Josh Pov's
Mi svegliai lentamente, ma fu un risveglio particolare: Crystal era accoccolata sul mio petto. Rimasi un tantino perplesso a vederla così. Perché proteggevo quella ragazza? Infondo non aveva nulla di speciale. Ma la verità era che per me aveva qualcosa di speciale, lei era speciale, ma non glielo avrei mai detto. Non potevo impedirle di essere felice con Paul, nonostante usasse le ragazze come oggetti, potevo solo limitarmi a provare a farle aprirle gli occhi, ma niente di più. Non stavo molto comodo in quella posizione, ma non pensai minimamente di spostarmi: avevo fatto i salti mortali per convincerla a dormire a casa mia, non osavo certo svegliarla e sentirla sbraitare di prima mattina. Rimasi lì, immobile, a fissare il soffitto e ad ascoltare i battiti del suo cuore. Era tranquilla. Sembrava serena e libera da ogni preoccupazione, avrei voluto vederla sempre così. Guardai di sfuggita l'orologio: 8:45. Era sabato quindi non c'era nessuna fretta. Un pensiero mi passava per la testa: aveva il potere del ghiaccio...brutto segno...qualcun altro se n'era accorto?Speravo di no....glielo avrei spiegato più avanti. E riguardo a Roxanne? Beh, non c'era niente da dire. Non lo avrebbe scoperto, e anche se così fosse stato, non sarebbe stato importante. L'importante era tenerla al sicuro. Si mosse leggermente, aprii i suoi occhi violacei e li puntò infuocati su di me.
Crystal Pov's
"Sei un lurido, schifoso pervertito! Cosa cazzo mi hai fatto? Guarda che ti denuncio! E ti picchio!" Cominciai a urlargli contro tirandogli cuscinate. "Ehi, ehi calmati, sei tu che hai fatto tutto da sola, mi hai stretto nella tua morsa assassina. Non sapevo di piacerti tanto." Disse con uno stupido sorriso malizioso. "Stai zitto! Non dormirò mai più nel letto con te, mai. Mai. Hai capito? Mai." Continuai a ripetere mentre mi alzavo velocemente dal letto. "Cos'è questo?" Chiesi meravigliata guardando un telescopio in un angolo della stanza, non me n'ero accorta l'altra sera. "Ti piace?" Domandó alzando un sopracciglio, "Ne avevo sempre voluto uno. Ogni giorno mettevo i soldi da parte per comprarmene uno...ci avevo messo due anni di da cameriera, mi mancava così poco...Poi un giorno mia sorella me li prese tutti e si regalò un estate alle Hawaii...quindi sì, mi piace." Risposi sorridendo e avvicinandomi al telescopio. "Amante dell'astronomia, eh? Non avrei mai detto che avremmo avuto qualcosa il comune." Sorrise mentre si alzava anche lui. "Puoi andare a fare colazione se vuoi, ci sono mio padre e Wendy, credo." Gridò mentre andava in bagno a farsi una doccia." Wendy. Non l'avevo ancora conosciuta, chissà com'era. Mi aveva semplicemente detto che da quando sua madre era morta, lei si era sempre presa cura della sua famiglia, tanto da essere considerata quasi come una seconda madre. Approfittai della mancanza di Josh per curiosare tra le sue cose, oltre a cambiarmi i vestiti, visto che avevo una privacy estremamente limitata con lui intorno. Una cosa che mi colpì fu la mancanza di fotografie, eccetto per una: c'erano due bambini dall'età difficile da definire, ma riconobbi subito che erano Tyson e suo fratello, il padre di Josh nel fiore della sua giovinezza e una signora molto bella, dai capelli castano chiaro e due occhi verde acqua, con un sorriso raggiante. Che fosse lei Wendy? In quel momento uscii Josh dalla doccia, fortunatamente vestito, e mi squadrò notando quella fotografia in mano mia. "Io stavo solo...questa è la compagna di tuo padre?" Chiesi senza aver saputo frenare la mia curiosità, "No. È mia mamma. Dai andiamo." Rispose freddo. Oh. Sarei dovuta stare zitta. "Sei sicuro che posso fermarmi per fare colazione?" Domandai mentre saltellavo per tenere il suo passo sostenuto, "Pff, figurati. E poi conoscerai Wendy..." Disse ridendo sotto i baffi, "Ehm... Che tipo è?" Domandai nervosamente, "È...particolare..." Si limitò a dire sorridendo. Entrammo nell'ampio salone, dove trovammo Jeff, ovvero suo padre, Wendy e Tyson. Appena entrammo smisero si parlare e notai che Ty cercava di non ridere. Wendy si alzò subito e mi venne incontro: sembrava una ventenne! Aveva dei lunghi capelli molto scuri che le arrivavano fino alle spalle, incorniciando il viso apparentemente molto giovane, mettendo in evidenza due occhi azzurro ghiaccio che mi fissavano dolci:"Tu dovresti essere la piccola Crystal, giusto? Piacere, io mi chiamo Gwendaline, ma i ragazzi mi chiamano Wendy, puoi chiamarmi anche tu così se vuoi. Josh! Sei un cafone! Non ti ho insegnato niente in questi anni? Io e tuo padre stiamo via un po' più del dovuto e tu e quello lì cosa fate? Costringete questa povera fanciulla a coricarsi con uno di voi?" Chiese subito guardando Josh, che chiedeva aiuto con lo sguardo al padre e al fratello, i quali assistevano divertiti alla scena. "Il divano era scomodo..." Si limitò a dire, "E con ciò? Potevi dormire con Tyson." Ribattè lei mentre mi faceva accomodare e mi riempiva il piatto di cibo, "Hai presente quanto russa?" Rispose Josh, "Ehi! Io non russo poi così tanto." Si giustificò Ty. "Crystal, tu sei una delle due incantatrici, giusto?" Cambiò subito argomento lei, "In effetti sì. E tu sei un lupo mannaro?" Chiesi curiosa. Tutti risero. La osservai meglio, era troppo giovane per il padre di Josh, e poi usava parole come 'coricarsi', 'fanciulla', era abbastanza strana. "Oh no." Rispose dopo un po'. "Dunque...Sei un umana?" Domandai di nuovo, "Nemmeno." Disse. "Scusami ma...non capisco..." Dissi imbarazzata, "Lei è un vampiro." Spiegò Josh mentre dava un morso ad una fetta di marmellata alla fragola. Spalancai gli occhi e cominciai ad agitarmi. Questo spiegava tutto...un vampiro? Esistevano davvero? Bevevano sangue umano? E per il sole? Come faceva? "Tranquilla, non ti morderà." Mi rassicurò Jeff. "Buon a sapersi... Esistono veramente i vampiri? Ma non rischi di bruciare? Cosa mangi? Quanti anni hai?" Cominciai a chiedere impaurita, "Evidentemente se io sono una di loro esistono. Non rischio di bruciare per il semplice fatto che mi ungo giornalmente con un unguento ricavato dai fiori di Luna. Per il sangue a volte prendo qualche sacca di plasma dall'ospedale." Spiegò lei tranquillamente. Solo allora notai quanto fosse pallida e del fatto che non aveva toccato cibo. "Quindi non è una cosa tipo 'Twilight'?" Chiesi sorridendo, "No." Sorrise anche lei. "Non hai risposto alla mia ultima domanda: quanti anni hai?" Domandai titubante, "Quanti gliene dai?" Chiese Tyson, "Direi...20." Risposi, "Aggiungi un altro zero e ci sei." Intervenì Josh. 200 anni? Wow. Erano tanti. "Oggi che programmi avete? Chiese Jeff ai suoi figli, "Aiuto Cassidy con i compiti..." Rispose Josh. 'Compiti'? Pff, come no. "Da quando la aiuti con i compiti?" Chiese acido Tyson. Non lo avevo mai visto così cinico...in quei momenti si vedeva che erano fratelli. "Bene, allora tu la aiuterai a fare i compiti e io me ne starò tutto il giorno a non fare niente come fai tu di solito." commentò alzando le spalle. "Okay...Crystal, cosa stai...?" Chiese Tyson guardandomi. Notai che il tavolo si stava ghiacciando. Oh no. Ma cosa mi succedeva? "Ehm...io devo andare." Mi affrettai a dire e andai verso la porta. "Ehi fermati..." Disse Josh mettendomi una mano sulla spalla. Sentii un brivido, mi voltai di scatto e vidi il suo braccio mezzo ghiacciato, obbligandola a mollare istintivamente la presa.
Cominciai a preoccuparmi seriamente e corsi via. Spalancai la porta e appena la richiusi vidi anch'essa ghiacciarsi. Non avevo più dubbi: avevo il poter del ghiaccio...peccato non riuscissi a controllarlo. Corsi senza fermarmi fino a casa, stando attenta a non toccare più niente e nessuno. Tirai fuori le chiavi in fretta e furia, aprendo velocemente la porta...riuscí per un pelo a non congelare completamente le chiavi. Cominciai a sentire sempre più freddo. Stetti attenta a non incontrare mia sorella per casa, credo stesse ancora dormendo. Andai di sopra, in camera mia, scivolando quando vidi che anche dove passavo cominciava a formarsi il ghiaccio. Aprii la porta e mi chiusi dentro. Come potevo fermarmi?
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Violet Moon
Werewolf"Mi svegliai in camera mia in preda al panico, con le gocce di sudore che scendevano dal mio viso, guardai l'ora: 06:20. Corsi in bagno a darmi una sciacquata al viso e a tranquillizzarmi. Era soltanto un sogno, o meglio, soltanto un incubo. Guardai...