io ti avverto, se le farai ancora del male te la vedrai con me." La minacciai afferrandole un braccio, "Lasciami, mi fai male." Si allontanò da me velocemente, uscii dalla stanza e chiuse la porta dietro si sè. Tornai a sedermi su quella poltroncina vicino alla finestra e guardai la ragazza distesa sul letto, pensando a cosa avrei dovuto fare quella sera.

Crystal Pov's
Aprii gli occhi, guardai l'orologio sul comodino alla mia sinistra: erano le 19, perché stavo dormendo? Mi voltai dall'altra parte, verso la finestra, lui era lì, mi fissava senza dire una parola. Arrossii di colpo e mi misi seduta:"Cosa ci fai qui?" Chiesi stordita, "Me ne stavo andando." Biascicò alzandosi, "Non intendevo questo. Dov'è Elinor?" Domandai la prima cosa che mi venne in mente:"Per ora è da Ian, ha detto ai suoi che era per fare volontariato, o una cosa del genere, lei vorrebbe stare con la sua famiglia ma le cose sono un po'...complicate." Rispose camminando avanti e indietro per la mia camera. I suoi occhi avevano sfumature di color acquamarina. "Perché sei nervoso?" Sussurrai avvicinandomi a lui da dietro, "Non sono nervoso." Replicò rimanendo immobile, "Non mentire." Lo rimproverai affiancandomi a lui. Stava fissando una mia foto appesa alla parete:"Quanti anni avevi?" Domandó dal nulla, "13." Risposi seccata, "Allora sei sempre sembrata più piccola di quanto sei in realtà." Commentò, "Grazie dell'insulto, ma ora dimmi che cos'hai." Lo incantai mettendomi davanti a lui. "Non era un insulto, era un'osservazione. Stasera ci sarà il sacrificio di una persona per gli Omega." Disse tutto d'un fiato, "Oh..." Mi uscii dalla bocca involontariamente, "Questo sarà un sacrificio particolare: il mese scorso tu non sei morta, quindi non sacrificheranno qualcuno a caso, hanno preso due vittime scelte appositamente ." Spiegò cercando di nascondere il suo dispiacere, "Chi?" Chiesi con voce tremante, "Mio padre e Wendy." Rispose a testa bassa. "Cosa? No, no deve esserci un altro modo, vero?" Continuai a chiedergli, "In verità sì: o loro due, o te, Crystal." Disse abbassando sempre di più la voce. Quella voce avrebbe dovuto farmi intristire, ma non riuscivo a fare a meno di pensasse che fosse dannatamente provocante. No, dovevo scacciare quei pensieri dalla mia testa. "Troveremo un modo" Affermai smettendo di guardare la foto, notando che mi stava fissando, "Insomma...mi sacrificherò se è questo che vuoi, infondo sarebbe anch..." Provai a dire ma lui mi interruppe, mi strinse forte contro il suo petto e appoggió la testa sulla mia spalla:"Stai zitta, mi sono spaccato troppe volte il culo per lasciarti morire così." Sussurró a contatto con la mia spalla, provocandomi la pelle d'oca. Inizialmente rimasi lì senza fare niente, dopo qualche secondo misi le braccia attorno al suo collo e lo strinsi anche io. Rimanemmo lì, abbracciati per non so quanto tempo, poi mi molló e andò verso la finestra, "Quindi...non sei più arrabbiato?" Chiesi confusa, "Sistemerò le cose stasera." Disse ignorandomi e andandosene. In quel momento entrarono i miei genitori:"Crystal, tesoro mio stai bene? Che ti è successo? Hai avuto un calo di zuccheri? Non hai mangiato abbastanza?" Cominció a chiedermi a raffica mia madre, Roxanne doveva averle detto qualcosa. "Ho avuto...un giramento di testa, sto bene ora." La rassicurai fissando mio padre...aveva un'aria strana...l'ultima volta che l'avevo visto così fu quando..."Dov'è Josh?" Domandó mia sorella appoggiata allo stipite della porta, "Se n'è andato poco fa." Alzai le spalle, "Non l'ho visto uscire dalla tua stanza..." Continuó lei, "E da dove vuoi che sia uscito, dalla finestra?" Chiesi ridendo nervosamente, "Mh..." Commentò allontanandosi. "Quello è un ragazzo d'oro." Intervenne mio padre, "Dovremmo ringraziarlo. E poi è già da un po' che siete amici, vorrei conoscerlo meglio..." Disse mia mamma, "Invitiamolo a cena!" Esclamò Roxanne sorridendo da orecchio a orecchio. "Non so, lui è molto...riservato, potrebbe sentirsi a disagio." Provai a rifiutarmi, "Sciocchezze, non sarà certo solo, inviteremo tutta la loro famiglia, quanti sono, 4? Bene, parlane con lui, sarei felicissima se accettasse" continuava a parlare mentre si allontanava dalla mia camera, "Sarebbe un bel modo per farsi nuovi amici." Concluse mio padre uscendo insieme a sua moglie. "Muovetevi la cena è pronta." Annunciò mamma. "Ehm...io sono stanca, vado direttamente a dormire..." Dissi, "Sono solo le 8" mi fece notare mia sorella, "Devo ancora riprendermi del tutto, buona notte." Tagliai corto chiudendo la porta. Misi le mie scarpe nere, un maglione abbastanza pesante e decisi di andare ad aiutare Josh. Come avrei fatto a scendere senza morire? C'era un albero vicino alla mia finestra, dovevo arrampicarmici e poi scendere a terra. Non sarebbe stato nemmeno troppo complicato, se non fosse stato per la mia mancanza di agilità. Aprii la finestra, presi la rincorsa e saltai con tutta la mia forza, riuscendo per miracolo ad appendermi ad un rametto, il quale però si ruppe, facendomi a terra. Per fortuna non mi spezzai nessun osso, mi storsi leggermente una caviglia, ma il dolore passò in fretta. Dove si svolgeva quel sacrificio? Nel bosco, come nel mio caso? Probabilmente sì. Mi avviai a passo svelto, stando attenta a non farmi ancora più male al piede. Mi fermai quando vidi il papà di Josh e la vampira legati ad un albero. Era una fune particolare, non seppi bene di cosa fosse fatta. Provai ad avvicinarmi, quando qualcosa mi afferrò un braccio da dietro un cespuglio. "Che ci fai qui Crystal?" Chiese Ian, "Io volevo...anche tu qui?" Domandai di rimando, "Il realtà ci siamo tutti" rise "ognuno è venuto di nascosto: Jennifer è sopra quell'albero in agguato" indicó,"i due licantropi sono con Josh in caso gli serva aiuto, Tyson è su un altro albero, quello dove hanno legato Wendy e suo padre, infine io e Cassidy siamo qui." Mi spiegò spostandosi, lasciandomi intravedere la ragazza. "Che intenzioni ha?" Chiesi senza guardare nemmeno per un secondo la banshee, "Non mi ha detto niente, il che mi preoccupa." Ammise con una nota di rammarico, passandosi una mano tra i capelli corvini. Sentimmo un ululato che ci fece rabbrividire. La cerimonia stava iniziando. "Fratelli Beta e Gamma, siamo qui per offrire in dono queste due creature, in favore di un bene collettivo. Ma prima, il giovane Josh, diventato recentemente Alfa di un branco di adolescenti, vuole dirci qualcosa." Annunciò solennemente Oliver, "Voi tutti mi avete chiesto di scegliere tra l'incantatrice e i miei...genitori, ma io intendo sacrificarmi al posto loro, credo che gli Omega apprezzeranno di più un Alfa rispetto ad un Beta e ad una vampira, giusto?" Chiese con una sicurezza invidiabile. "No..." Sentii sussurrare Cassidy. "Se sei disposto a questo, va bene." Acconsentii Oliver. Due lupi mannari slegarono i due innamorati e presero Josh. Non lo avrei permesso. "Fermi!" Urlai uscendo dal cespuglio, divincolandomi dalla presa di Ian. "Crystal...vattene." Mi ordinò senza far trasparire alcuna emozione. Oliver inclinó la testa e fece per avvicinarmisi, "Non toccarmi." Lo incantai,"Lasciatelo andare" feci lo stesso con i due Beta vicino all'albero di Josh. In quell'istante scesero anche Jen e Tyson e arrivarono Drake e Kevin dietro di me. "Ridateci il nostro Alfa." Ordinai, "Nemmeno per idea." Rispose Carl, arrivato con il suo branco. "Bene, allora ce lo prenderemo da soli." Li minacciai quando anche Ian e Cassidy furono lì con noi, poi ci lanciammo in uno scontro.

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