48.

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Josh Pov's
"Cosa?" Chiesi sorpreso da quell'affermazione, "Be, lo so che potrà sembrarti strano, ma sono fermamente convinta che Sarah sia la seconda incantatrice, per la mia maglietta bruciata e per il terremoto durante la partita di football, in più ha uno strano gioiello fatto d'ambra, come Lily e Elinor..." Mi spiegò con sguardo spento, "Aspetta, stai dicendo che Sarah è la seconda incantatrice e che sia Lily e Elinor lo sanno, soltanto per una pietra?" Domandai per essere sicuro di aver capito bene, "Lo so che sembra un'idiozia..." Roteò gli occhi sbuffando, "No, non possiamo escludere niente...di che colore ha gli occhi Sarah?" Domandai parcheggiando, "Mh, marroncini mi pare" fece spallucce, "E l'ambra è gialla, aranciata...Quelle potrebbero essere le sue anti-pietre, ma dovremmo testarle per esserne sicuri, hai visto altra gente vicino a loro avercene alcune?" Chiesi, "No, non ne ho viste altre" rispose lei sempre con aria assente. La feci entrare in casa e visitare da mio padre. "Come fa a sapere tutte queste cose mediche e limitarsi a fare l'oculista?" Domandó Crystal a mio padre mentre le controllava la 'crepa', "Fare un intervento chirurgico con il temperamento di un licantropo? Non credo sia il caso, meglio starsene in disparte" le sorrise cordialmente. Mi appoggiai sullo stipite della porta a guardarla: si vedeva che era spenta, si vedeva dal suo sguardo, dal suo volto, da tutto. Dovevo fare qualcosa. "Bene, sei fortunata ad essere un' incantatrice, altrimenti adesso avresti un bella parte di testa mancante. Ti ho messo comunque due punti per facilitare la chiusura della ferita, tenendo conto dei tuoi poteri dovrebbe passarti in qualche giorno, forse senza cicatrici" sentenziò mio padre. "Come forse? Non voglio altre cicatrici." Si agitò lei, "Be non ne sono sicuro, non ho mai trattato direttamente un'incantatrice quindi non saprei dirlo con precisione" la tranquillizzò lui. 'Altre'? Aveva altre cicatrici? Non me ne ero mai accorto. "Grazie mille per avermi medicata, scusi ancora il disturbo" salutó papà in modo imbarazzato e cortese e si diresse verso la porta, "Hai da fare adesso?" Le domandai grattandomi la nuca, "No. Pensavo di farmi un giro...da qualche parte" rispose sempre indifferente, "Bene, allora vieni con me" le feci cenno con il capo di seguirmi verso il garage, "Vuoi abusare di me per poi chiudermi qui e infine uccidermi?" Domandó sarcastica, ma non come al suo solito, "No, voglio portarti in un posto e sinceramente mi sono stancato di girare sempre in macchina" dissi spostando in grande telo e facendole vedere la mia bellissima, vecchia moto. "Io e te su quella cosa? Bel modo di morire" incroció le braccia, "Smettila di fare la stronza e sali dai" borbottai passandole un casco. Sbuffó ma obbedì.  Appena diedi gas si sbilanciò e rischió di cadere, le afferrai le braccia e me le strinsi sulla vita, "Se non ti aggrappi morirai veramente alla fine" commentai. Mi strinse forte e appoggiò la sua testa sulla mia schiena. Era una sensazione così piacevole averla vicina a me, ma non glielo avrei mai detto. Appena arrivammo mi accorsi che era in lacrime.
Crystal Pov's
Speravo ci mettessimo di più ad arrivare, avevo già iniziato a piangere. Merda, ero troppo sensibile, mi aveva vista troppe volte in quello stato. Mi asciugai velocissima le lacrime, sperando Josh non se ne accorgesse. "Come va la testa?" Si limitò a domandarmi, al che scrollai le spalle. "Vuoi dirmi che ti prende?" Mi chiese con voce roca, "Hai visto quello che ho fatto a Cassidy, non so nemmeno se l'ho fatto intenzionalmente o no, sentivo una sensazione quasi di benessere, ti rendi conto? È quasi morta, Josh, per colpa mia!" Urlai singhiozzando più forte, "Ascoltami, lo sappiamo tutti che non avresti mai voluto ferire Cassidy, sei l'erede di Serpia quindi può essere che il dolore degli altri a volte ti dia soddisfazione, ma l'importante è che tu la respinga, è chiaro? So che hai paura di fare del male agli altri, ma stai certa che non te lo lascerò fare, così come non ti lascerò autocommiserare, sappilo. E poi Cassidy sa essere una stronza persino più grande di te a volte." Disse mettendomi le mano sulle spalle. Feci un sorriso involontario, avrei voluto abbracciarlo, ma in quel secondo lui mi lasciò. "Mi hai riportata al lago..." Gli feci notare con una nota di amarezza, "Esatto" confermò lui togliendosi la maglietta e iniziando a slacciarsi la cintura, "Wo-woh, non devi per forza stuprarmi prima di uccidermi" balbettai rossa come un peperone, "Sei veramente un pervertita. Voglio solo farmi un bagno" rise togliendosi anche i jeans e buttandosi in acqua. "Dai vieni anche tu!" Urló mentre sguazzava nell'acqua. Sorrisi e scossi la testa, sedendomi sulla piccola pedana dove di solito qualche pescatore aspettava la sua preda. Chiamai Jen, segreteria telefonica. La chiamai altre 8 volte, niente. Le lasciai qualche messaggio, come a Cass. Guardai Josh nuotare in quell'acqua cristallina, fino a quando uscì. Iniziai a fissare il suo fisico scolpito e lui se ne accorse:"Quando hai finito di sbavare vieni a fare un tuffo" sorrise compiaciuto, "Non ho il costume e non intendo stare in biancheria intima davanti a te, o, peggio ancora, nuda" obiettai distogliendo lo sguardo, "E va bene..." Nemmeno il tempo di finire bene la frase che mi afferrò e mi gettò in acqua, con tutti i vestiti addosso. "Bastardo!" Esclamai ridendo. Si tuffò di nuovo anche lui e iniziammo a giocare e nuotare nell'acqua come due bambini. "Ti ricordi quella volta che ti avevo raccontato che mi avevano chiuso dentro la piscina coperta della scuola, ma riuscii a trattenere il respiro?" Domandai avvicinandomi a lui, "Hai finalmente capito come ci sei riuscita vero?" Fece lui avvicinandosi a sua volta. Inizió a guardarmi le labbra e quando mi accarezzò una guancia con una mano indietreggiai leggermente:"Che stai facendo?" Chiesi guardando a mia volta le sue labbra, "Be, avevo tutta l'intenzione di baciarti..." Rispose avvicinandosi ancora di più. Arrossii di nuovo:"C-come scusa? Io sono una ragazza impegnata." Balbettai cercando di sembrare decisa, "Pff, con Paul? Lui e la parola 'relazione' non vanno molto d'accordo. Non ti ricordi proprio di ieri sera vero? Anzi, forse nemmeno li hai visti. Quando sei uscita dalla stanza, dopo obbligo o verità, ero uscito un attimo a prendere aria, quando sono rientrato tutti se n'erano andati....tutti eccetto Paul e tua sorella, i quali si stavano baciando." Mi confessò con uno sguardo disgustato, "No, non è possibile, lui me lo avrebbe detto...erano entrambi ubriachi e..." Provai a giustificarli, "Mi stai dando del bugiardo? Cazzo, dopo tutto quello che abbiamo passato? Credi veramente che vorrei ferirti? Vaffanculo." Si infuriò e uscii di corsa dall'acqua. "Non intendevo questo, Josh. Dico solo che se veramente Paul ha fatto questo, ha sbagliato, ma io non voglio mettermi al suo livello...di nuovo." Ammisi mentre tornavo a riva. "Ah quindi sono praticamente la tua zoccola?" Sbraitò voltandosi verso di me e alzando un pugno in aria. "Non arrabbiarti, per favore" provai a calmarlo appoggiando la mia mano sul mio pugno, "Un giorno finirà che picchieró anche te" borbottò sedendosi per terra, "Nah, ti spaccherò il culo prima che accada" risi e mi accovacciai accanto a lui. "Perché mi hai portata qui? Qual era il tuo piano malefico?"chiesi sarcastica mentre aspettavo che il sole mi riscaldasse, "Farti sorridere" disse con voce rauca, "Tutto qui?" Feci sorpresa, "Tutto qui." Rispose scrollando le spalle. Tirai fuori il cellulare e controllai se Jen mi aveva richiamata, o al massimo Cass; niente. Non aveva nemmeno risposto ai miei messaggi. "Da loro un po' di tempo" provó a rassicurarmi. "Sai da dove deriva il nome Crystal?" Chiese subito dopo, "Sì dal greco, vuol dire...." Mi bloccai in quell'istante e sorrisi. "...vuol dire ghiaccio." Completò la frase per me. Era parecchio divertente quella coincidenza. Iniziai a scrivere nell'aria il mio nome, con delle leggere strisce ghiacciate. "Se vuoi il bacio puoi darmelo adesso..." Sussurrai debolmente, ma lui mi sentì. Si avvicinò nuovamente a me. "Crystal, che stai facendo?" Merda. Roxanne. Mi aveva vista usare i poteri.

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